Spinning in Mare – Tonni in bombarda!

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SPINNING IN MARE – TONNI IN BOMBARDA

Tonni in bombarda? Potrebbe sembrare una barzelletta, ma è tutto vero. E’ lo spinning in mare, fatto di diverse sfaccettature, tra cui anche questa. E’ però meglio fare un passo indietro. La bombarda è un prodotto che molti associano alla pesca in laghetto alla trota.

In realtà la bombarda trova un’ottima dimensione anche in mare. Sia per quanto riguarda lo spinning in mare, sia con le canne all’inglese. Da anni personalmente la utilizziamo dagli scogli per la pesca alle aguglie, innescando cagnotti od orsetti. Quest’anno abbiamo scoperto quanto sia efficace anche sugli alletterati.

I sugarelli per esempio. Solo nel 2016 abbiamo realizzato tre articoli specifici sul sugarello catturato utilizzando le canne da spinning, con bombarda e raglou.

Quest’ultimo semplicemente un piccolo pesciolino in silicone, della lunghezza non superiore ai 4 centimetri. Imitazione perfetta delle acciughine che per i predatori come la palamita, il sugarello ed il bonito risultano micidiali.

Di queste tre specie, due sono praticamente dei tonnetti. Benissimo, in determinati periodi possono capitare delle situazioni in cui le mangianze di questi alletterati giugnano fin sotto riva.

Talmente vicine da poter essere raggiunte con la bombarda. E quando questi pesci cercano le acciughe, l’unica soluzione non può che essere il raglou perché tutte le altre esche metalliche come i metal jig risultano troppo grosse e poco realistiche.

E’ capitato anche a noi qualche mese fa. Risultato. Senza raglou, cappotto.

Va beh, ma si tratta di pesca a riva. Il cappotto non è dietro l’angolo, il cappotto è assicurato al 99,9%. E’ diverso quando si pesca dalla barca.

Dalla barca si può entrare nella mangianza, pescarci a tiro di schioppo. I pesci quasi saltano da soli in barca. E poi si può sempre incappare nella sorpresa da oltre cinque chilogrammi. Mica serviranno delle esche da massimo 5 centimetri di lunghezza.

Eh, invece si.

Siamo ad ottobre, un mese favorevole per le mangianze nei nostri mari. La temperatura dell’acqua inizia a scendere, i nutrienti intesi come krill risalgono dai bassi fondi e dietro di loro arrivano immensi banchi di acciughe. E dietro alle acciughe i predatori come palamite, boniti, tonni. Pesci che mangiano ogni giorno il corrispettivo del proprio peso.

Da qualche settimana abbiamo iniziato una collaborazione con i ragazzi dell’imbarcazione Alalunga. Una barca di medie – grosse dimensioni in grado di ospitare fino a dodici persone, con base nel Porto di Savona.

Davide, Lorenzo e Mauro da oltre un anno hanno intrapreso questa avventura di pescaturismo di portare a pescare chi volesse al largo delle coste liguri. Spinning, traina, bolentino, jigging.

La nostra conoscenza della pesca in mare purtroppo è al momento abbastanza limitata. Per quanto ci riguarda, l’importante è poter uscire a pescare. Come, dove e cosa, non è un problema che ci poniamo.

Ci pensano i ragazzi di Alalunga a risolvere questo problema.

Dopo alcuni giorni di mare mosso, con onde lunghe che rendevano molto difficile la possibilità di uscire, finalmente abbiamo avuto la nostra “prima volta marina”. Sul lago siamo usciti diverse volte in gommone. In mare, con una barca seria, mai. Abituati a vedere il porto e la costa dalla riva, è stato un bel cambiamento.

Obiettivo di giornata con i ragazzi di Alalunga è stato quello di cercare in primis le mangianze dei boniti e delle palamite. In secondo luogo provare magari a fare qualche giro con lo Slow Pitching nella speranza di qualche boccaccione, orata, dentice o qualche altro pesce di fondo.

Appuntamento alle ore 8 al Porto di Savona. La giornata si è presentata perfetta. Nuvoloso, calma di vento, mare piatto. Condizioni abbastanza rare in questo periodo dell’anno.

