Prendete come riferimento il Lago di Como. Procedete verso nord, lasciandovi sulla destra la Valtellina modellata nel corso dei secoli dal Fiume Adda. Prima trovate il Lago di Novate Mezzola e poi il Mera. Ecco, ora ci siete. Benvenuti in Valchiavenna. Una vallata con le Alpi a destra, a sinistra ed a nord. Sono in tanti a considerarla parte della Valtellina, ma non ci sono connessioni, in quanto si è formata per mezzo di ghiacciai differenti.
LA VALCHIAVENNA
Valchiavenna che a sua volta è formata da altre valli tra cui la Valle del Mera, uno dei due fiumi che la attraversa e la Valle Spluga. Aree, specialmente quest’ultima, molto conosciute dagli appassionati degli sport invernali. Madesimo è sicuramente la località sciistica più famosa tra gli appassionati lombardi. Ma non c’è solo sci ed escursionismo in questa parte della Lombardia Settentrionale in Provincia di Sondrio.
DOVE PESCARE
In pochi lo sanno, ma la pesca in Valchiavenna è consentita e regala grandi soddisfazioni. Non solo i fiumi Mera e Liro, ma sopratutto i laghi. I più conosciuti sono quelli che si trovano sulla strada che porta verso il passo di Monte Spluga, ma ce ne sono molti altri nascosti. Specchi d’acqua di piccole dimensioni, incastonati tra le montagne, facilmente visibili dalle rotte aeree verso il Nord Europa, partendo da Orio al Serio.
Posti che a noi erano praticamente sconosciuti dal punto di vista della pesca. E poterli scoprire è stata una piacevolissima sorpresa. Come tutte le acque della Provincia di Sondrio, anche in questi ci si trova sotto il controllo della UPS. Acronimo, quest’ultimo, della Unione Pesca Sondrio. Un’area dove per pescare non è sufficiente solo aver pagato la licenza governativa, ma serve un ulteriore permesso. Un costo aggiuntivo necessario per il mantenimento del pesce nei vari torrenti e laghi, oltre che per le attività di vigilanza e quant’altro.
OLTRE I 2000
La Valchiavenna non presenterà le Dolomiti come il Trentino Alto Adige, ma offre panorami altrettanto spettacolari. Ed in più la pesca in quota, fino oltre i duemila metri, è qualcosa di unico. Quando non è più possibile raggiungere gli spot con la macchina, entriamo nel territorio dei Laghetti Alpini. Specchi d’acqua che vengono costantemente riforniti di acqua dai ghiacciai e dalla neve che resiste fino al mese di luglio.
Se nel mese di giugno in pianura si boccheggia, all’altezza di Campodolcino, sui 1100 m.s.l. la temperatura tocca i 13-14° al mattino. Se si sale oltre i duemila metri si arriva fino a 5°, con temperatura percepita inferiore se tira vento ed il sole è coperto dalle nuvole. Più o meno quello che ci è capitato durante la nostra uscita.
Un’uscita che è stata possibile grazie all’amico Alberto ed i guardiapesca della UPS, Lucio e Andrea. Due guardie che ogni giorno controllano che le regole vengano rispettate, tra permessi e numero massimo di catture detenibili.
TRE ITINERARI
La pesca in Valchiavenna si può effettuare a spinning, a mosca oppure con la classica bolognese utilizzando esche naturali come camole o vermi. Abbiamo avuto la possibilità di provare tre spot differenti nella giornata. Lago Emet, Lago Andossi e Lago di Montespluga. I primi due sono veri e propri laghetti alpini. Il terzo è situato più a valle, ai piedi del passo che porta in Svizzera a Splugen. Prima cosa, importantissima da tenere a mente: se volete andare a pesca nei laghetti alpini, attrezzatevi.
Al Lago Emet e Lago Andossi bisogna lasciare la macchina al Lago di Montespluga e camminare oltre un’ora e mezza. In salita. Quindi scarponi, poca attrezzatura e tanta buona volontà. Inoltre mai dimenticare l’abbigliamento pesante. La pesca inizia di buon’ora. E’ sempre opportuno salire per l’alba, nelle giornate limpide uno dei momenti migliori. Inoltre all’orario in cui sorge il sole si possono gustare panorami che non si vedono tutti i giorni.
