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RED TETRAGON 2017 – IL RACCONTO DELLA GARA
Red Tetragon. Una manifestazione nata nel 2013 dalla mente di Milo in collaborazione con Massimiliano Marinari. Una manifestazione che voleva diventare una grande “Classica” della pesca internazionale. Poteva sembrare un’impresa difficile, ma quando c’è di mezzo un personaggio dello spessore di Milo tutto è possibile.
O meglio, potremmo dire che quando c’è di mezzo Milo i sogni possono diventare realtà. Il Red Tetragon 2017 si è concluso da circa ventiquattro ore, ma vorremmo che continuasse ancora. Da una parte per il clima che si respira in un evento come questo. Dall’altra per lo spirito agonistico che ci mettono tutti i partecipanti. Sul fiume avversari, all’albergo tutti accomunati dalla stessa passione.
Uno spirito che si respira solamente quando c’è di mezzo il rosso più conosciuto nell’Europa che va a pescare. Il rosso targato Milo. Dopo l’International Milo Day, sicuramente la manifestazione più internazionale d’Italia. Un evento che quest’anno ha ricevuto moltissime adesioni, al punto che l’organizzazione è stata obbligata ad aumentare la capienza di tre posti. Ce ne sarebbero potute essere altre di partecipazioni, ma purtroppo il campo di Fornacette in questo momento non è in grado di ospitare sessanta concorrenti.
Naturalmente possiamo capire tutte le richieste di partecipazione che Milo a malincuore ha dovuto rispedire al mittente. Sia per la nomea dell’Arno pisano in grado di regalare altissima pescosità, sia per l’ambito montepremi. Premi per le prime due coppie di settore e le prime cinque coppie assolute. E ben tremila euro in buoni benzina per la prima coppia assoluta. Premi di un certo livello che fanno venire l’acquolina in bocca a tutti.
Il Red Tetragon è l’unica manifestazione di questo tipo in Italia, mentre in Europa da anni ci sono premi in buoni da alcune migliaia di euro. Lo stesso Merida Master mette in premio ben cinquemila euro per il vincitore e premi fino al decimo assoluto. Parliamo però anche di oltre sessanta concorrenti individuali. L’unico vero peccato per questa manifestazione è stato quello di non poter utilizzare gli altri campi gara come Calcinaia Vecchia e Nuova. Purtroppo il periodo del primo maggio prevede altre manifestazioni locali e non è stato possibile per Massimiliano Marinari prenotare i campi per tre giorni consecutivi.
Fornacette è stata quindi l’unica opzione valida. Campo gara già internazionale per aver ospitato due campionati del mondo giovanili nel 2000 e 2011. Un campo gara molto conosciuto in Italia che purtroppo non sta passando un bel periodo. La sponda e la strada peggiorano di anno in anno, nonostante il pesce sia ben presente. Da un certo punto di vista non è stato un caso che Massimiliano Marinari del negozio Centro Pesca Ponsacco abbia voluto portare la gara in questo campo gara. Un segnale da inviare anche a chi di competenza per mostrare che Fornacette, come Calcinaia e Castelfranco di Sotto, è un patrimonio della pesca agonistica italiana e non bisognerebbe rischiare di perderlo.
Abbiamo parlato di internazionalità per questo Red Tetragon. Lo scorso anno erano ben sei le coppie straniere partecipanti, più due inglesi non in coppia tra loro. Quest’anno il numero è aumentato di due coppie, oltre al sempre presente Steve Gardener, naturalmente in coppia con Milo. Una coppia spagnola, una coppia polacca, una coppia del BeNeLux e ben cinque coppie francesi.
In aggiunta anche una partecipazione, come spettatore ed accompagnatore di un personaggio singolare. Parliamo del presidente dell’associazione per la pesca sportiva in Algeria. Il signore in questione, che ci perdonerete ma non ricordiamo esattamente il nome, è giunto appositamente al Red Tetragon su invito di Monsieur Hydra e lo stesso Milo, per poter assistere all’evento e capire come funzionano le manifestazioni agonistiche.
Il suo obiettivo è quello di poter organizzare una manifestazione internazionale di pesca anche in Algeria. Il tutto ovviamente anche per riuscire, prima o poi, a formare una nazionale algerina di pesca al colpo partecipante ai Mondiali per Nazioni. Per l’occasione ha omaggiato tutti i partecipanti con una scatola di datteri provenienti direttamente dalla sua terra. Una iniziativa davvero interessante che ci auguriamo possa essere portata a termine.
Ma è ora di passare al resoconto di questa tre giorni di gare. Per non annoiarvi troppo cercheremo di essere molto sintetici. Anzi, prima di iniziare ci teniamo a sottolineare ancora una volta il grande impegno di Massimiliano Marinari. E’ lui il vero artefice di tutto, dalla prenotazione dei campi gara alla scelta dell’albergo fino al coordinamento delle esche e pasture per i partecipanti.
