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COUP DU SOIR AU MOUCHE IN CHIESE
Il tramonto. Uno dei momenti più magici per chi ama pescare sui torrenti, specialmente con la pesca a mosca. Si tratta del cosiddetto Coup du Soir, condizione in cui i torrenti si animano sia al di sotto, che sopra la superficie dell’acqua. In quei momenti in cui il sole inizia a scendere dietro le montagne ha inizio un’interessante schiusa di insetti che portano di conseguenza le trote, i temoli ed i cavedani a spostarsi a galla a cacciare gli insetti che si appoggiano o cadono nel primissimo stato di acqua. Il tutto regalando salti ed evoluzioni aeree degne di una delle migliori fotografie.
Da molto tempo aspettavo di poter fare una pescata solamente con la tecnica della mosca secca e visto che ci stiamo avviando verso la fine della stagione calda, il mio amico Matteo Lavezzini mi ha proposto una serata in compagnia sul Fiume Chiese, in un tratto che già avevo affrontato in passato, tra l’altro recensendolo proprio sulle pagine di Fishingmania. Naturalmente il primo obiettivo è stato quello di riuscire a portare a guadino qualche bell’esemplare di trota fario, specie che popola in gran quantità questo tratto di alto Chiese. Speranzosi siamo quindi partiti alla volta del fiume trentino approfittando tra l’altro del bel termpo e di un fortunoso turno al lavoro. Dopo aver acquistato il permesso scendiamo al fiume e visto ormai l’orario tardo decidiamo di partire da metà tratto no-kill per poi tornare all’inizio della riserva, in cerca di qualche pesce di taglia maggiore. In questa stagione è favorevole la pesca mediante imitazioni di terrestrial come possono essere formiche, cavallette, grilli oppure con delle grosse sedge. Iniziamo la pesca e subito dopo qualche minuto, la prima canna si flette al peso del primo pesce: una bellissima fario. Trattandosi della prima cattura immortaliamo il momento e continuamo a pescare. Il tratto di fiume si presenta come un insieme di piccoli avvallamenti ove l’acqua si modella sui sassi che formano delle piccole dighe, zone in cui il pesce può nascondersi e rimanere al riparo. Il tempo passa e le catture si susseguono di continuo. Matteo prova qualche nuova mosca, ovviamente creata da lui con molta abilità, mentre io utilizzo una sedge di pelo di capriolo con un segnalatore di foam (http://www.lavezzinifly.it/wp/index.php/le-sedge/). Grazie all’imbrunire siamo riusciti a tenere i finali un poco più alti del solito. Abbiamo prevalentemente utilizzato un terminale a nodi con un tip del 0,14/0,16. In certi punti abbiamo anche insistito in quanto credevamo fermamente la presenza di un pesce, anche se non lo vedevamo, che grazie all’imitazione corretta e qualche lancio di fortuna siamo riusciti a prendere. Il sole ormai basso si intravede tra le montagne della valle del Chiese. Nel letto del fiume non si vede nessuno e dalle 19,30 ha inizio un momento molto favorevole che non ci saremmo mai aspettati. Come per magia tutte le trote hanno iniziato a bollare regalandoci uno spettacolo più unico che raro, che in realtà avviene tutte le sere d’estate. Guardando il fiume verso monte si intravedono salti e scodate eccezionali. Non stiamo più nella pelle. La voglia di catturare sempre più pesci è talmente alta che ci porta a commettere qualche lancio azzardato, ma che alla fine si rivela efficace. La condizione di luce e di luna ci hanno permesso di fare una delle più belle pescate dell’ultimo periodo. Sono state talmente tante le catture che abbiamo perso il numero di pesci portati a guadino e successivamente rilasciati. L’ultima trota l’abbiamo guadinata alle 21,20 circa finchè stanchi ed affamati siamo tornati alle macchine consapevoli di una pescata che non dimenticheremo e difficilmente potremo ripetere fino all’inizio della prossima estate. Finalmente un fiume piccolo come il Chiese ci ha regalato un’emozione davvero molto forte. Un ringraziamento si deve anche a Christian, che grazie al suo lavoro sta trasformando una parte di fiume in un paradiso della pesca.
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