Tensi, Casaleggio, Tuna, Cava Nord, Laghet di Amis. Basta laghetti! Le temperature si stanno alzando, la pioggia forse ci sta dando una tregua ed allora tanti saluti inverno (se così possiamo chiamarlo) e benvenuta primavera! Finalmente i nostri fiumi hanno deciso di tornare ad un livello decente per poter permettere la pesca ed allora perché non inaugurare la bella stagione scoprendo un nuovo itinerario?
Insieme all’amico Stefano, con cui abbiamo avuto un paio di esperienze di pesca in kayak, siamo andati alla scoperta del Serio. Il tratto in questione? Il fondovalle.
CARATTERISTICHE
Questo fiume lo avevamo già conosciuto circa un anno fa in occasione di un paio di pescate a feeder con gli uomini della Lenza Emiliana Tubertini e con il campione italiano 2013 Angelo De Pascalis. Il Serio nasce dalle Alpi e, dopo un percorso di oltre 120 chilometri attraversando le provincie di Bergamo e Cremona, conclude il suo viaggio nell’Adda in prossimità dell’abitato di Montodine.
Pescare in Serio non è particolarmente difficile. Naturalmente tutto dipende dal posto in cui si decide di posizionarsi. Nell’abitato di Crema si possono trovare condizioni differenti di corrente: sostenuta, lenta o ferma. Quest’ultima la si ritrova principalmente appena a valle di cascate o a valle dei piloni dei ponti, dove l’acqua tende a rallentare e creare ampi giri d’acqua dove gran parte del pesce tende a stazionare.
Tecniche di pesca
Si tratta di un corso d’acqua che garantisce diverse tecniche di pesca: spinning, pesca al tocco e mosca nel tratto montano per il continuo ripopolamento di trote, mentre nel tratto di fondovalle anche le tecniche del colpo e feeder garantiscono ottimi risultati. Questo perché il fiume allarga il suo letto, aumenta la profondità e la corrente è minore. Si passa da un flusso turbolento ad uno più laminare. Nonostante ciò spinning e mosca possono regalare catture di tutto rispetto grazie alla presenza di trote marmorate, persici reali ed iridee di immissione, che permettono la pesca alla trota tutto l’anno.
AFFRONTARLO A FEEDER
Come avviene la pesca è molto semplice. Considerando che l’acqua del Serio ha una temperatura bassa tutto l’anno in quanto continua ad essere alimentata dallo scioglimento delle nevi e poiché la sorgente è sopra i 1500 metri, il pesce è in continua ricerca di cibo, obbligando il pescatore ad alimentare di continuo. Ecco perché è importante avere un buon quantitativo di pastura al forte aroma di formaggio e pane, a cui aggiungere della crisalide e cagnotti. A proposito dei pesci del Serio, la fauna ittica è ancora autoctona fortunatamente con un’alta presenza di cavedani, pighi, barbi, tinche e carpe, oltre tanti persici reali, trote marmorate ed alle trote iridee di immissione. Un habitat ricco di vegetazione sul fondo e ripari da uccelli ittiofagi come i cormorani e gli svassi ed anche dai pochi siluri presenti.
Pescare sul Serio non comporta l’utilizzo di troppo materiale: basta una canna light con un paio di quiver da un’oncia, dei pasturatori da pastura e cagnotti come cage e maggot feeder, almeno tre chili di pastura, mezzo chilo di cagnotti ed il gioco è fatto. Risultato? Almeno una quarantina di pesci tutti di taglia compresa tra 200 grammi e 500 grammi. Il Serio offre anche catture di taglia maggiori, con cavedani e pighi oltre il chilo e mezzo, senza dimenticare tinche, barbi e carpe, ma sinceramente dopo un inverno passato ad aspettare a casa per non buttare via soldi e tempo nei carpodromi, prendere oltre sei – sette chili di pesce è un vero divertimento. Proprio quello che ci vuole per iniziare bene la primavera e l’imminente annata agonistica. Da sottolineare anche l’altissima presenza di persici reali, in questo momento quasi pronti alla deposizione delle uova.
REGOLAMENTI
Attenzione che la pesca si può effettuare esclusivamente possedendo la licenza di pesca ed il tesserino Fipsas. Trovandosi in Lombardia la regolamentazione prevede di detenere un massimo di 500 grammi di bigattini per pescatore.
COSA VEDERE
Il Serio si trova all’interno del Parco Regionale del Serio, un’istituzione nata più di venticinque anni fa realizzata appositamente per salvaguardare la fauna e la flora del parco. Molto interessante la cittadina di Crema per l’alta presenza di monumenti storici tra chiese, palazzi e ville del 15° e 16° secolo, senza dimenticare il Duomo in stile Lombardo – Gotico del 1300.
COSA MANGIARE
Ecco, questo è forse il punto più importante per i pescatori, ovviamente dopo la pesca. Non sono tanti i piatti tipici cremaschi, ma sicuramente molto appetitosi. Partiamo dai tortelli cremaschi, caratterizzati da una particolare pizzicatura della pasta e dal ripieno dolce composto da amaretto ed uvette. Tra i contorni il salva con le tighe ovvero un formaggio tipico della zona di Crema e Lodi assieme ad una varietà locale di peperoni. Tra i dolci la Torta Bertulina, una torta a base di uva fragola.