La Brianza, area lombarda situata a nord di Milano, è famosa per la presenza di ben cinque bacini lacustri che costituiscono i cosiddetti laghi briantei.Cinque specchi lacustri di dimensioni variabili tra piccolo e di medie dimensione, di origine glaciale, che grazie all’alta presenza di torrenti, falde e risorgive garantisce all’Alta Brianza un continuo apporto di acqua. A riguardo di tre di questi abbiamo già parlato e, per chi non se lo ricordasse, parliamo dei laghi di Pusiano, Montorfano ed Annone, senza dimenticare il video realizzato a spinning sul Lago di Alserio.
All’appello mancherebbe solamente il Lago del Segrino, quello situato più in altitudine. Ma in questo caso non vogliamo parlare nemmeno di questo specchio d’acqua. La nostra attenzione è rivolta ad un sesto lago che non rientra nella cerchia dei laghi briantei non essendo di formazione glaciale, bensì di formazione morenica: il Lago di Sartirana. Uno specchio d’acqua di piccolissime dimensione, che potrebbe quasi fare concorrenza ad alcuni impianti privati avendo una superficie di solo una decina di ettari.
LAGO DI SARTIRANA
Un lago che in realtà è più una palude per la maggior parte della sua superficie. La profondità massima tocca i tre metri e mezzo, ma in prossimità della riva tende a rimanere attorno al metro di profondità. Sartirana è situato all’estremo oriente della Brianza, nel comune di Merate ed è situato praticamente in cima ad una collina. In passato veniva spesso battuto dai pescatori della zona e non, sia per la presenza di diversi ciprinidi, sia per i predatori come lucci, persici reali e boccaloni.
Negli ultimi vent’anni è calato moltissimo l’afflusso di pescatorI. Nonostante ciò è frequentato dai turisti locali affascinati dal paesaggio della zona e dagli amanti del birdwatching. Sartirana è una riserva naturale con riconoscimento di sito di interesse comunitario. Da almeno una decina di anni non si hanno delle notizie certe sulla pesca in questo lago sperduto nella Brianza e per questo motivo abbiamo deciso di andare a riscoprirlo dopo tanti anni, quando con la canna fissa si catturavano piccoli pesci gatto nel canale d’uscita del lago che lo scarica quando il livello è troppo alto.
CARPFISHING
In attesa del servizio dedicato alla pesca a spinning, l’amico Emanuele Gobetti di LBF Ticino ha pensato di affrontarlo in una sessione di carpfishing. Questo perchè il lago è popolato da una buona quantità di carpe anche di grosse dimensioni, sia nei pressi dei tanti cannetti presenti lungo il perimetro del lago, che tra l’altro impediscono la pesca in almeno tre quarti di lago da riva, sia a centro lago dove la profondità è maggiore.
Cosa importante ancora prima di spiegare la pesca nel lago, bisogna sapere che è vietato assolutamente l’utilizzo di imbarcazioni sia per la pesca a spinning, compreso il belly boat, sia per calare le lenze da carpfishing.
ATTREZZATURA
Essendo vietato l’utilizzo di una imbarcazione, la pesca si svolge al lancio. Quindi canne da 13 piedi con potenza da 3 libbre a 3.5 libbre. Mulinelli con nylon 0.35 mm oppure treccia da 20-25 lb con uno shock leader in nylon dello 0.45/0.50 millimetri per combattere con le selvatiche carpe di Sartirana.
ESCHE
Come sempre nel carpfishing, le boiles sono le esche regine. Il consiglio è di utilizzare delle boiles molto dure, lasciate qualche giorno immerse nello zucchero dopo averle bucate e/o innescate sul ring, in quanto dopo questa operazione risulterebbe alquanto difficoltosa, vista la durezza dell’esca. Questo per evitare che i gamberi (presenti in gran numero) possano intaccare l’integrità della nostra esca.
La presentazione migliore risulta essere quella bilanciata oppure pop-up visto che quasi tutto il fondale risulta molto soffice e ricoperto da un discreto spessore di limo e fango. Da non dimenticare mai una canna innescata con le Tiger Nut, meglio se doppie e alleggerite con del sughero. Anche il mais potrebbe essere un’ottima esca ma il suo utilizzo, soprattutto in fase di pasturazione, attira molta minutaglia di disturbo.
Consiglio comunque di utlizzarlo insieme a del pellettato di dimensioni miste (4, 8, 16 millimetri) con l’aggiunta di canapa, boiles intere e spezzettate. Il tutto da lanciare tramite l’utilizzo di uno spomb o rocket per una maggiore precisione in fase di pasturazione. In questa operazione risulta molto utile l’utilizzo dei vari distance sticks, che permettono di lanciare la pastura proprio dove abbiamo lanciato il nostro innesco.
MONTATURE
Vista la poca presenza di ostacoli sul fondale, vanno bene le classiche presentazioni in-line oppure ad elicottero se vogliamo lanciare più lontano e sfruttare la sua meccanica in presenza di fondali ricchi di limo e fango. Per le pop-up, molto valida risulta essere la montatura a chod-rig. Nel caso ci trovassimo nei pressi di ostacoli diventa d’obbligo una montatura con piombo a perdere ed i dovuti accorgimenti tecnici.
NOTE
NOTA 1 : l’utilizzo di un barchino radiocomandato (che personalmente non approvo) per portare gli inneschi a lunghe distanze, deve essere fatto con il buon senso sopratutto se nei pressi vi sono legnaie ed ostacoli vari. Obbligo l’utilizzo di una treccia molto resistente con uno snag-leader dello 0.70, montature con piombo a perdere e frizione serrata.
NOTA 2 : l’utilizzo della tenda è vietato