LAGO EMET
Il Lago Emet è il lago ad altitudine maggiore che abbiamo affrontato, posto a 2145 metri di altezza. Per giungervi si percorre una stradina che costeggia la montagna, accompagnati dai fischi delle marmotte. In alcuni punti era ancora presente la neve. Tratti in cui è molto importante fare attenzione a come e dove si mettono i piedi. Non si può mai sapere cosa c’è sotto. Se possibile, sempre meglio aggirare il tratto innevato, che non è mai di grosse dimensioni.
Il Lago Emet è un bacino di medio – piccole dimensioni, che riceve continuamente acqua dalla neve che si scioglie sia vicino al lago, sia dalle montagne circostanti. Vette che superano i tremila metri e che la maggior parte dell’anno presentano una temperatura attorno agli zero gradi centigradi. Presenta nella parte sud un emissario che scarica il lago nel Lago di Montespluga. Trattandosi di acqua di ghiacciaio, oltre ad essere cristallina, ha una temperatura molto bassa. Nel mese di giugno arriva ad essere attorno ai cinque gradi.
Per la posizione in cui si trova presenta una profondità abbastanza elevata, con punte oltre i sei metri. E’ popolato da trote fario, iridee e salmerini. Di questi ultimi c’è un’altissima popolazione, la cui taglia è però rimasta piccola. La pesca si effettua obbligatoriamente con amo senza ardiglione. Rotanti, spoon da trout area, esche siliconiche montate su teste piombate fino a 4-5 grammi per lo spinning. Ninfa o secca a seconda del movimento del pesce per la pesca a mosca. Infine la classica camola per la pesca con bombarda o a tremarella.
Se i salmerini sono di piccole dimensioni, al massimo una quindicina di centimetri, lo stesso non si può dire delle trote. Ne sono presenti da dieci centimetri, nate sul posto, fino ad esemplari oltre i quaranta centimetri. Pesci sani e combattivi. Quelli di dimensioni maggiori, quando le temperature sono ancora basse, stazionano nei punti centrali o dove entrano gli immissari, zone con maggiore ossigenazione.
LAGO ANDOSSI
Scendiamo di un centinaio di metri per arrivare al Lago Andossi. Specchio d’acqua di dimensioni decisamente inferiori. Presenta della lieve vegetazione subacquea nei pressi della sponda. Presenta una colorazione dell’acqua più scura non avendo dei veri e propri immissari. Anche la profondità è nettamente inferiore. Molto più facile da girare essendo situato in un altipiano, oltre che facilmente raggiungibile. Anche in questo caso le tre opzioni di pesca sono molto valide. Pescando con gli spoon è facile catturare trote fario di medio – piccola dimensione. Aumentando la taglia dell’esca, con vermi siliconici biodegradabili, si alzano le probabilità di catturare trote di taglia.
LAGO DI MONTESPLUGA
Infine il Lago di Montespluga. Il bacino più grosso della zona assieme al Lago di Lei, situato nella vallata vicina. Bacino chiuso a sud da due dighe, riceve acqua dai ghiacciai circostanti. Proprio perchè riceve acqua di neve la colorazione del lago può variare. Dal classico verde smeraldo, ad una colorazione più grigia a seconda del grado di scioglimento della neve. Sempre salmonidi protagonisti, con diversi esemplari di salmerini, in questo caso di taglia anche superiore a quelli del Lago Emet. Trote fario ed iridee non mancano per gli appassionati di spinning o di chi pesca a fondo con le esche naturali.
In aggiunta, il Lago di Montespluga è famoso per l’altissima popolazione di temoli. Pesci dai colori sgargianti, abituati ad attaccare sia le mosche, che addirittura gli artificiali. Nel nostro caso si sono viste catture solo con la pesca a mosca, ma ci è stato assicurato di catture anche con piccoli spoon o rotanti. Il lago presenta delle importanti profondità. Per questo motivo è necessario attrezzarsi anche con artificiali pesanti per pescare rasente il fondo. La sorpresa di trote di grosse dimensioni non è da escludere.
REGOLAMENTAZIONE
Per pescare in questi spot bisogna rispettare il regolamento della UPS. Amo senza ardiglione, come già detto. Quantitativo massimo di capi da detenere. Periodi di pesca. La pesca nei laghi alpini apre ad inizio giugno fino ad ottobre. Fare sempre molta attenzione a dove si mettono i piedi quando si percorrono i sentieri. Cadere è un attimo e farsi male è molto facile. Ricordatevi che non vi trovate in pianura, ma in posti con a fianco dei dirupi scoscesi.