Una settimana di vero e proprio lavoro per cercare di soddisfare le tante richieste dei partecipanti. Ogni anno l’impegno aumenta sempre di più, ma ciò è un bene per la competizione e per la pesca in generale sull’Arno pisano. Unico rammarico quello di non aver avuto molto pubblico. Purtroppo il Red Tetragon di quest’anno è caduto proprio in concomitanza con il ponte del Primo Maggio e diverse manifestazioni agonistiche di carattere nazionale.
Personalmente ci teniamo a complimentarci con Massimiliano per il grande lavoro che fa per la buona riuscita dell’evento. A lui e tutti coloro che lo aiutano, azienda Milo compresa naturalmente.
Diverso format rispetto allo scorso anno quando si pescò tutti a Calcinaia Nuova. Ed ancora, diverso format rispetto a tre anni fa quando i settori furono divisi tra tre campi gara. Quest’anno tutti a Fornacette e tutti in fila. Tre settori da nove concorrenti, senza stacco tra un settore e l’altro. In questo modo un settore non ha avuto gli esterni di campo gara. In più si è ritornati alle tre giornate di gara, come nel 2015. Infine le gare non hanno più avuto inizio alle ore 12, ma tra le 10 e le 11 a seconda delle situazioni.
Ancora una volta Giove Pluvio ha condizionato in parte l’evento. Nella giornata di martedì e mercoledì infatti la pioggia l’ha fatta da padrone nell’area pisana. Pioggia che non è mai stata molto particolarmente simpatica alle strade che scorrono parallele al fiume. Fango, sabbia e limo sono gli elementi principali degli argini dell’Arno. Le strade ci mettono poco ad inzupparsi, diventando quasi impraticabili.
Nella giornata di giovedì e venerdì chi si è recato sul fiume per pescare ha trovato non poche difficoltà. Inoltre venerdì il vento l’ha fatta da padrone, impedendo quasi di fatto la pesca. Sabato mattina dopo il raduno, è stato obbligatorio far entrare per primi gli agonisti del settore C. Questo settore insieme al B presenta alle spalle una strada nella quale passa esclusivamente una sola macchina. Se in passato a fatica passavano due macchine, ormai la sponda sta pian piano crollando del tutto.
Fortunatamente il meteo è stato clemente, regalando cielo limpido e giornata soleggiata che ha pian piano asciugato le sponde. Il fiume si è presentato con il livello leggermente superiore rispetto al normale di almeno mezzo metro. E’ stato quindi obbligatorio pescare più in alto del normale. Corrente sostenuta e colorazione dell’acqua decisamente torbida. Ciò non ha comunque impedito il regolare svolgimento della gara e di catture.
Due le tattiche di gara per i presenti. La prima con galleggianti a vela pesanti per la pesca da fermo davanti al panchetto in cerca dei pesci gatti. Pasturazione effettuata principalmente con bigattini incollati ed innesco con bigattini. Prevalentemente ad undici metri, ma anche a tredici quando possibile. La seconda invece sui cefali con montature molto più leggere, da 1,5 a 6 grammi. Lenza più aperte e terminale appoggiato. In questo caso niente bigattini, ma solamente pastura a spaccare con almeno un paio di palle a passata.
Tre settori, tutti e tre ricchi di nomi di altissimo livello. Nel settore A Milo e Steve Gardener, Tomas Romera ed Estevez, i francesi Alban e Gerard, Marco Frigerio e Luca Marcoionni. Nel settore B la coppia Canaccini – Morelli, i francesi Kuzmina – Humbert, Giovanni Marranzano col figlio Marco, i teramani Procacci e Cortellucci ed i toscani Parri Ambrogini. Nel settore C i locali Calosi e Falorni e le due coppe del PC Teramo Paterna padre e figlio e Durinzi – Picciano.
Tre settori uno più forte dell’altro. Quale però più difficile da affrontare lo lasciamo decidere a voi. Il primo settore è stato sicuramente quello meno pescoso. La gara, iniziata alle ore 10.45 ha visto un buon inizio per le coppie situate nella prima parte del settore, con cattura di diversi pesci gatto. Lo stesso si potrebbe dire anche per il resto del campo gara. L’unica differenza rispetto al passato è stata però dettata dalla taglia dei clarius. Pesci di piccole dimensioni, con esemplari al massimo da 250 – 300 grammi. La maggior parte dei gatti catturati risultavano essere tra i 10 e 100 grammi. Una condizione un po’ inusuale per l’Arno pisano.
