Pesca all’inglese in mare

PESCA ALL’INGLESE IN MARE

La pesca all’inglese in mare? Un’ottima soluzione di cattura. Anche se nata per pescare in acqua dolce in fondali bassi, la pesca all’inglese in mare ben si adatta alla cattura di diverse specie. In particolar modo utilizzandola da riva, anche se dalla barca è una prospettiva molto interessante. Ma concentriamoci su quella da spiaggia, moli o scogliere. Due sono le tipologie di pesca che potremo mettere in pratica. La prima con il tradizionale galleggiante di puro stampo inglese, bulbo in balsa e zavorra tarante. La seconda utilizzando il galleggiante pasturatore.

Della prima si conosce bene la tecnica di pesca, che si basa sul lancio a distanza con conseguente pasturazione effettuata con la fionda in prossimità del galleggiante. Della seconda invece sono in pochi a praticarla. Si tratta però di una tecnica ancor più catturante. La pastura viene infatti inserita nel bulbo di plastica del galleggiante richiamando il pesce proprio a pochissima distanza dall’amo. Vi sono molteplici galleggianti predisposti per incamerare pastura o cagnotti al loro interno per poi rilasciarli in caduta.

Galleggianti pasturatori che possono essere caricati sia con i cagnotti, che con la pastura. I primi possiedono un potere altamente stimolante, in particolare se utilizzati anche come innesco. La pastura svolge invece un’azione di più ampio richiamo. Può essere abbinata alle tipiche esche da mare quali pane, pezzo di sarda, vermi di ogni tipologia, gamberetto e molluschi.

Le specie catturabili con la pesca all’inglese in mare sono molteplici. Si spazia dai pesci di superficie come aguglie, occhiate, piccole lecce per arrivare a cefali, spigole, saraghi e tutte quegli abitanti del sottocosta che di norma nuotano a mezz’acqua. La profondità di pesca in mare è quasi sempre fra il metro e mezzo e i tre metri. Occorre utilizzare una canna all’inglese sia tradizionale in tre pezzi, che telescopica di circa quatto metri e mezzo.

L’azione è preferibile che sia di punta e non troppo parabolica. Azione ideale per contrastare la maggiore forza che i pesci di mare hanno nei confronti dei cugini di lago. Anche la lenza madre dovrà essere maggiorata. Meglio un 025/028 mm per non incorrere in rotture causate dallo sfregamento del filo su scogli o sabbia. Diametro maggiore anche per catture inaspettate come tombarelli o spigole di grosse dimensioni.

Da non dimenticare poi l’impiego della coppiola di finali che ci permette di effettuare anche due catture contemporaneamente presentando al pesce altrettanti finali di lenza. Una tecnica praticabile tutto l’anno. In mare aperto quando è calmo e tira tramontana. All’interno dei porti quando il mare è grosso e non ci permette di stare sulla spiaggia o sulla scogliera.

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