Lavori per le centraline
Ieri erano tanti i sacilese che da corte Palazzo Ragazzoni, dal porticato del condominio Bella Venezia, hanno seguito le operazioni di recupero del pesce (trote, lucci e temoli), nel tratto di fiume in cui l’acqua è ancora presente. Un intervento richiesto dal titolare della ditta Powerline, Pierantonio Ortolan, fin dalla posa delle paratoie che avevano ridotto progressivamente la presenza dell’acqua.
I TIMORI PER I PESCI
Tra gli attenti osservatori delle operazioni di recupero del pesce, c’erano anche diversi pescatori sacilesi che avevano seguito le operazioni di allestimento del cantiere, non nascondendo le preoccupazioni quando la quantità di acqua aveva cominciato a diminuire senza che si vedesse arrivare alcun operatore dell’Ente Tutela del patrimonio ittico. «Progressivamente hanno sottolineato ieri mentre seguivano il recupero – si vedevano comparire trote, lucci, temoli e anche anguille». E tra un commento e l’altro osservavano il pesce recuperato «in buona quantità trote – ha affermato uno dei pescatori più affezionati al Livenza -; ho visto qualche lucci e temoli, non ho visto nessuna anguilla che evidentemente era riuscita a raggiungere la passerella di legno e il ramo del Livenza libero». E tirando un sospiro di sollievo, alla fine ha commentato: «Siamo soddisfatti che non ci sia stato alcun recupero di pesci morti».
Lavori e tempi
L’assessore Roberto Ceraolo: «Non si tratta di un’opera semplice e richiede tempi proporzionati. I lavori sono regolati in modo preciso dall’autorizzazione emanata dalla Direzione regionale che deve essere rigorosamente rispettata. Non esito a definire queste opere un evento di portata storica – prosegue -, dopo decenni di attesa a quando il Comune è diventato proprietario delle strutture». Ceraolo ribadisce una volta di più il dispiacere per non aver potuto concretizzare «nel corso dei miei mandati da sindaco, l’intervento diretto che norme superiori ma insensate ci hanno impedito. Il mutuo necessario si sarebbe ripagato con la vendita della corrente prodotta senza gravare sul bilancio, come con gli impianti fotovoltaici realizzati prima del patto di stabilità».
Fonte e approfondimento Il Gazzettino: https://bit.ly/2StC1ua