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A FEEDER SUL CANALE CAVOUR
Fiuma, Fissero, Navigli e Cavour. Cos’hanno in comune tra di loro questi famosi canali? Semplicemente sono delle importantissime reti idriche per l’agricoltura, in quanto sono in grado di portare un’alta portata d’acqua alle campagne circostanti al loro percorso. E poi? Beh, per quanto riguarda la pesca sono famosissimi tra i pescatori per presentare chilometri di sponde pescabili, per le manifestazioni agonistiche e non, con un’altissima quantità di specie ittiche. Dei primi tre esempi in molti, specialmente gli agonisti, ne conoscono le caratteristiche. Diverso è il discorso per l’ultimo canale citato, il Cavour. Stiamo parlando di una strepitosa opera ingegneristica di fine 1800, tra i cui promotori vi era colui da cui prende il nome questo canale ovvero Camillo Benso Conte di Cavour il quale pensò che poteva essere la soluzione giusta per portare acqua alle campagne vercellesi, novaresi e della Lomellina, in particolare per potenziare la coltivazione del riso. Il Cavour nasce vicino a Chivasso prendendo acqua dal Fiume Po e dopo un percorso lungo oltre un’ottantina di chilometri, sfocia con portata molto ridotta nel Ticino nei pressi di Galliate. Sono proprio alcune opere presenti nel percorso che ne hanno aumentato la fama; diversi sono i ponti canale e i ponti a sifone presenti lungo gli 83 chilometri di lunghezza, con il superamento di alcuni importanti fiumi come la Dora Baltea, il Sesia, il Terdoppio e diversi altri torrenti di pianura. In particolare il passaggio del Sesia e del Terdoppio sono degni di nota in quanto il Cavour è stato infossato al di sotto di questi fiumi. Considerando il periodo in cui è stato realizzato il canale, un lavoro a dir poco eccezionale. Ma questi sono solo alcuni dei cenni storici, a noi interessa altro. A noi interessa la pesca. Come abbiamo detto, la sua lunghezza è di oltre ottanta chilometri e quasi tutta la sponda è pescabile. Sono tanti i pescatori torinesi che lo solcano per le loro pescate. Una volta giunto in Provincia di Novara entra a far parte del circuito Fishing Tour. Si tratta del particolare permesso da 30 euro annuali o cinque giornalieri, imposto da provincia e Fipsas per cercare di mantenere controllata la pesca nelle acque. Avevamo già parlato del Fishing Tour citando in passato il Quintino Sella ed il Terdoppio a Novara. Il Canale Cavour può essere considerato il padre di molti canali novaresi, tra cui lo stesso “Quintino” ed il Diramatore Vigevano. Insieme agli amici di LBF Ticino, Alessandro Pozzi della Longobardi Milo e Roberto Franzosi, abbiamo effettuato una battuta di pesca a feeder in un tratto situato a nord della città di Novara. In questo tratto del Cavour, situato tra il Quintino Sella e il ponte al di sotto del Terdoppio, la corrente normalmente è sempre sostenuta ed anche in questa occasione non è stata da meno. Essendo regolata da alcune chiuse e sottostando alle necessità dell’agricoltura, ci possono essere situazioni in cui la velocità dell’acqua sia minore o maggiore. Nel giorno deciso per la pescata, la corrente è risultata più sostenuta rispetto ai giorni precedenti, con l’acqua maggiormente velata dalle piogge cadute il giorno prima. La sponda è in erba, con alcune piazzole già fatte che permettono un comodo posizionamento dell’attrezzatura. Sono diversi i pescatori sia piemontesi, che lombardi che pescano in questo canale, famoso per un’alta presenza di pesce ed in particolare grossi cavedani e barbi. Trattandosi di una vera e propria autostrada d’acqua, la profondità è più o meno uniforme ovunque e si attesta attorno ai tre metri circa nel punto più profondo. Lo scivolo presente nel sottoriva degrada molto velocemente raggiungendo oltre il metro di profondità dove è presente il primo gradino. Dopo di chè si passa subito al fondale da tre metri. In prossimità del primo scalino è presente una folta vegetazione subacquea che può creare dei problemi di “infossamento” del pasturatore o dell’esca in generale, determinando anche delle difficoltà appena attaccato il pesce.
