Cava Cabassi ed i Lucci per Milano

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IL PARADISO DEL LUCCIO A MILANO – CAVA CABASSI

Un tesoro nascosto a due passi da casa, dove il verde, circondato da rumori urbani, per qualche ora si trasforma in un luogo incantato. I sogni diventano realtà, dove la frenesia quotidiana lascia spazio alla mia grande passione: la pesca al luccio. Sembrerà strano, nel lago del grande parco cittadino è concessa la pesca sportiva previa quota d’iscrizione (35 € all’anno). L’iscrizione all’associazione pescatori Cava Cabassi da la possibilità di pescare tutti i giorni, rispettando chiaramente le specifiche di catture delle specie presenti. Lo specchio d’acqua che si sviluppa per circa 66mila metri quadri, paragonabile a sei campi da calcio, ha una profondità che varia tra i tredici ed i quattordici metri, con acqua cristallina e rive prive di ostacoli. Nelle postazioni presenti si può comodamente pescare, tenendo conto dell’obbligatorietà del rilascio ad eccezione delle trote iridee, presenti in buon numero. Il fondale, particolarmente vario, permette un ottimo territorio di caccia adatto a tutti i predatori presenti, in particolare il luccio. La ricerca mirata andrà effettuata in prossimità del fondale e lungo i gradini e gli ostacoli sommersi. Aree dove lui può attendere comodamente mimetizzato, pronto per l’imboscata ed uno scatto fulmineo. Questa l’arma del suo successo. Il periodo migliore è subito dopo la riproduzione quando la ricerca del cibo diventa una priorità per le elevate energie consumate durante il periodo dell’accoppiamento. Gli orari in cui concentro le mie uscite sono l’alba e le ore che vanno dalle 12 alle 17. Le zone da battere sono quelle dove l’acqua del lago è più calda e si possono trovare la maggior parte dei pesci foraggio. Il luccio, considerato il suo istinto, sfrutterà a suo favore l’habitat in modo da posizionare nelle vicinanze la sua “tana”. I racconti dei pescatori sono informazioni preziose sugli attacchi avuti durante il recupero delle loro catture di pesce bianco. La mia scelta, per le loro dimensioni, è caduta su alcuni particolari come il Pig Shad nelle misure da 23 cm e 90 grammi, 20 cm e 50 grammi e l’esca Bandit Shad lunga 23 cm per 80 grammi di peso. Tutte esche costruite in silicone particolarmente morbido. I colori che consiglio sono i seguenti: pink, blueshad e green lemon. Il primo artificiale, il Pig Shad, offre versatibilità sia per l’azione del nuoto che per il montaggio. Oltre alla montatura originale ve ne elenco alcune molto efficaci che possono essere a nostro favore. L’originale si presenta con una particolare vite da collocare sul “muso”, seguita da due ancorette e perni di fissaggio. La prima ancoretta la collocheremo sul ventre, il perno garantirà la tenuta, la seconda verso la coda. Una volta armato io utilizzo un piccolo moschettone che passo dentro l’anello della vite di fissaggio così da poter aggiungere peso tramite un piombo a sfera munito di anima. Così facendo daremo al nostro Pig Shad un peso maggiore che gli permetterà, oltre ad essere lanciato più lontano, una discesa verso il fondo più rapida. Potremmo utilizzare anche delle teste piombate con montaggio semplice. L’amo dovrà fuoriuscire sulla schiena del Pig. Per completare il tutto aggiungo prima dell’innesco una girella, munita di doppio split ring, fatta scorrere lungo il gambo dell’amo fino a toccare il piombo per montare un’ancoretta supplementare. Un’altra modalità di innesco che permetterà di renderlo anti incaglio è quella di usare un amo Off-Set-Wide Gap, piombato, della misura 8/0 che, a parità di dimensione, offre una lunghezza dello stelo inferiore rispetto ai normali Off-Set ed un’apertura più ampia. La punta che fuoriesce dalla schiena rimane molto aderente ad essa divenendo anti incaglio. Il particolare movimento del nostro Pig è Wobbling, ovvero un’oscillazione sull’asse del baricentro. La particolare forma della coda detta paddle, contribuisce ad aumentare le vibrazioni. Il nuoto sinuoso, anche a basse velocità di recupero, è possibile grazie alla mescola di costruzione particolarmente morbida. A differenza del Pig Shad, il Bandit Shat si presenta come un vero pesce con dimensioni generose che si prestano per essere innescato al meglio con le sue montature originali per non compromettere il nuoto. L’aggiunta di un piombo montato sull’occhiello della molla darà il peso necessario per raggiungere le distanze desiderate. Trenta grammi saranno più che sufficienti per accellerare la caduta ed entrare nella zona di strike in maniera ottimale. Durante il recupero la testa si piega verso il basso ed in questo modo si crea una sorta di paletta che porterà un nuoto molto innaturale tendendo ad oscillare in caduta, oltre ad una leggera rotazione a vortice uguagliando un pesce morente. La scelta di tali esche è l’ideale per la ricerca mirata al Mister Esox, con due tecniche di recupero differenti. La prima che uso è la tecnica a dente di sega: consiste in scendi e sali controllato. Dopo la scelta accurata dello spot inizio a lanciare verso gli scalini più marcati, che sono ben visibili grazie alla limpidezza dell’acqua della Cava Cabassi. Ne scelgo di solito non più di due o tre così da poterci pescare sopra il più a lungo possibile. Controllo sempre la presenza di piccoli branchi di pesci, i quali mi daranno un segnale di attività. Una volta lanciata l’esca, la fase di discesa è quella da prestare con più attenzione per due motivi. La discesa serve a capire la profondità, aiutato anche dalla fuoriuscita del filo dal mulinello, inoltre tengo conto del tempo che trascorre dall’ingresso in acqua poichè anche in discesa potrà avvenire lo strike. La fase successiva è dedicata al recupero. Il contatto con l’esca diventa fondamentale: un lento movimento di sali e scendi e le ripartenze veloci simulano perfettamente un pesce in fuga o in difficoltà, portando all’attacco del luccio. Il movimento a dente di sega, alternato a pause, ci permette inoltre di individuale i famosi scalini presenti nel lago ed è proprio a ridossi di essi che si avranno la maggior parte delle mangiate. La seconda tecnica è la più semplice, ma altrettanto efficace: una volta raggiunta la profondità desiderata, lascio cadere l’esca per poi farla ripartire velocemente, alternando pause e recuperi senza però toccare il fondale. Per poter sorprendere il luccio che staziona a mezz’acqua ed indurlo ad attaccare, imprimo delle leggere jerkate ottenendo uno sbandamento discontinuo molto catturante. Nella zona con acque basse l’innesco a “Dead Fish” si può recuperare regolarmente ed alternando sbandate a piccoli sali e scendi; con gli inneschi anti incaglio potremmo sondare il sottoriva e le piante sommerse con bassissimo rischio d’incaglio, luogo di rifugio delle sue prede. Questi artificiali per la loro versabilità sia di nuoto che di montaggio, sono l’ideale per affrontare tutti gli spot del lago. Una pesca mirata ed un po’ di pazienza regaleranno delle piccole soddisfazioni.

