CLUB AZZURRO CARPFISHING 2016
Dopo la terza prova del Club Azzurro 2016 è salita, sul gradino più alto del podio, la coppia Bertossi-Broccaioli, a seguire Prandin-Linari e hanno conquistato il terzo posto il “duo” Ricci Maccarini-Pirazzoli. Durante le tre gare che si sono svolte a Pietrafitta non sono mancati i colpi di scena. Tuttavia questa edizione di C. A. è risultata molto incerta fino alla fine. Il livello tecnico è stato molto e i concorrenti si sono sfidati a suon di partenze fino agli ultimi attimi di gara. Personalmente reputo questa avventura come un “qualcosa” di fantastico, che ha aumentato in modo esponenziale il mio bagaglio di esperienza; queste “tappe” del mio percorso di carp–competitor saranno di sicuro fondamentali per il futuro. Anche se non si è concluso nella maniera sperata, mi sento comunque ampiamente soddisfatto, consapevole di aver giocato tutte le mie “carte”; sul campo ho veramente dato tutto riuscendo, come già sottolineato, a spostare i miei limiti di pescatore-agonista ancora più in là. Addirittura nella terza prova non ho potuto contare sull’apporto del mio compagno e pur gareggiando da solo ho conseguito 54 partenze e sono state ben 43 le carpe messe in secco. Le molteplici catture mi consentirono di ottenere un terzo posto di settore: un risultato ottimo considerando che ho sviluppato un’azione di pesca in un picchetto centrale. Però, quella mia strepitosa performance in solitaria non è bastata; per un solo punto (penalità) non ho centrato l’obbiettivo: la permanenza nel club azzurro. Esco comunque da questo Club Azzurro a testa alta, perché ho dato filo da torcere, fino all’ultimo istante di gara, a concorrenti più esperti di me. Proprio per la mia grinta e l’impegno profuso anche il Capitano Tecnico mi ha fatto più volte i complimenti. Un ringraziamento va a tutti coloro che ci hanno sostenuto e a tutti quelli che hanno creduto in noi! In questo campionato mi sono avvalso di attrezzature di livello superiore: le No Limit MClass che, mi hanno permesso di raggiungere distanze estreme e, quindi, di pescare in punti limite che poi si rivelavano puntualmente redditizi o più produttivi. Inoltre, questa due pezzi da 3,99 mt (misura limite consentita in gara) concepita per la competizione si è dimostrata il top anche nella fase di recupero. Mentre, per quanto riguarda la pasturazione ho “operato” con la No Limit Spod Marker da 6 lb (anche questa canna targata Milo è stata messa a punto con la collaborazione dell’Equipe Carpe France). Tale tipologia di rod per certi versi unica nel suo genere mi ha permesso di gettare lontano i più pesanti pasturatori e di lanciare grandi quantità di palle di pastura senza per questo sovraccaricare troppo il braccio. Pertanto, non ho avuto alcuna difficoltà a mantenere attivi i vari punti di pesca, presi in considerazione, nonostante, fossero molto distanti da riva (oltre i 130 metri). Infine, non ho nulla da rimproverarmi, anzi…Rivoglio un’altra possibilità, perché il Club Azzurro già mi manca. “Quando perdi e sai di averci messo il cuore, hai comunque vinto!!!”