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PESCARE AL LAGO D’ENDINE – FEEDER
Un bacino lacustre molto conosciuto al Nord Italia tra i pescatori di spinning è il Lago d’Endine. Un lago situato in Provincia di Bergamo ad un’altezza oltre i trecento metri sul livello del mare. Famoso tra gli amanti dello spinning per essere popolato da un’alta densità di predatori come lucci, pesci persici e black bass. Recentemente inoltre sta aumentando anche il numero di presenze di siluro, con esemplari anche di grossa taglia, in crescita.
Il Lago d’Endine è però popolato anche da altre specie ittiche, in particolare ciprinidi. Carassi, carpe, scardole e tinche sono presenti in buon numero e distribuiti lungo tutto il lago. Uno dei vantaggi di “Endine” è l’alta presenza di vegetazione subacquea e limitrofa alla sponda. In particolare le cannette sono ben distese lungo il perimetro del lago. Sono infatti poche le postazioni per la pesca da riva e molte delle quale realizzate per il carpfishing.
In passato erano presenti anche dei campi gara, ma con il passare del tempo sono stati abbandonati. Pesca all’inglese e canna fissa erano le tecniche più praticate. Ora invece è quasi più facile vedere attrezzatura da feeder. Il feeder è infatti la tecnica che regala maggiori soddisfazioni in termini di catture. E’ possibile raggiungere distanze di pesca maggiori, con maggiore facilità di catture.
Ed è stato proprio grazie agli amici della Pescatori Seriatesi Trabucco che abbiamo avuto modo di pescare al Lago d’Endine a feeder. Nel tratto basso, vicino all’uscita dell’emissario Cherio, a settembre si svolgerà infatti il Provinciale Feeder di Bergamo. A Spinone al Lago ci sono infatti circa una quindicina di posti utilizzabili come campo gara. La macchina è obbligatorio lasciarla a piedi e poi farsi un breve pezzo a piedi. Motivo per cui è consigliabile essere muniti di carrello.
In questo tratto terminale del Lago d’Endine la pesca si può svolgere a diverse distanze. La profondità è abbastanza uniforme procedendo verso il largo. Degrada molto lentamente, presentando circa tre metri a venticinque metri da riva. Procedendo attorno ai quaranta metri si raggiungono i quattro metri circa. E’ presente una gronda a pochi metri da riva, il che obbliga l’utilizzo di canne da almeno dodici piedi per alzare il pesce. Durante il recupero c’è la possibilità che il pesce rimanga incagliato nei filari di erbe presenti sul fondo.
Pescare al Lago d’Endine a feeder si può effettuare sia con canne light, sia con canne da specialist. Tutto dipende da come si vuole impostare la propria pescata. Lo specialist regala sicuramente catture di taglia maggiore come tinche e carpe, ma è una sessione di pesca più impegnativa. Il classico feeder invece permette di svariare tra le scardole in caduta e la pesca a carpe, tinche e carassi. Proprio i carassi sono una delle sorprese più interessanti del Lago d’Endine. Pesci sani di taglia fino a due chilogrammi. Esemplari davvero magnifici, che difficilmente si vedono in giro.
La scardola è il ciprinide sicuramente più presente. A partire dal mese di maggio si avvicina a riva e può essere catturato sia pescando a galla con l’inglese, sia a feeder con pasturatori leggeri. A proposito dei pasturatori, nella nostra uscita ci siamo concentrati sui classici cage aperti e chiusi con buoni risultati. Pastura color nocciolino è preferibile rispetto alle classiche gialle da carpa/carassio. Meglio se di aroma dolciastro.
In alcune giornate e curando molto la pescata, il method feeder ed il pellet feeder sono la chiave per selezionare la taglia. Magari con l’ausilio di pellet da innesco, boiles o dumbells tra 4 e 10 millimetri. A seconda dell’attività del pesce si può variare la dimensione di ami e terminali. Da 0.12 millimetri in fluorocarbon in su, con ami dal n.16. Utilizzando terminali lunghi da almeno un metro, con pasturatori di grossa dimensione da 10-20 grammi, si possono catturare scardole in caduta. Il carassio, la carpa e la tinca preferiscono invece una sessione più lunga. Una volta entrati in pastura non è raro effettuare un’infilata di tre – quattro pesci in successione.
Pescare al Lago d’Endine è da fare almeno una volta, più per le catture per il paesaggio che circonda l’intero bacino lacustre. Un lago incastonato tra le montagne, come i più grossi laghi prealpini. In particolare il mese autunnali è quello più affascinante dal punto di vista paesaggistico. Il giallo e l’arancio dell’autunno colorano le montagne circostanti, regalando un colpo d’occhio quasi unico.
Per pescare al Lago d’Endine è sufficiente essere in possesso della licenza governativa.
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