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Girone Nord Feeder – Disastro Canale Fissero

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GIRONE NORD FEEDER – TERZA PROVA IN CANALE FISSERO

Possiamo dire che è stata una bella giornata di metà luglio. Diciamo anche faceva caldo, ma alla fine il vento ha aiutato. Si può dire che in parte le alghe non sono stato un problema. Possiamo dire che i 160 partecipanti al Girone Nord Feeder per la qualificazione al Campionato Italiano Individuale di pesca a feeder abbiano preso la gara con filosofia. Possiamo dire che il Team LBF Italia è stata finora la migliore società organizzatrice del feeder 2017. Ma non possiamo dire che sia stata una bella gara quella in Canale Fissero.

Assolutamente no. Una gara con pochissimo pesce, dove la bravura nella pesca di ricerca in molti casi non è stata sufficiente. Una terza prova di questo girone nord che ha visto due facce della medaglia. Da una parte quelli già qualificati che hanno sfruttato questa occasione per fare esperimenti in vista del Trofeo Eccellenza Nord Feeder del 30 luglio. Dall’altra chi invece doveva assolutamente portare a casa un risultato per assicurarsi il passaggio alla prima prova degli italiani individuali ad Ostellato.

Alla fine, nella maggior parte dei casi, il minimo comun denominatore è stato lui : il siluro. Un’impostazione da dentro o fuori. Una tattica di gara che alla fine ha pagato davvero per pochi. In particolar modo per quel che riguarda il tratto di Ca Vecchia. Da settimane considerato il campo meno pescoso e più condizionato dall’attuale dominatore dei fiumi.

Facciamo però un passo indietro. Chi non è stato presente oggi si sarà chiesto quali fossero le condizioni del canale. Ebbene si può dire che per metà gara la situazione è stata abbastanza buona. In particolare a Ca Vecchia, ultimamente il tratto più bersagliato da questa copertura algale. A dare una mano agli agonisti anche il vento che ha spirato per circa tutta la gara, con un rinforzo durante la preparazione e le prime battute di gara. Aria che ha aiutato a far procedere velocemente verso destra le alghe. Un aumento della copertura per l’80% dei settori si ha avuto tra le 12,30 e le 13,30. Ciò ha obbligato i presenti ad alzare i feeder arm per cercare di evitare un accumulo sul filo.

Diverso il discorso per gli ultimi due settori, situati nello slargo a valle. In questo caso c’è stata una copertura molto più fitta anche a causa delle alghe provenienti dal canale principale. Una presenza fitta, molto fastidiosa, che a detta dei presenti gli ha impedito di pescare decentemente dopo la seconda ora. Ed effettivamente anche dalle foto si può notare quanto fosse problematica la situazione. Vedendo però il bicchiere mezzo pieno, una condizione sicuramente migliore di quella di settimana scorsa, che impediva completamente l’affondamento del pasturatore.

Anche Garolda si è in parte salvata, con una copertura non fitta. Inizio gara abbastanza buono, con il grosso delle alghe nel mezzo. A seguire c’è stato un inevitabile spostamento verso la sponda picchettata, ma anche in questo caso non eccessivamente fastidiosa. Certo è che questo problema nel Canale Fissero tra Garolda e Ca Vecchia non è nuovo. Sono anni che nel mese di luglio, agosto e settembre questo fenomeno può presentarsi. Quest’anno poi con il persistere della siccità ed il gran caldo africano, la situazione è peggiorata ulteriormente. Chi ci ha fatto diverse gare di pesca al colpo nel corso degli ultimi anni sa di cosa si sta parlando. Chi invece arriva dal mondo del vecchio ledgering, no. Esperienza per il futuro.

Ma passiamo alla gara. Sin dai giorni precedenti alla gara le voci che giravano erano più o meno le stesse: “Io faccio il siluro”. E così è stato praticamente. Abbiamo avuto modo di seguire da vicino la gara di Ca Vecchia. Garolda, da quello che ci hanno detto, ha visto più possibilità di svolgere la peschetta. Placchette, alborelle, acerine, gardon. Una pesca mista da fare con canne ultra light, ami e finali ultra sottili. Visti i risultati finali, un’ottima scelta per un importante piazzamento.

Anche a Ca Vecchia l’inizio è stato quasi per tutti alla ricerca della breme. Purtroppo però la pescata è stata molto povera, ad eccezione del primo settore a monte, quello più vicino alla chiusa con il Mincio. Aiutato anche dalla presenza di ben tre assenti, gli agonisti del settore I hanno avuto una maggiore continuità di mangiate nel corso delle cinque ore di gara. Davanti all’isola invece solo in pochi hanno abbassato la testa sulle alborelle e le placchette, giocando la carta del “butto tutto in nassa”. Una carta che alla fine è risultata vincente per un piazzamento nei primi tre – quattro di settore.

Inutile dire che la vittoria di settore è andata nella maggior parte dei casi a chi è riuscito a portare in nassa un siluro. In tanti ci hanno provato, in pochi ci sono riusciti. Anzi, pochissimi. Dopo appena due ore di gara più della metà dei presenti stava già armando le canne, se così si possono chiamare, per la ricerca del “pescione”. A tal proposito, permettetemi una considerazione. Camminando per il campo gara ho visto diverse tipologie di canne da siluro, ma a mio avviso si è arrivati al limite della decenza. Canne da storione principalmente, con mulinelli caricati con fili oltre gli 0.50 mm e terminali da 25 – 30 libbre. Una vera e propria preparazione al tiro alla fune. Il prossimo passo saranno le canne da traina con il mulinello rotante? Se c’è una limitazione per gli ami, forse è bene pensare a qualcosa anche per le canne.

Detto ciò, la pesca del siluro non è affatto semplice. Non basta creare un tappeto di bigatti/vermi/pastura/mais ed attendere che la cima parta. La pesca del siluro bisogna saperla fare ed in molti sono caduti. La maggior parte di chi lo ha attaccato, alla fine lo ha perso. Basti pensare ad uno come Ivano Cobelli della Voltese Colmic che nel settore O ha attaccato ben cinque pesci, portandone solo uno alla pesa da 2700 grammi. Il pesce della vittoria? Assolutamente no, perchè un bravissimo Fabrizio Lombardi a dieci minuti dalla fine della gara ha gestito molto bene un pesce da 11 chilogrammi e 900 grammi di peso. Un siluro pescato innescando sia vermi che cagnotti, su un amo del 12 (visto personalmente) ed un terminale in treccia da 25 libbre.

Detto ciò, tra fortuna, sfortuna e bravura, abbiamo i qualificati di Ostellato dal Girone Nord Feeder. Un gruppo di oltre ottanta qualificati guidati da Ivo Zanotti della Cagnacci Colmic e Rino Borin de La Torre Maver con tre penalità. E domenica il Fissero a Garolda e Ca Vecchia ospiterà la terza prova del Trofeo Eccellenza Nord Feeder. Considerando che molte squadre tenteranno il tutto per tutto per il passaggio al CIS Feeder, ci si aspetta un’altra gara da tiro alla fune per molti. A voi le considerazioni finali.

CLASSIFICHE – 133476_3prova_nord

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