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Daniel Hackett intervistato da Fishingmania.it – ESCLUSIVA
Daniel Lorenzo Hackett, due volte campione d’Italia con le maglie di Montepaschi Siena ed Olimpia Milano, campione di Grecia con l’Olympiacos di Atene, tre volte MVP delle tre principali manifestazioni italiane ovvero Finali Scudetto, Supercoppa Italiana e Coppa Italia. Daniel Hackett è uno dei perni della nazionale italiana da ormai diversi anni e con la squadra azzurra a luglio ha sfiorato, da protagonista, l’accesso alle Olimpiadi di Rio De Janeiro.
Un cestista che ha vestito tre delle maglie più importanti della pallacanestro italiano come le già citate Siena e Milano, oltre a quella di Pesaro, sua città natale. Da un anno a questa parte Daniel ha intrapreso una nuova avventura in Grecia, nella gloriosa squadra dell’Olympiacos che gli ha regalato lo scudetto greco alla fine della scorsa stagione.
Tante soddisfazioni dal punto di vista sportivo, altrettante dal punto di vista personale visto che a brevissimo diventerà papà ed una passione che gli permette di staccare la spina nei momenti più difficili e stressanti della lunga stagione di impegni cestistici con trasferte e partite ravvicinate ogni due/tre giorni.
Daniel è uno dei migliori playmaker/guardia europei nel proprio ruolo, ma è anche un grandissimo appassionato di pesca. Oltre che appassionato, Daniel è anche veramente esperto del mondo della pesca in acque interne. Si perchè nonostante sia cresciuto in una città di mare, la sua passione è la pesca in fiumi e laghi. Come tutti i bravi pescatori che si rispettano, Daniel sa distinguere una specie ittica da un’altra, pratica sempre il catch&release e soprattutto ama e rispetta la natura che lo circonda durante le sue pescate.
Purtroppo proprio a causa dei suoi molteplici impegni ha più esperienza in laghetti privati, ma nonostante ciò ogni anno rinnova la propria licenza governativa per pescare in Italia. Nonostante già sapessimo della sua passione, mai abbiamo ovviamente avuto l’occasione di avvicinarlo in quanto pochissime volte si è trovato nella nostra zona.
L’occasione è arrivata quando è stato ingaggiato dall’Olimpia Milano, sponsorizzata dalla EA7 Emporio Armani. In occasione di una partita di campionato lo abbimo avvicinato ed invece che chiedergli un autografo od una foto, la domanda è stata: “Daniel so che sei un pescatore, ti andrebbe di farti una pescata qua nei dintorni?”.
Sono state le parole magiche che gli hanno illuminato gli occhi. Da li a creare un ottimo rapporto di amicizia che ci porta a sentirlo più volte con uno scambio di messaggi anche durante l’anno è bastato davvero poco. Purtroppo non è stato possibile averlo molte volte compagno di pesca proprio per gli impegni legati sia alle manifestazioni sportive, sia agli allenamenti, sia agli eventi legati ai propri sponsor, ma quando c’è stata l’occasione è sempre stato un vero e proprio piacere.
E’ stato molto divertente vederlo uscire dal portone la prima volta che lo abbiamo portato a pescare con noi. Siamo sempre stati abituati a vedere un Daniel Hackett in canotta sul campo, dagli spalti o in televisione, con la palla in mano a cercare di segnare e far segnare a canestro i propri compagni.
Quando si è presentato (in ritardo sulla tabella di marcia!) con borsone, fodero e sedia è stato come vedere un semplice coetaneo, di circa due metri di altezza, conosciuto tanti anni prima che non vedeva l’ora di mettere la lenza in acqua.
La passione che mette in campo quando gioca a basket è la stessa che ha messo quando ha visto per la prima volta lo spot che avevamo deciso per la sua prima pescata dopo tanto tempo in acque libere. Nonostante ci avesse chiesto di poter pescare in bolognese, per motivi di manovrabilità della canna e della tipologia di specie ittiche presenti lo abbiamo dirottato sulla pesca a feeder.
Ed il ragazzo ci sa proprio fare, anche se le domande che ci ha fatto su come pescare in determinate situazioni sono state davvero tante! Inutile raccontare tutta la prima giornata di pesca, seguita successivamente da tante altre. E’ sufficiente dire che i pesci attaccati sono stati tanti e quelli portati a guadino lo hanno messo a dura prova regalandogli sensazioni diverse da quelle che prova negli ambienti privati.
Appena tornerà di nuovo in Italia proveremo a contattarlo per cercare di rubargli una giornata per portarlo a pescare con noi, cosa a lui gradita. Naturalmente non potevamo non fargli un’intervista a riguardo della sua passione per la pesca ed eccola qua di seguito.
1. Grazie Daniel per il tuo tempo e soprattutto è un piacere poterti intervistare, oltre che averti come compagno di pesca in qualche occasione. Partiamo dagli inizi, il momento in cui ti sei avvicinato alla pesca e ti è rimasta impressa nel cuore.
Essendo nato e cresciuto in una città di mare come Pesaro non potevo che iniziare ad avvicinarmi alla pesca tramite il mare. I primi lanci li ho fatti dalle scogliere ed avevo circa sette/otto anni e tutto è nato grazie al mio vicino di casa, Manu, un ottimo pescatore che mi ha iniziato a questa stupenda passione.