Dopo due ore di gara la pescosità ha iniziato inevitabilmente a calare, così come anche il livello dell’acqua. Il pesce gatto americano che popola il fiume è sembrato scomparire di colpo. Il tutto lasciando la scena al cefalo. Questo pesce di mare ha l’abitudine di risalire l’Arno ed a Fornacette è sempre stato presente in buona quantità. Nel settore A la pesca è praticamente terminata ad un’ora e mezza dalla gara, ad eccezione del picchetto A9 in cui c’erano Luca Marcoionni e Marco Frigerio. La cattura di una decina di cefali è stata fondamentale per recuperare e vincere il settore. Alle loro spalle la coppia spagnola Romera – Estevez che ha effettuato un gran recupero nell’ultima ora di gara.
La stessa cosa è capitata nel settore B dove la vittoria è andata ad Andrea Canaccini e Sauro Morelli, picchettati al B1. Stesso identico peso di Frigerio e Marcoionni, anch’essi grazie ai cefali. Settore comunque molto combattuto il secondo, con ben tre coppie in 1200 grammi.
Ma la vittoria di giornata si è registrata nell’ultimo settore. Dominio targato PC Teramo in questo caso. Il fato ha voluto che due coppie su tre degli abruzzesi capitassero negli ultimi due picchetti di gara. Gara praticamente mai messo in discussione, con i pesci gatto che hanno resistito più o meno per tutte e cinque le ore di gara. A vincere con ben 39430 grammi la coppia Durinzi – Picciano. Seconda la coppia Paterna – Paterna con 37mila punti. In questo settore c’è da sottolineare anche le tante distanze di pesca possibili. Dalla massima lunghezza a 13 metri, fino alla pesca nel sottoriva a quattro pezzi di canna. Una pescata possibile per l’alto livello del fiume.
Secondo giorno di gara, tutti i concorrenti si sono spostati di settore, come previsto dal regolamento. Ancora buone le condizioni meteo. Il fiume si è presentato con almeno sessanta centimetri in meno. Ciò ha creato alcuni problemi al settore A. Da sempre la profondità è bassa nel tratto più a monte di Fornacette, ma in questo caso è stato ancora peggio. Solamente un metro di acqua per i primi tre picchetti.
In questo caso la pescata è durata pochissimo. Basti pensare che si registrano pesate tra 1600 e 3300 grammi, a coppia, in cinque ore. Solamente le coppie un po’ più esperte e del posto hanno girato la gara ai picchetti A4 ed A5 con sette e nove chilogrami. A tal proposito è d’obbligo sottolineare l’azzardo di Calosi di provare con la bolognese a centro fiume. Per lui due grossi carassi che gli hanno permesso di chiudere in seconda piazza. A vincere ancora una volta il picchetto A9 con i francesi Lafont – Renault.
Per casualità di sorteggio, il settore A del sabato si è spostato interamente nel settore B. Un settore ancora più competitivo anche per la presenza degli assoluti del giorno precedente. L’inizio è stato simile al giorno precedente, con tanti pesci gatto. Questa volta però la taglia è risultata decisamente superiore. I gatti più piccoli infatti erano mediamente oltre i duecento grammi di peso. Sono usciti anche dei pezzi attorno al mezzo chilo.
Ma la pesca del pesce gatto è durata circa due ore, per chi l’ha tirata il più a lungo possibile. Nelle successive tre ore l’unico obiettivo possibile erano i cefali, entrati ancora una volta in massa. Un numero altissimo di catture, la maggior parte attaccate dalla coda o dalle pinne. La vittoria è andata alla coppia Marranzano – Marranzano che ha letteralmente dominato la scena regalando un vero e proprio show sulla pesca al cefalo. Seconda ancora una volta la coppia spagnola.
Stessa solfa anche nel settore C, con l’ultimo picchetto di gara ancora occupato da una coppia del PC Teramo Milo. Procacci e Cortellucci non hanno avuto grandi problemi ad amministrare il vantaggio del picchetto C9. Per loro 38 chilogrammi e tredici chili di vantaggio sui secondi classificati. Secondi classificati che sono risultati Andrea Canaccini e Sauro Morelli. Questi ultimi assieme ai francesi Lafont – Renault sono balzati in vetta alla classifica con tre punti. Alle loro spalle gli spagnolo Romera ed Estevez.
Ultimo giorno di gara con l’incognita maltempo. Alcune previsioni meteo prevedevano pioggia a partire da metà gara. Altre invece solamente qualche innocua goccia.
