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A MOSCA SUL CHIESE
La stagione per la pesca ai salmonidi sta volgendo al termine, tranne qualche piccola eccezione, sempre di più le giornate si accorciano ed il freddo si avvicina. Il fiume inizia a spegnersi e il pesce tende a “raffreddarsi”, le mangiate a galla diminuiscono e il movimento dei pinnuti riserva solamente qualche breve momento nelle ore più calde della giornata.
Siamo già a fine settembre ed i fiumi non sono sempre pescabili, a causa delle prime nevicate in alta montagna e le piogge insistenti sulle nostre colline. Ormai le giornate calde iniziano a diventare sempre più rare. Visto le ultime possibilità di prendere qualche pesce prima del freddo invernale, decido di ritornare sul fiume. Già in accordi mi faccio accompagnare da Matteo Lavezzini, pescatore con una grande dote e passione nella costruzione di artificiali per la pesca a mosca. Decidiamo di recarci nel fiume Chiese, nella zona No Kill 2 non ancora conosciutissima, con un altissimo potenziale ed una quantità di pesce molto elevata. Sono presenti infatti fario, iridee e temoli. La zona inizia dal tratto a monte del ponte a nord della centrale di Cimego e prosegue per 2,1 km fino alla strada comunale Via al Ben. Il costo del permesso è di 13 € ed è reperibile presso il Bar Garnì Posta situato in Via Roma 17 a Pieve di Bono (TN). In tutto il tratto vige la regola del no-kill e sono consentite mosche secche, ninfe e streamer con il numero massimo di un artificiale nell’azione di pesca. Si consiglia di chiamare prima di partire per verificare la disponibilità dei permessi in quanto il tratto è a numero chiuso.
IL FIUME
Il fiume nasce dal Gruppo dell’Adamello, percorre le valli di Fumo e di Daone formando diversi laghi creati da dighe artificiali, percorre circa 160 km e sfocia nell’Oglio. Il corso d’acqua non ha una grande portata, il livello viene tenuto sotto controllo dalle dighe, l’acqua è limpida, cristallina e da qualsiasi ponte si può vedere con facilità il fondale. Il letto del fiume non è regolare presenta tratti con buche e sassi che permettono al pesce di nascondersi con facilità. Il pesce non staziona nei punti di “morta” ma è propenso a stare dove l’acqua forma delle piccole cascatelle. I pesci sono veramente tanti e camminando nell’acqua si vedono le ombre scure che vanno a nascondersi sotto sassi più lontani. Il fiume gia dall’alba è uno spettacolo: attorno solo montagne e boschi dove regna il silenzio, l’unico rumore è il gorgoglio dell’acqua che scende dolcemente verso valle. Il primo tratto del No Kill è caratterizzato da correnti medio-veloci e salti d’acqua che formano buche; il tratto centrale presenta una lunga piana non troppo profonda, dove sul calare della sera si possono vedere bollate su insetti di ogni dimensione e specie. L’ultima parte, che è coincidente con la fine del No Kill, presenta una lunga piana abbastanza profonda, con il fiume che poi si immette nella diga di Cimego.
IL PESCE
Sono presenti trote iridee, fario e temoli, con le prime due che convivono tra di loro e risultano molto voraci al punto che se l’esca viene presentata nel modo corretto non si risparmiano nella mangiata. Tutti pesci di taglia media, sani e dalla livrea con i colori sgargianti. Nella nostra giornata di pesca siamo riusciti a catturare, grazie alle riproduzioni perfette di Matteo, diverse e bellissime trote.
COME PESCARE
Nell’arco della giornata abbiamo provato sia la tecnica a ninfa, che la tecnica a secca. Per tutta la mattina, a causa dei temporali nei giorni precedenti, abbiamo deciso di pescare sommersi con ninfe classiche e ninfe flash. Visto la limpidezza dell’acqua, per quanto riguarda il tipo di terminale abbiamo deciso di montare un finale tra lo 0.12 e lo 0.14 per presentare la nostra riproduzione di insetto nel migliore dei modi. Dopo uno spuntino, siamo tornati sul fiume riprendendo la pescata a galla in quanto ci trovavamo nelle ore centrale della giornata, momento in cui il pesce tende a salire in superficie. Abbiamo provato diversi tipi di insetti compresi anche sedge e terrestrial e tutti hanno dato buoni risultati.
Consiglio a tutti il posto in quanto è davvero immerso nella natura. Il corso d’acqua è molto pulito ed i punti di accesso al fiume sono veramente tanti. Il pesce è vorace ma non così scontato. Per prenderlo comunque bisogna avere una buona tecnica di pesca e fare meno rumore possibile per non disturbare il pesce, che molto spesso è nel sottosponda o addirittura proprio sotto il nostro naso.
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Testo e foto di Marco Bosini
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