Una terza esca che non lascio mai a casa è l’Hair Bug, esche di fantasia dalla provata efficacia. L’Hair Bug, studiato e concepito da un notissimo angler italiana, l’ho riprodotto in base alle mie esigenze. A prima vista può sembrare un piccolo roditore od un piccolo uccello acquatico. Per la costruzione del bug utilizzo un amo del 8/0 al quale fisso un astina in acciaio e lascio lo spazio necessario per montare un’ancoretta di pancia. La testa è costituita prevalentemente da del Buck Tail, così come la parte superiore. Per la coda uso dei grub da otto pollici. Per dare peso fisso sulla testa due piombi a sfera che imitano gli occhi. Il nuoto del Bug è molto uniforme, accentuato da un leggero wobbling sull’asse, mentre il grup posteriore produce le vibrazioni necessarie. La versione con lo Zonker Strips avrà una nuotata uniforme e senza vibrazioni, per cui do importanza al contrasto dei colori tra la testa e la coda. Una volta completata, la nostra esca peserà intorno agli 80 grammi, rendendola adatta alla ricerca del luccio posizionato a mezz’acqua. Una volta lanciato lo lascio cadere per qualche secondo; inizio variando la velocità di recupero così da dare un ritmo diverso per rendere più accattivante il tutto e con dei leggeri spostamenti della canna si da vita al Bug.

L’attrezzatura necessaria che utilizzo per la pesca al grande luccio cittadino è una canna da casting nella misura di 7,6 piedi con azione extra, extra heavy, con potenza di lancio da 3 a 9 once. Spesso i pescatori snobbano le esche extra large, probabilmente perchè si fanno spaventare dalle dimensioni, ma se voglio fare selezione e sentire la “botta” del grande luccio è obbligatorio utilizzare artificiali di questo tipo, che non devono mai mancare nella borsa. In sostanza, visto il poco tempo che abbiamo a disposizione per la nostra passione consiglio di trovare lo spot giusto, concentrarsi e pescare convinti. Fate trovare al luccio la tua esca prima che lui trovi una preda!

Per Fishingmania – Mauro Marzi – Caccia e Pesca Il Gatto e La Volpe

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