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TORRENTE BORBERA
Il Borbera nasce dai rilievi liguri alle spalle di Genova. Come la maggior parte dei torrenti appenninici presenta un alveo ampio e il suo letto è costituito esclusivamente da ciottoli e sassi. E’ fortemente influenzato dalle piogge, il suo regime infatti è nivo – pluviale; le piene risultano essere violente e disastrose specialmente in autunno.
Durante la primavera può capitare che il fiume aumenti la propria portata a causa dello scioglimento delle nevi ma senza portare particolari problemi ai paesi vicino ai quali scorre. A Cabella Ligure il letto del fiume è molto ampio per poi restringersi ed ingolarsi sotto enormi muraglioni che creano un paesaggio da lasciar senza fiato. Infine sfocia nello Scrivia, dopo aver percorso dalla sorgente 38 chilometri, risultando il suo affluente principale.
Abbiamo pescato a Cabella Ligure, e come già detto in precedenza l’alveo è molto ampio. La stagione è ancora all’inizio pertanto la portata del torrente non era molto elevata. Le temperature rimangono abbastanza basse e la neve presente in altitudine non riesce ancora a sciogliersi. In questo tratto questo corso d’acqua presenta un andamento abbastanza uniforme con poche ramificazioni. Il letto è stretto, largo non oltre i 10 metri nei punti in cui si allarga maggiormente. Pescare a spinning risulta difficoltoso a causa della corrente che risulta forte e la profondità non supera i cinquanta centimetri, a parte alcuni buconi di quasi un metro di profondità. E’ molto più conveniente utilizzare le teleregolabili che permettono un’alta percentuale di catture pescando dietro i sassi, dove si formano giri d’acqua.
COME SI PESCA
Ci sono tre pesche da fare, soprattutto durante le gare. Una iniziale a pochi metri da riva, sotto i sassi vicino alla sponda, dove le trote tendono a nascondersi alla prima ora di pesca, utilizzando una biglia a pendolino o una coroncina leggera. Un finale dello 0,12 lungo circa 30 centimetri. Un’altra alternativa può essere la classica pesca dietro ai grossi sassi che creano dei giri d’acqua appena a valle; la possibilità di trovare qualche pesce nascosto è molto alta. Infine un’ultima possibilità è quella di pescare sulla sponda opposta dove sono si creano delle anse e l’acqua è ferma. Qua è utile avere una teleregolabile di almeno 10 metri di lunghezza che possa portare e lasciare la nostra esca nel punto desiderato. E’ un po’ come pescare in roubasienne. Oppure utilizzare una bolognese di 5 o 6 metri con un galleggiante; una pesca meno tecnica ma che può portare buoni risultati a volte. Non bisogna mai tralasciare tutti i posti, anche quelli in cui pensiamo non possa esserci vita, le trote sono pesci furbi e molto sospettosi, in grado di mimetizzarsi col fondo, specialmente se si tratta di fario. Le esche rimangono le classiche: verme, camola del miele, bianchino e caimano.
COME SI RAGGIUNGE
Per chi proviene da Milano percorrere l’autostrada A7 fino all’uscita Vignole B. – Arquata S. Al casello svoltare a destra in direzione Borghetto di Borbera. il torrente è pescabile per tutto il suo tratto. Non è necessario possedere alcun tesserino. Non dimenticate la macchina fotografica in quanto la strada che porta verso monte si trova sul dorso della montagna a circa un centinaio di metri sopra il fiume, che scorre impetuoso nella gola.
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