Ovviamente Manu è tutt’ora un grandissimo pescatore e mi ha svelato tantissimi segreti per migliorare sempre di più la mia tecnica. Al tempo le mie prime catture erano i classici pesci di scoglio come occhiate, saraghi, sparli e salpe, ma non erano rare le volte in cui pescavamo cefali ed aguglie, queste ultime divertentissime da insidiare.
A quell’età, come adesso d’altronde, mi divertivo davvero moltissimo.
2. Quali tecniche pratichi e qual’è la tua preferita?
Nonostante sia “nato” in mare dal punto di vista piscatorio, prediligo le acque dolci. Che sia in un fiume oppure in un lago, mi piace pescare molto pescare a bolognese, ma non sono rare le volte che pratico anche altre tecniche come ledgering o feeder e, raramente, anche lo spinning.
3. Il pesce che preferisci insidiare?
Non ho dubbi: la carpa.
4. Cosa significa per te la pesca?
La pesca e’ una passione che coltivo da quando ero piccolo. Oltre ad essere rilassante e divertente, ti mette in contatto con la natura, ti forza a pensare e a ragionare su come eseguirla in modo corretto. Alla fine la “battaglia” con il pesce e’ sempre una grande emozione.
5. Hai mai provato in mare?
Come ho già detto poco fa, sono cresciuto sul mare andando a pescare più volte dalla scogliera. Ho provato ad andare un paio di volte in barca, ma soffro leggermente il mal di mare.
6. Hai passato diversi anni negli Stati Uniti, la patria del bass fishing con un’infinità di gare e montepremi da capogiro. Hai mai avuto la possibilità di andare a pescare a spinning da qualche parte negli USA?
Ho vissuto per studio e pallacanestro per sette anni a Los Angeles. Spesso ho avuto l’opportunità di andare a pescare i Black Bass negli immensi Castaic Lake e nel Puddingstone Reservoir. Pescare i bass da riva non è affatto semplice, ma mi è capitato di riuscire ad ingannare qualche esemplare di buona taglia. Come però accade spesso andando a pescare a spinning, i cappotti non mancavano.
7. Hai un sogno legato alla tua vita da pescatore tipo pescare in un posto specifico, avere un lago tutto tuo, ecc ecc?
Il mio grande sogno sarebbe quella di avere una casa in campagna con un lago tutto mio. Un lago da poter creare e sviluppare nella maniera più naturale possibile con tante varietà di specie, in modo da poter pescare molte più volte di quelle che riesco ad andare adesso.
8. Essendo un giocatore che ha vinto tanto, l’agonismo è sicuramente una parte importante della tua vita e so che sei sempre molto competitivo. Ti piacerebbe partecipare ad una gara di pesca?
Certamente, anche se devo ammettere che il mio livello non e’ sicuramente quello di un agonista. Però sarei molto curioso di vedere come me la cavo.
9. C’è qualcosa che fai fatica a capire o fare nella pesca?
Fatico e molto a legare ami di piccola taglia con terminali fini. Ci metto una vita a farli correttamente. Poi un aspetto che devo assolutamente migliorare è quello della lettura del posto che devo affrontare la tipologia di specie da insidiare per l’utilizzo della corretta montatura.
10. Allora dimmi: è più difficile avere la palla durante l’ultimo possesso in una partita dove la tua squadra è sotto di un punto o legare un amo del 18 sul filo da 010 mm?
Domanda assolutamente scontata: ovviamente la seconda opzione è la piu’ dura! 🙂
11. Hai mai trovato qualcuno in squadra che condividesse la tua passione?
Purtroppo sono troppo pochi i pescatori/cestisti. A Pesaro andai a pescare un paio di volte con Marco Cusin, attuale pivot della Nazionale.
12. Chi dei tuoi attuali o vecchi compagni di squadra o di nazionale porteresti a pesca con te?
Sicuramente Amedeo Della Valle della Grissin Bon Reggio Emilia. So che anche a lui piace la pesca ed a volte ci piace scherzare sulle nostre uscite in pesca. Purtroppo non ho mai avuto l’occasione di vederlo dal vivo all’opera se non dalle foto che mi manda. Sarei molto curioso di vederlo in azione!
13. In Italia hai giocato a Treviso, Pesaro, Siena e Milano. Dove andavi a pescare? Uno dei posti in ambiente libero (fiumi, torrenti, laghi naturali) che ti sono rimasti più impressi?
A Treviso ho provato le cave del Sile, dei posti fantastici immersi nel verde. A Pesaro il lago della Cava di Villa Fastiggi è un immenso lago naturale molto bello, ma anche difficile. A Siena ho pescato in tanti laghi naturali e nel Fiume Merse, mentre a Milano nella cava di Zibido s.giacomo ed in piccolo fiume vicino a Novara, posto che tra l’altro ho scoperto grazie a voi in occasione della nostra prima uscita di pesca assieme. Tutti i posti che ho citato sono diversi tra loro per tipologia di pesca, ma presentano un’alta concentrazione di carpe. Tutti itinerari fantastici.
14. Ed ora che sei in Grecia riesci ad andare a pescare?
Purtroppo ancora no, ma a breve vorrei provare lo spinning dalla scogliera.
Non possiamo fare altro che ringraziare l’amico Daniel ed attenderà che torni in Italia per qualche giorno di relax ed organizzare una nuova uscita assieme. Naturalmente i tempi ora sono abbastanza lunghi in quanto il campionato greco è appena iniziato, come tra l’altro anche l’Eurolega che sta affrontando con la sua squadra attuale, l’Olympiacos.
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