Agosto è periodo di ferie per molti agonisti. Fishingmania invece continua a lavorare per potervi presentare nuovi itinerari insieme a esperti pescatori. Per questa uscita ho pensato di contattare Walter Zangani, presidente della società con il miglior palmares al mondo: la Ravanelli Trabucco. Società quattro volte campione del mondo per club e molti altri campionati italiani sia a squadre che individuali.
Insieme a Walter abbiamo avuto l’onore di avere come compagno d’avventura Angelo Sorti, padre del pluridecorato Gianluigi. Da tre anni è componente fisso della nazionale Over con la quale ha conquistato l’anno scorso la medaglia d’argento individuale e quest’anno la medaglia di bronzo con la squadra italiana. Che dire, miglior compagnia non potevamo avere. Il posto prescelto per questa pescata è stato il Naviglio Grande Pallavicino.
IL CANALE
Questo canale è lungo circa 35 chilometri ed è stato realizzato a partire dal 1500. Nasce dalle acque dell’Oglio tra Cremona e Bergamo. Nel tratto in cui ci siamo recati il paesaggio è stupendo. Il Pallavicino e il canale Vacchelli si incrociano passando uno sopra l’altro, scambiandosi le acque in diversi tratti grazie alla presenza di chiuse. L’acqua è limpidissima e, visto il periodo, la corrente è molto forte per l’alta richiesta da parte dei campi.
La strada fiancheggia la sponda per diversi chilometri. Non in tutti i posti è possibile lasciare la macchina alle proprie spalle. Utilizzare la roubaisienne è praticamente impossibile vista la corrente e la sponda corta.
La canna più utilizzata e consigliata dai campioni della Ravanelli è la bolognese. Questa è l’unica tecnica utilizzabile in quanto si ha la possibilità di effettuare una migliore passata e di riuscire a trattenere i grossi cavedani, pighi e barbi italici che popolano queste acque. A proposito della fauna ittica, se doveste riuscire a catturare un pesce alloctono come breme o gardon fareste notizia in tutta la provincia di Cremona.
CARATTERISTICHE DEL POSTO
D’obbligo scrivere due righe sulle caratteristiche del posto. Da fine agosto la corrente tende a rallentare per la minor richiesta d’acqua da parte dell’agricoltura. Profondità che varia tra il metro e mezzo e i due metri. Larghezza tra gli 8 e 14 metri con tratti in cui si allarga fino a 25 metri. Acqua sempre limpida, a volte velata in caso di forti temporali nel bergamasco. Sponda naturale e fondo tappezzato da una folta vegetazione subacquea.
ATTREZZATURA DA UTILIZZARE
La presenza di vaironi e alborelle può permettere l’uso della canna fissa. In particolare dove sono presenti delle piccole anse e la corrente è minore. Sono indispensabili fili sottili di diametro non superiore agli 0,10 mm per quanto riguarda i finali. Ami sottili massimo della misura 18. Il finale non deve essere inferiore ai 40 centimetri. Durante l’azione di pesca deve viaggiare a pelo del fondo, stando molto attenti a non incagliare tra le alghe.
La lenza da utilizzare è molto simile a quelle che si usano sui navigli di Milano o nei fiumi come Adda, Ticino o Mincio: aperta su 60 – 70 centimetri con piombini piccoli. impossibile preparare le lenze prima di vedere il canale poiché, come già detto, la corrente può cambiare a seconda delle necessità agricole. Meglio avere a disposizione diversi galleggianti a goccia dal grammo fino a 6 grammi. Per quanto riguarda la canna fissa, di 4 o 5 metri meglio utilizzare galleggianti non superiori al grammo di forma molto simile ai tessé.
LA GIORNATA DI PESCA
Sfortunatamente la giornata è stata poco fortunata,il temporale della notte precedente ha aumentato la corrente e velato l’acqua. Sorti senior ha utilizzato una bolognese da sei metri con un galleggiante da due grammi e mezzo e, dopo aver pasturato con cagnotti incollati con molta ghiaia, è riuscito a catturare alcuni barbi nostrani di taglia non superiore al mezzo chilo.
E’ una pesca tanto bella quanto difficile. Per poter riuscire ad attaccare questi pesci è importante che si riesca a metterli con il muso per terra. In caso contrario diventa molto difficile prenderli. Insieme a Walter ho pescato inizialmente con la canna fissa alla ricerca dei vaironi ma diversamente dalle altre giornate, come mi è stato spiegato,l’acqua leggermente più fredda ha condizionato l’attività del pesce. La giornata non è stata del tutto negativa.
Alcuni barbi sono stati catturati e immediatamente rilasciati. E’ stato catturato un solo cavedano nonostante se ne vedessero molti muoversi in superficie.Non bisogna stupirsi se con l’alzarsi del sole sull’acqua le mangiate diminuiscono sempre di più fino a sparire. Il pesce è molto condizionato dalla luce e vede facilmente sia la canna che il pescatore.
Per questo motivo quando la Ravanelli organizza le proprie gare sociali da ad ogni picchetto una lunghezza di circa 50 metri, giust’appunto per sfruttare al massimo il canale e permettere al pescatore di effettuare sempre delle catture.
NOTIZIE UTILI
Essendo gestito dalla Fipsas di Cremona è obbligatorio essere in possesso del tesserino federale oltre che della licenza regionale. Non dimenticate che ci si trova in Lombardia pertanto vige la legge del quantitativo massimo detenibile di cagnotti cioè mezzo chilo