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PESCARE AL FIUME BIFERNO – ITINERARIO MOLISE
Il fiume Biferno nasce in località Pietrecadute nel territorio del Comune di Bojano (CB). Si tratta del principale corso d’acqua di tutto il Molise. Non prende vita da una sorgente, ma dall’unione di diversi corsi d’acqua e risorgive provenienti dal massiccio del Matese.
Il Quirino e il Rio Freddo danno sufficiente portata alle acque che, inizialmente, scorrono veloci verso il paese di Bojano. In questo paese si può già considerare vivo il fiume Biferno. L’acqua scorre veloce e le profonde buche rendono questo tratto estremamente adatto alla pesca delle bellissime trote Fario del Biferno. Purtroppo ormai questi salmonidi sono sempre più rari. Il motivo è da ricercarsi nell’alto tasso di inquinamento e nelle vecchie immissioni sconsiderate di ceppi tutt’altro che autoctoni.
Dopo aver attraversato la piana di Bojano, alle pendici dei monti del Matese, il corso del fiume scorre incanalandosi nella valle che prende il nome dal fiume. Vengono attraversati i territori di diversi Comuni della provincia di Campobasso.
Per pescare al Fiume Biferno è importante essere a conoscenza che sono presenti diverse gestioni. Il Biferno infatti viene diviso tra Fipsas e diverse associazioni di pesca. Delle gestioni che rendono il fiume estremamente interessante per chi pratica spinning, pesca a mosca e pesca al tocco. Tre tecniche ideali per insidiare le trote immesse in occasione delle numerose che gare che si organizzano.
Ma pescare al Fiume Biferno non vuol dire catturare solo trote. Sono presenti anche sporadiche carpe, qualche barbo canino ed enormi cavedani. Ciprinidi che si possono insidiare con canna fissa e bolognese.
Dopo aver rallentato la sua corsa frenetica verso il mare, il fiume si immette nella diga del Liscione a cui dona le sue acque. La pesca, quando il livello delle acque lo rende possibile, è praticata anche nella zona di immissione. Un tratto di cui abbiamo già parlato nel quale abbondano carassi, carpe e cavedani. La tecnica della passata con la bolognese è quella maggiormente effettuata, ma si può azzardare anche l’utilizzo del feeder.
Oltrepassata la diga del Liscione il fiume scorre verso la piana di Larino (CB) prima di buttarsi nel Mar Adriatico dopo poco meno di 90 km tra i paesi di Termoli (CB) e Campomarino (CB). Interessante la zona di foce, dove carpe e cavedani lasciano spazio a cefali e spigole, anche di taglia, che vengono pescate con le più disparate tecniche. Interessante dal punto di vista piscatorio, in mare ma in prossimità della foce, anche il passaggio di grandi lecce amia e pesci serra pescati a spinning e con il vivo.
Un fiume molto bello in una Regione come il Molise tutta da scoprire. E’ importante dedicare però un appunto per chi gestisce le acque spesso minacciate dall’inquinamento e troppo poco tutelate da chi dovrebbe garantire la legalità.
Inoltre ci si trova a dover affrontare palesi problematiche di abusivismo con centrali elettriche che tolgono quasi totalmente il deflusso minimo vitale. Un fiume che nel giro di 40 anni ha perso buona parte della sua portata. Capita spesso che siano i pescatori gli unici a denunciare situazioni che siamo sicuri possano essere solo di ostacolo ad un indotto economico di gran lunga più interessante di quello sviluppato con la cementificazione del fiume.
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