ANCORA STRAGE DI PESCI NEL PARMIGIANA MOGLIA
Dopo i due sversamenti di liquami zootecnici provenienti da due diverse aziende agricole reggiane, una a Scandiano e l’altra tra Novellara e Reggiolo, avvenuti il 29 marzo scorso, mercoledì 28 settembre c’è stato un altro caso di inquinamento nelle acque del canale di bonifica Parmigiana-Moglia che sta provocando una grave morìa di pesci su tutto il tratto che da Moglia, attraverso via Argine Canale, porta a Bondanello. La concentrazione più massiccia di pesci morti tra cui carpe, lucci perca e gobbi, è stata rinvenuta in località Gerra, nei pressi del ponte che porta alla chiavica.
Dopo i due sversamenti di liquami zootecnici provenienti da due diverse aziende agricole reggiane, una a Scandiano e l’altra tra Novellara e Reggiolo, avvenuti il 29 marzo scorso, mercoledì 28 settembre c’è stato un altro caso di inquinamento nelle acque del canale di bonifica Parmigiana-Moglia che sta provocando una grave morìa di pesci su tutto il tratto che da Moglia, attraverso via Argine Canale, porta a Bondanello. La concentrazione più massiccia di pesci morti tra cui carpe, lucci perca e gobbi, è stata rinvenuta in località Gerra, nei pressi del ponte che porta alla chiavica. L’allarme, partito da alcuni pescatori della zona, è arrivato in mattinata in Comune a Moglia. Il vicesindaco Mauro Trevisi, insieme con Damiano Nigro, consigliere delegato alla sicurezza, ha subito attivato i tecnici dell’Arpa di Mantova. Questi ultimi hanno prelevato campioni di acqua per le analisi. Si è capito che l’ossigeno in acqua, vitale per i pesci, era decisamente inferiore al parametro del 2%/litro in condizioni normali. I tecnici del Consorzio Emilia Centrale stanno monitorando il fenomeno e stanno immettendo acqua per tentare di salvare il maggior numero di pesci. Ora il problema, di carattere igienico-sanitario, è la presenza dei pesci morti in putrefazione, con conseguente cattivo odore. Nei prossimi giorni, salirà dal canale di bonifica. Si sta lavorando per cercare di recuperare i pesci ancora vivi.