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PROVINCIALE FEEDER MILANO 2018
Si è svolta oggi la prima prova del Provinciale Feeder Milano 2018. Un campionato che si svolge da ormai circa quattro anni, ma che non riesce mai a decollare per numero di partecipati. Anche quest’anno solamente diciotto iscritti, ma la motivazione è presto spiegata. Come tutti i campionati provinciali e regionali di pesca feeder, non sono qualificanti a campionati superiori. Inoltre ad influire sulla scarsa partecipazione la scelta di determinati campi gara.
Anche quest’anno la sezione Fipsas milanese ha infatti deciso di inserire il campo gara di Ostiglia. Il campo mantovano sul Canal Bianco non gode di grande fama tra i pescatori milanesi (e non solo) per la sua scarsa pescosità. Ancora una volta infatti non si hanno grandi notizie di manifestazioni in quel di Ostiglia. Fosse pescoso come il Cavo Lama sarebbe un conto, ma sorbirsi oltre quattrocento chilometri tra andata e ritorno per catturare poco pesce e per un provinciale non è molto incoraggiante.
A priori, interessante invece la scelta dell’Idroscalo di Milano come teatro della prima prova. Un campo gara nuovo e vicino al capoluogo lombardo, che avrebbe potuto invogliare la gente a partecipare. Purtroppo però attorno all’Idroscalo ci sono tanti, troppi dubbi. Dopo l’accordo con il Parco, la FIPSAS si è mossa andando a seminare una certa quantità di pesci autoctoni come scardole e cavedani. Un numero per ora abbastanza esiguo considerando che si tratta di un bacino lungo 2600 metri e largo tra 250 e 400 metri.
IDROSCALO – TANTI PROBLEMI
C’era molta attesa per questa gara che potremmo definire inaugurale per l’Idroscalo. Purtroppo, il risultato non è stato buono. Anche in questo caso ci sono dei fattori importanti che forse sono stati sottovalutati in sede di decisione. Per prima cosa, il pesce non è assolutamente abituato alla pressione agonistiche. Se per la pesca al colpo ci potrebbero essere problemi legati al movimento sulla sponda, nel feeder la situazione peggiora per il continuo lancio di pasturatori in acqua. In secondo luogo la temperatura dell’acqua è ancora decisamente fredda. Una settimana di temperature tra 25 e 30° gradi non sono sufficienti per riscaldare l’acqua. Ciò influisce negativamente anche sull’attività del pesce.
Terzo problema, le già citate erbe nel corso degli articoli negli scorsi mesi. Qualcuno, non vedendo l’Idroscalo da trent’anni, dichiarava che nel mese di aprile i fasci di erba sono praticamente assenti. Detto, fatto. Venticinque, trenta, trentacinque metri di alghe sul fondale che hanno creato grossi problemi sia alla pesca, sia dal punto di vista emotivo del pescatore. Infine, il problema legato alle canoe. Stiamo parlando di uno sport praticato all’Idroscalo da decine di anni. Non si può pensare che si scansino per una gara di pesca. Come la pesca non ha diritto di replica con il ciclismo, così non lo ha con il canottaggio. Il passaggio così ravvicinato delle canoe e di chi pratica nuoto di fondo è un grosso problema in caso di rottura o caduta del pasturatore addosso alle persone.
Ma il vero errore è stato quello di posizionare questa gara al 25 aprile. Un giorno di festa nazionale che vede la maggior parte dei milanesi riversarsi sulle sponde del proprio “mare”. Avrebbe avuto più senso effettuare questa gara a fine anno, nel mese di ottobre o novembre. Detto ciò per i problemi legati alla vegetazione subacquea, non si può pensare che l’Idroscalo sia un campo gara da utilizzare per una tecnica come il feeder.
LA GARA
Ma bisogno dire anche due parole sulla gara odierna. Dei pesci immessi non se n’è vista nemmeno l’ombra. Sono state catturate solamente sei pesci di taglia: cinque breme ed un cavedano. Pesci sporadici, catturati durante le quattro ore di gara senza una vera e propria impostazione. Altri hanno salvato il cappotto spigolando qualche persico sole nel sottoriva. Ma nel complesso non c’è nulla di cui essere soddisfatti. Assoluto di giornata ed unico vincitore di settore è stato Agostino Fuccillo della Longobardi Milo. Per lui addirittura due breme di taglia attorno ai due chilogrammi. Le altre tre breme sono state catturate da tre soci de I Cagnacci Colmic : Ivo Zanotti, Stefano Negri e Maurizio Casalini. A catturare il cavedano invece Salvatore Crispino della Fondazione ATM Sez. Pesca Milo. Da segnalare anche la cattura di un paio di tartarughe.
Prossima prova del Provinciale Feeder Milano la tanto temuta trasferta ad Ostiglia.
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