Fin dall’uscita dal porto tutti e cinque abbiamo iniziato a guardarci attorno, in attesa di scorgere dell’attività superficiale. Dopo circa un’oretta di navigazione il primo contatto. Una timida mangianza che ci regala la vista di un bel tonno sicuramente oltre i sei chili che effettua tre – quattro salti sull’acqua.

Un paio di lanci, ma niente da fare.

Si riparte in direzione est su zone più sicure per la pesca a spinning. Memori delle vecchie esperienze, abbiamo deciso di montare subito le nostre canne della Hart Fishing con una bombarda semiaffondante Milo e l’immancabile Raglou Power Fish Hart Fishing su un finale da circa 120 centimetri.

Il Power Fish che abbiamo notato essere più performante è quello al colore naturale, quasi trasparente. In alternativa il colore rosato.

La giornata purtroppo non è delle migliori. Il periodo è buono, è vero, ma purtroppo le mangianze degli alletterati sono in netto ritardo. Il motivo è da ricercarsi nella temperatura troppo alta dell’acqua. I predatori ci sono di sicuro, ma stazionano in profondità dove l’acqua è più fresca. Per la pesca a spinning non è proprio il massimo.

Nel frattempo si scorge una nuova mangianza in lontananza, ma è troppo lontana per essere raggiunta e poterci pescare sopra. A metà giornata Mauro decide che è il momento di scappottare quindi, puntando la prua verso nord ovest, posiziona una canna da traina con attaccato un calamaro siliconico.

E’ la scelta azzeccata. Dopo qualche minuto di navigazione a dieci nodi circa, la frizione del mulinello parte e la canna si piega. C’è un pesce attaccato ed è un piccolo alletterato che viene rilasciato immediatamente.

Almeno un pesce lo abbiamo visto.

Passano le ore, la calma di vento è tale che le nuvole sulla costa sono molto basse. Manca solo la nebbia sul mare. Sembra di essere sul Lago di Lugano piuttosto che in pieno Mar Ligure.

Il tempo però inizia a peggiorare ed anche la pioggia inizia a farci compagnia nelle prime ore del pomeriggio. Nel frattempo il mare è talmente piatto che se dovesse saltare anche un’acciuga la vedremmo a decine di metri di distanza. Niente da fare.

In compenso in lontananza vediamo le pinne dorsali di 6/7 delfini. Belli da vedere, ma non è assolutamente un buon segno. Dove ci sono i delfini, spariscono tutti i pesci.

Ma come un fulmine a ciel sereno un salto nell’acqua a dieci metri dalla barca. Sarà un’impressione…ed invece no!

Siamo in mezzo ad una piccola mangianza che dura qualche minuto. Il tempo di qualche lancio e finalmente la Absolut Spin Hart Fishing con casting fino ad 80 grammi si piega. Qualcosa non ha saputo resistere al nostro Power Fish della Hart Fishing.

Il combattimento non è lungo, ma nemmeno semplice da gestire visto che facilmente porta fuori oltre cinquanta metri di treccia. E’ sicuramente una palamita o un bonito. Una cattura divertentissima da gestire. Una volta nel guadino Mauro ci dice che si tratta di un tonno rosso da circa un paio di chilogrammi.

Un pesce sottomisura che non può essere trattenuto. Non c’è problema. Due foto di rito e poi il rilascio, come documentato dal video che potete trovare sotto l’articolo. Il Tonno Rosso è una specie fortemente protetta. Trattenere esemplari sotto i 120 cm comporta delle pene asprissime. Che torni giustamente nel suo ambiente e cresca.

Per quanto ci riguarda, che sia di due chili o di venti, abbiamo avuto la nostra soddisfazione di prendere il primo tonno dalla barca. Per di più con la bombarda ed il raglou. Tonni in bombarda, nemmeno noi ci avremmo creduto se non ne avessimo catturato uno.

Purtroppo la giornata prosegue senza altre catture quindi per le 17 si decide di rientrare. Giornata lunga, con poche catture, ma siamo rimasti molto soddisfatti. I ragazzi di Alalunga sanno il fatto loro.

Il periodo delle mangianze non è ancora arrivato, ma non manca molto. Lo spinning in mare sta per iniziare!

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