Pioggia o non pioggia, in tanti si sono trovati in lizza per vincere o puntare ai premi di rincalzo. Settore C ancora determinante con tantissimi protagonisti. Milo e Gardener, gli spagnoli, i francesi al comando, la famiglia Marranzano, Frigerio e Marcoionni, i francesi Alban e Gerard, i locali dell’Arno Team Giuliani – Carli, i francesi Kuzmina ed Humbert. Un settore definito da Tomas Romera come il settore della battaglia. Grande attenzione al Settore C, ma la gara si è fatta anche nel primo settore di gara. Andrea Canaccini e Sauro Morelli erano attesi dal difficile sorteggio di questo settore. Capitare in alto avrebbe significato immediata bandiera bianca. Capitare negli ultimi picchetti invece la possibilità di giocarsi la vittoria di settore e sperare nel passo falso dei francesi.
La fortuna è stata dalla loro. Picchetto A8. Un buon picchetto. Ad ogni modo la situazione è peggiorata ulteriormente. Solamente la coppia toscana Canaccini – Morelli ha superato i dieci chili vincendo agevolmente il settore. Tutti gli altri sono rimasti al di sotto anche dei sette chilogrammi. Lo stesso si è potuto dire anche della prima metà del settore B. Diversi pesci gatto anche di media taglia per un’ora di gara e poi il nulla. Ancora una volta i cefali si sono mossi solamente a partire dal picchetto B4. La vittoria è andata però al picchetto B9 con Calosi e Falorni.
Abbiamo detto che il settore C avrebbe deciso chi avrebbe vinto il Red Tetragon 2017. Così è stato. Una lotta all’ultimo sangue. Pesci gatto all’inizio, cefali poi e carpe nell’ultima ora. Si è visto di tutto in questa terza prova all’ultimo settore di gara. Tra cui anche la non attesa pioggia. Dalle 12.30 fino alle 14 si è scatenato un forte acquazzone, sostituito successivamente da un forte vento laterale. I pesi per vincere sono stati inferiori rispetto alle ultime due prove, ma c’è stata maggiore uniformità di catture.
Gli ultimi di campo non sono riusciti a sfruttare al massimo il picchetto. Per loro “solamente” 24700 grammi. A spuntarla sono stati, finalmente, gli spagnoli Romera ed Estevez. Per loro ancora una gara in rimonta. La vittoria è infatti arrivata grazie ad una superlativa ultima ora di gara. Diverse catture di cefali che gli hanno permesso di chiudere con trenta chilogrammi complessivi. Due in più dei francesi Lafont e Renault che per un po’ hanno sperato di conquistare tutta la manifestazione. Da sottolineare per loro anche la cattura di tre stupende carpe. Diverse tra l’altro le carpe arrivate a guadino con pesi oltre i due chilogrammi. Steve Gardener ne ha pesate due, Alban Bonato una e gli ultimi di campo una stupenda regina da cinque chilogrammi.
Vittoria finale finita nelle mani di una coppia non colorata di rosso, diversamente dalle precedenti edizioni. Andrea Canaccini e Sauro Morelli abbandonano il feeder per un week end, riprendendo in mano con successo la roubaisienne. Quattro punti e vittoria in solitaria del 5° Red Tetragon. Una bella gara per la coppia pisana/livornese che alla fine ci ha tenuto a ringraziare Milo per l’ospitalità e la bellezza della manifestazione.
Secondi assoluti gli spagnoli che hanno per poco non hanno vinto l’altra gara internazionale targata Milo. Non bisogna dimenticare che la coppia spagnola ha vinto l’ultimo International Milo Day. Cinque punti per loro, come per i francesi Renault – Lafont. A dividerli solamente due chilogrammi e mezzo di peso. Finiscono a premi anche la coppia del PC Teramo Milo Paterna – Paterna, quarta con otto penalità. Quinta infine la coppia Calosi – Falorni con nove penalità.
Che dire. Il Red Tetragon ancora una volta ha regalato tante emozioni. Un po’ come avviene con la Formula 1 quando i piloti se le danno a suon di giri veloci. In questo caso è stata una battaglia all’ultimo cefalo, con recuperi e momenti di stallo durante i trecento minuti di gara. Un evento che cresce di anno in anno. Sarebbe bello in futuro vedere due campi gara completamente pieni di agonisti in lotta per il Red Tetragon. Vedremo cosa succederà. Nel frattempo non possiamo fare altro che congratularci con i vincitori in primis, i partecipanti ed ovviamente gli organizzatori.
Personalmente ci teniamo a ringraziare Massimiliano Marinari ed in particolare la persona di Milo e l’azienda Milo. E’ stato grazie a lui se abbiamo potuto essere presenti al Red Tetragon anche quest’anno. Un ringraziamento particolare va infine a tutti coloro che ci hanno seguito in diretta sulla nostra pagina Facebook. Siete stati tantissimi a commentare, condividere, mettere Mi Piace ai post e seguirci.
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