Ancora pochi giorni e finalmente riaprirà la pesca anche in Valtellina e Valchiavenna. Un sollievo per i tanti amanti di questa parte di Lombardia Settentrionale che presenta una quantità ingente di torrenti da scoprire. Insieme a tutti i corsi d’acqua, sarà di nuovo possibile andare sulle sponde dell’Adda. Con questo articolo, realizzato con l’aiuto dell’amico Riccardo Camponovo, alias @mrperchitalia su Instagram, scopriamo un po’ la pesca in Adda. Iniziamo dalla parte alta, quella che dalla sorgente arriva fino a Sondrio.
L’Adda Alta
Da una parte gli amanti della pesca al colpo, feeder e spinning ai grandi predatori. Dall’altra parte la fazione dei pescatori alla trota, con le tecniche della mosca, del tocco e del light spinning. Volendo si potrebbe dividere così la pesca nel Fiume Adda, uno dei grandi corsi d’acqua del Nord Italia e famoso per essere l’immissario e l’emissario del Lago di Como. In questo caso ci concentriamo principalmente sul tratto valtellinese, dalla sorgente fino alla foce a Colico nel Lario.
Ma per poter presentare in dettaglio questa parte di Adda, non è ancora sufficiente. Questo perché fino a Sondrio parliamo di un classico torrente, con portata media. Da Sondrio in poi riceve diversi affluenti che lo portano ad essere considerato un vero e proprio fiume di fondovalle con una portata d’acqua ingente. Aggiungiamoci inoltre che il letto del fiume si allarga sempre di più man mano che ci si avvicina al lago. Ecco perché è meglio dividere ulteriormente l’itinerario. In questo caso andremo a trattare più in dettaglio come si affronta la pesca dalla sorgente fino a Sondrio.
Impegno UPS
Le due tecniche dominanti sono quelle dello spinning e della mosca, così come la trota è la specie ittica più presente. In prevalenza trota fario, ma non manca anche la presenza di trota marmorata ed ibridi. In aggiunta, l’Adda valtellinese regala un’alta popolazione di temoli. Due presenze rese possibili anche dall’immenso lavoro dell’Unione Pesca Sondrio che, grazie all’impegno dei volontari e guardiapesca, controlla e ripopola costantemente le acque del fiume principali, oltre che degli affluenti che scendono dalle vallate laterali.
Le Tecniche
L’Adda alta è un corso d’acqua a carattere torrentizio, con il letto prevalentemente composto da ciottoli e sassi. Scendendo dalle Alpi Retiche mantiene tutto l’anno una portata d’acqua importante, garantendo di fatto la pesca in tutto il periodo di apertura. La larghezza è ridotta, così come la profondità ad eccezione di alcune zone in cui ci sono delle buche o avvallamenti in cui la corrente rallenta. Per questo motivo non è necessario utilizzare dei casting eccessivi, sia per lo spinning, che per la pesca a mosca.
Pesca a Spinning
Iniziano a parlare dello spinning, sono necessarie delle canne con casting massimo fino a quindici grammi circa. Anche le canne da ultralight sono perfette, specialmente quando si decide di utilizzare gli spoon come artificiali. Oltre ai micro ondulanti, sono sempre all’ordine del giorno i classici rotanti nelle misure fino al n.9 e piccoli minnow che scendono per pochi centimetri sotto la superficie dell’acqua. Importante utilizzare una treccia fine in bobina per avere un miglior controllo dell’esca durante le fasi di recupero e per avere una maggiore sensibilità alla mangiata.
Pesca a Mosca
Stesso discorso per la pesca a mosca, che in questo tratto iniziale dell’Adda è praticabile con attrezzatura light. Per la pesca a mosca il ragionamento è un po’ più complesso in quanto le differenze stanno tra le pesche a ninfa, streamer e secca. Ma chi mastica questa tecnica affascinante sa già quali potranno essere le esche migliori a seconda del mese e dell’orario in cui si affronta la pescata. Spendendo velocemente due parole sull’attrezzatura, considerata la taglia dei pesci e le caratteristiche del fiume, è sufficiente utilizzare canne coda 2 per la pesca a ninfa e coda 4 per la pesca a secca.
Pesca a ninfa
Dove l’ambiente lo permette, serve una canna lunga, quindi tra i 10 e gli 11 piedi con coda 2, massimo 3. Finale di circa due metri con 0.14 mm di diametro e 2 mosche distanziate di 30cm l’una dall’altra. La ninfa più alta sarà attaccata alla madrelenza con un bracciolo di circa 15 cm. Se si vuole si può utilizzare uno spezzone di filo colorato prima del finale per vedere meglio la mangiata
Le due ninfe sono tendenzialmente una più pesante dell’altra. Chiaramente il peso dipende dalla portata di quel tratto di fiume. Si può scegliere se utilizzare la più pesante sopra o sotto e cambierà il movimento della ninfa leggera in acqua. Le più classiche e naturali sono sempre catturanti, se invece si vuole provare con qualcosa di diverso consiglio piccole ninfette color viola o rosa chiaro.
Pesca a secca
Canne più corte, della lunghezza di circa 8 piedi e coda 4. Importante utilizzare un finale conico ed un tip da 0.12 mm. Come esca si può scegliere qualunque tipologia di mosca, ma molto dipende dalla schiusa. Da non escludere grosse mosche da caccia che regalano sempre qualche soddisfazione. Per i colori, meglio rimanere sullo scuro come nero, viole, marrone e verde scuro.
Pesca a streamer
Essendo in un tratto relativamente poco profondo direi che lo stesso assetto utilizzato per la secca vada bene, cambiando solo il finale ed arrivando ad uno 0.18 mm. Consiglio artificiali affondanti per le buche più profonde, ma senza comunque esagerare. Consiglio piccoli skulpin, i classici woolybugger o zonker di vario colore, sempre meglio i colori scuri
Altre tecniche
Da non escludere infine anche la pesca al tocco, con le classiche canne teleregolabili oppure delle semplici bolognesi fino a sei metri. Il bigattino è un’esca naturalmente vietata, sostituita egregiamente da lombrichi e camole.
Informazioni Utili
La pesca in Adda ed in tutta la Valtellina inizia a partire dalla seconda metà di marzo. Per pescare non è sufficiente essere in possesso solo della licenza di pesca, ma è obbligatorio un ulteriore permesso che può essere giornaliero o annuale. Per tutte le informazioni in merito alla regolamentazione in Valtellina, tra cui i giorni consentiti di pesca ed il numero di capi che si possono trattenere in una sessione, consultare il sito https://www.unionepescasondrio.it/
Cosa vedere
La Valtellina è una delle vallate più famose del Nord Italia. Sono diverse le località che si possono visitare. Raggiungerla è semplice in quanto sufficiente percorrere la superstrada Milano – Sondrio. Proseguendo verso nord sarà possibile raggiungere Livigno, dove sono presenti diversi laghi alpini e torrenti popolati da trote fario.