[vc_row][vc_column width=”5/6″][vc_column_text]
ROBERTO TESTA E LA PESCA ALLA SPIGOLA IN SARDEGNA
Ad agosto anche un assiduo frequentatore dei canali come l’amico Roberto Testa va in ferie. Per almeno due settimane basta carpe, barbi e cavedani. Basta pesci d’acqua dolce. Ma in questo elenco di rinunce non può starci la bolognese. La tanto amata tecnica italiana che regala quel qualcosa in più non può mancare nelle sessioni di pesca in acqua salata per Roberto. Ecco allora che durante le sue vacanze d’agosto in Sardegna, la fidata bolognese ha mietuto vittime illustri. In particolare spigole, con catture davvero eccezionali.
Roberto d’altronde non è un esperto solo di pesca in acqua dolce. Per lui anche il mare, almeno da riva, ha pochi segreti. In particolare la pesca alla spigola. Come ha voluto specificare lo stesso Roberto, quest’anno l’obiettivo è stata la qualità, non la quantità. In passato lo “stagno” popolato da spigole “da porzione” è stato abbandonato. Meta delle sue serate è stato il porto, dove le abboccate sono rare ma le spigole sono di pezzatura molto interessante. Le più piccole sono attorno al mezzo chilogrammo e già ciò è un dato importante, ma si arriva anche ad esemplari oltre i due chili. Pesci maestosi non solo da vedere, ma anche da sentire in canna. Abituato alle carpe da pescare con fili sottili Roberto dovrebbe esserci abituato, ma il pesce di mare regala un’ebbrezza maggiore.
Abbiamo parlato di bolognese come tecnica regina d’agosto. E’ stata sufficiente un sette metri montata con un galleggiante scorrevole da due grammi. Obbligatoria la scelta dello scorrevole in quanto in questo porto sardo la profondità era superiore agli otto metri. La spigola per certi versi si comporta in maniera molto simile al cavedano. Quindi obbligatoria una montatura a pallini. In parole povere, una bella spallinata della stessa misura con i pallini distanziati di ventidue centimetri gli uni dagli altri. Per la serie, quando i centimetri fanno la differenza!
La spigola è un predatore prevalentemente notturno, ma ama molto i cambi di luce. A seconda della condizione, tramonto, notte ed alba, bisogna variare il terminale. Appena c’è qualche raggio di luce meglio restare sottili e Roberto si è affidato ad un buon fluorocarbon da 0.11 – 0.12 mm. Con l’arrivo del buio si può azzardare fino ad uno 0.14 mm. Tutti terminali da oltre un metro, per la precisione 130 centimetri. Amo classico, robusto, nella misura del 16 innescando i classici bigattini. Uno calzato e due a bandiera. Un po’ come quando si pescano le orate a feeder.
La spigola è un predatore che ama sia il pesce vivo, che il gamberetto, ma alla fine è come un cavedano. Bastano delle fiondate di bigattini per portarla in attività. Fionda e fionda, ci mettono poco ad entrare nella zona di pesca. L’amico Roberto Testa così ha effettuato tutte le catture. Pescando tra le barchi purtroppo molti pesci importanti hanno avuto la meglio, ma a volte bisogna rischiare. Fortunatamente non tutti i bei pesci attaccati sono andati persi. In totale nelle dieci nottate di pesca sono andate a guadino ben 37 spigole tra cui una meravigliosa “regina” da quattro chilogrammi. A seguire la seconda più grossa ha fermato la bilancia a 1650 grammi. Per il resto tutti pesci tra mezzo chilogrammo ed il chilogrammo di peso.
Noi ringraziamo Roberto per aver condiviso con noi le sue catture. Allo stesso tempo Roberto ringrazia la Regione Sardegna per questi meravigliosi regali. Appuntamento rinnovato, per il prossimo anno!
[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/6″][vc_gallery type=”image_grid” images=”30828,30827,30826,30825,30824,30823,30822″][/vc_column][/vc_row]