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IN MARE CON IL BIOSTICK E LE PASTURE MARUKYU
Dopo tanti anni, considerate le grandi novità di casa Marukyu per le acque salate, decido di riprendere in mano la cara e vecchia bolognese e farmi una pescata in mare. Una scelta azzardata in quanto il mese di agosto non è mai un buon mese per la ricerca di interessanti catture di mare a causa di diversi fattori, tra cui la temperatura dell’acqua e soprattutto la folta presenza di bagnanti sulle coste. Per la mia pescata in terra sarda ho rivolto la mia scelta su una montatura semplice ed efficace: galleggiante all’inglese di grammatura 5+1 ed un lungo finale da 3,5 metri. Ora passiamo alle co-protagoniste delle mie sessioni ovvero le pasture, di cui parlerò anche delle caratteristiche. Chinu Power V10 Shiro Chinu jr, un nome che sembra più uno scioglilingua che possiamo riassumere in un veloce concetto: una pastura ricca di diversi componenti, come la maggior parte delle pasture Marukyu per le acque interne, il cui segreto è il lievito MB Special Marukyu. Un lievito costituito da un mix di fiocchi d’avena, carapaci di gamberetti e tanti altri ingredienti ancora che aumentano a dismisura il potere attrattivo. Inoltre questa pastura presenta una parte molto fine di bianco che ci permette di dare un’importante traccia visiva sia ai pesci, che a noi per indirizzarci sia su una eventuale correzione di bagnatura, sia sulla scelta del finale. La seconda pastura utilizzata è la MP Chinu Power Special, uno sfarinato che si presenta a grana molto fine e legante. Presenta un alto peso specifico ed al suo interno contiene farine e scaglie di pesce, gusci d’ostrica e la potentissima crisalide di casa Marukyu, un vero e proprio marchio di fabbrica. Con un mix di questo genere non poteva che avere un alto potere attirante al punto di mandare in frenesia alimentare il pesce. Questa seconda pastura è indicata per essere tagliata con altre pasture. Non a caso in questa occasione ne ho utilizzata solamente il 30%. Per quanto riguarda la bagnatura, questa risulta essere davvero molto semplice. Sul retro del sacchetto sono disponibili le quantità di acqua da utilizzare consigliate dalla casa madre, ma si possono anche non guardare. Fondamentale aggiungere sempre poca acqua per volta per mantenere il potere visivo della macchina e poi aggiungere pian piano in modo da creare delle palle che si iniziano a rompere appena un metro sotto la superficie. Il consiglio è comunque di lasciarla riposare un attimo prima dell’utilizzo.
Ma il vero protagonista della pescata è un’esca unica, geniale, micidiale nel suo utilizzo e di cui abbiamo già parlato a grandi linee pochi mesi: il Biostick! Un prodotto fenomenale a dir poco che ha rivoluzionato il modo di pensare la pesca. Il Biostick sta lasciando stupiti tutti coloro che lo utilizzo, specialmente chi lo guardava con scetticismo. Fiume, lago, torrente, mare. Quattro ambienti diversi ed in tutti e quattro gli ambienti ha sempre regalato soddisfazioni enormi. Dal feeder ai ciprinidi, alla pesca in roubaisienne, dal mare a fondo o in bolognese ad addirittura la pesca a spinning alle trote. Visto che presenta una composizione altamente nutritiva composta in particolare da krill, zooplancton e farine di pesce che emanano un fortissimo aroma in acqua e fuori, non potevo non utilizzarlo durante la vacanza in mare. Per chi ancora non dovesse conoscerlo, il Biostick si presenta in simpatiche cannucce da una ventina di centimetri, realizzato in tre misure da quattro, sei ed otto millimetri. Il Biostick è facilmente conservabile in ambienti freschi, meglio se in frigorifero. Il suo utilizzo è molto semplice. Una volta aperta la busta si taglia una parte di “verme siliconico” con la forbice e si innesca facilmente sull’amo, calzandolo proprio come se fosse un verme, andando a coprire tutto l’amo e coprendo anche gli ultimi 3-4 cm del finale. Durante la mia pescata ho utilizzato anche una piccolissima quantità di bigattini, alcuni fiondati, altri inseriti nella pasture. E’ stato stupefacente vedere come il Biostick venisse attaccato regolarmente da tutte le specie che popolano la zona di costa come occhiate, saraghi, orate, sparli, castagnole, cefali. Sicuramente attratti dall’aroma al pesce di questa strepitosa esca di casa Marukyu, nel mix con le due pasture realizzate appositamente per le acque salate. Considerata la voracità con cui il pesce ha attaccato il Biostick, non considero estremamente importante utilizzare dei terminali fini od in fluorocarbon. A seconda della misura di Biostick utilizzato varia la scelta dell’amo, che possono variare tra n.8 e n.14, anche a seconda delle specie che si pensa di insidiare.
Il Biostick e le due pasture citate sono disponibili e prenotabili presso i punti vendita Marukyu tra cui :
Predatori & Prede a Casale Monferrato e sul negozio online www.predatorieprede.it – CLICCA QUI
Frigerio Pesca a Cesano Maderno – CLICCA QUI
Acqua Azzurra a Villanterio e sul negozio online www.acquaazzurranews.it – CLICCA QUI
Esca & Pesca Sport a Muggiò – CLICCA QUI
Todeschini a Rescaldina – CLICCA QUI
Ranzato Pesca Sport a Monza – CLICCA QUI
New Moby Dick Pesca Sport a San Giuliano Milanese – CLICCA QUI
Fish24 a Corsico
Cugola Pesca Italiana – CLICCA QUI
Ranzato Pesca Sport – CLICCA QUI
Per Fishingmania – Marco Pace Tester Field Marukyu
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