La pesca si può effettura oltre che con il feeder, anche con bolognese e roubaisienne. Per quest’ultima sono obbligatori dei galleggianti a vela decisamente pesanti che variano tra i venti ed i sessanta grammi a seconda delle condizioni dell’acqua. Sono in diversi coloro che affrontano questo canale anche con la canna ad innesti, utilizzando naturalmente elastici e fili adeguati alla situazione. Pescando a feeder è fondamentale avere a disposizione una canna di potenza medium – light in grado di lanciare pasturatori di peso complessivo di 80 grammi, preferibilmente con azione progressiva piuttosto che parabolica. Parlando dei pasturatori, è obbligatorio avere a disposizione una vasta gamma di grammature a partire da 30 grammi fino anche 100 grammi. Come diremo più avanti, la pastura può sempre servire e non sarebbe sbagliato utilizzare anche dei classici cage nastrati oppure dei pasturatori con aperto solamente la parte inferiore e superiore. I cagnotti sono fondamentali quindi indispensabili sono i maggot feeder a forma di saponetta. Considerando la forza della corrente, per la pesca a feeder è consigliabile utilizzare il metodo bow, ovvero lasciare almeno una canna di pancia una volta che il pasturatore ha toccato il fondale. In questo modo il filo “taglierà” meglio la corrente garantendo una maggiore stabilità dello stesso pasturatore nel punto in cui è stato lanciato.
Non esiste una vera e propria linea di pesca; si può pescare sia a due metri da riva, che a centro canale, che sulla sponda opposta. La popolazione ittica è costituita principalmente da cavedani e barbi comuni, con presenza anche di persici reali, gardon e carassi. Queste ultime tre specie sono più facilmente catturabili pescando vicino a riva. Come già citato precedentemente, i cavedani ed i barbi del Cavour raggiungono dimensioni degne di rispetto. In particolare i primi, con esemplari anche oltre i due chilogrammi di peso. Considerando la corrente molto sostenuta, il peso del pasturatore e le dimensioni dei pesci, le fasi di recupero risultano molto complicate. Si tratta di pesci con forma decisamente idrodinamica, in grado di sfruttare al massimo la forza della corrente. Non essendo un’acqua particolarmente limpida e velandosi ulteriormente dopo dei forti acquazzoni, non è necessario limitare le dimensioni dei finali a 010 – 012 millimetri. Si può tranquillamente procedere con spessori oltre gli 014 mm, fino a 018 mm. Proprio a causa della presenza di erbe sul fondale, il consiglio è quello di bloccare il pasturatore ed utilizzare un piccolo spezzone di powergum tra il finale ed il feeder, in modo da avere una sorta di ammortizzatore nel momento in cui si hanno attaccati pesci di grosse dimensioni. Pescando a feeder la mangiata è netta e la partenza a dir poco violenta. In Piemonte non vige una vera e propria regola di limitazioni delle esche, al punto che è consigliabile avere a disposizione almeno un chilogrammo di cagnotti da incollare. Pescando con le tecniche della pesca al colpo è obbligatorio avere a disposizione un buon quantitativo di ghiaia, in quanto le retine, anche biodegradabili, sono vietate nella pesca in Cavour. Obbligatorio anche un buon quantitativo di pastura. Pescando con il pasturatore si può limitare la quantità da utilizzare, ma con bolognese e roubaisienne serve un buon quantitativo di pastura a cui aggiungere, magari, anche della terra per appesantire il tutto.
Sul Canale Cavour come in tutti i canali del circuito Fishing Tour è vietato utilizzare la nassa e detenere il pesce. Ricordiamo inoltre che è obbligatorio essere in possesso del permesso annuale da 30 euro o giornaliero da 5 euro, reperibile in tutti i negozi della Provincia di Novara.
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