Pubblichiamo di seguito la lettera che ci è pervenuta dal Presidente della Fipsas Abruzzo, Carlo Paolini. Anche la sezione abruzzese si muove a favore del mondo della pesca, dopo le notizie che Liguria e Veneto potrebbero anticipare le aperture. Una mossa non solo per i pescatori, ma in particolar modo per tutto il settore con i negozi e gli impianti sportivi in prima linea.
Ecco di seguito il comunicato:
Vogliamo dare seguito alla comunicazione della FIPSAS Nazionale a firma del Presidente Prof. Ugo Matteoli
inviataVi il 22 Aprile u.s. che, all’approssimarsi della cosiddetta Fase 2 a seguito dell’emergenza Covid-19,
che dovrà regolamentare il ripristino delle normali attività sino a quest’oggi limitate o sospese in toto, integrandola con dati e considerazioni che riguardano nello specifico il nostro territorio regionale per ciò che
concerne la pesca sportiva e ricreativa.
In Abruzzo i pescasportivi muniti di licenza regionale sono poco più di 5.000 a cui si sommano tutti coloro che praticano questa attività negli impianti adibiti alla pesca ricreativa, i cosiddetti laghetti di pesca sportiva, tutti coloro che tale attività la svolgono in mare, la maggioranza, per un totale stimato di circa 40.000 praticanti e coloro che fanno attività in piscina, in discipline mutuate dalla Federazione come ad esempio la
Didattica subacquea, l’apnea ed il nuoto pinnato.
Dietro questa notevole massa di pescatori sportivi e ricreativi ruota una economia di negozi, specializzati o
generici che trattano articoli dedicati a questa attività, a cui va ad aggiungersi la nautica da diporto (fino a
9 mt.), visto che almeno il 35% delle imbarcazioni presenti nei porti turistici e nei rimessaggi della nostra Regione sono adibite per la pesca sportiva, così come il 50% delle strumentazioni elettroniche a bordo, e così come anche buona parte della struttura cantieristica presente in Abruzzo.
A questo riguardo facciamo notare come la nostra Federazione, a livello regionale, sia partner di Associazio-ni presenti capillarmente e rappresentative della nautica sportiva e da diporto quali Assonautica, le Sezioni della Lega Navale italiana ed i Circoli nautici, nostri affiliati.
Ci sono poi i sopracitati impianti di pesca sportiva, ove si svolge anche una importante attività agonistica federale, e che offrono la possibilità di svolgere questo sport in completa sicurezza e di poter fruire dei confort di una attività ricettiva e ricreativa.
Tutta questa realtà sportiva ed il suo indotto economico, al momento sono ferme ed in gravissima difficoltà.
Nella Fase 2, che prevederà sicuramente la ripresa di attività sportive e ricreative, con modalità di sicurezza date dalla completa assenza di assembramenti e rispetto del distanziamento sociale, con l’ausilio di protezioni individuali che verranno certamente indicate, pensiamo che la pratica della pesca sportiva possa essere tra quelle da ripristinare quanto prima, al pari di una passeggiata in solitaria, visto che la distanza obbligatoria tra un pescatore e l’altro è di circa 10 mt., ed anche negli impianti o nello svolgimento di competizioni agonistiche rimane pressochè tale, per regolamento.
A maggior ragione, la pesca sportiva dalla spiaggia, moli o scogliere, piuttosto che da imbarcazioni o subacquea, rafforza ancor più il concetto di separazione tra singolo pescatore, che in questi casi è ben superiore alle distanze sopracitate.
Anche gli spostamenti dalla propria abitazione allo spot di pesca, sia esso fiume-lago-mare può essere effettuato in maniera individuale e con mezzi propri.
In caso di controllo da parte delle autorità preposte, il pescatore può produrre un’autocertificazione allegando la propria ricevuta di pagamento della tassa regionale per la pesca sportiva in acque interne, la tessera federale comprovante la partecipazione ad attività agonistica o la comunicazione obbligatoria per la pratica della pesca sportiva in mare fatta al MIPAAF.
Anche coloro che, in attesa della riapertura delle piscine per corsi di didattica subacquea o di allenamenti di apnea piuttosto che di nuoto pinnato, muniti di apposita autocertificazione, dette attività possono svolgerle tranquillamente in mare.
Stesso discorso riguarda l’indotto economico, costituito da negozi, aziende, impianti di pesca sportiva, rimessaggi e cantieristica navale, che sono di supporto all’attività della pesca sportiva in acque interne ed in mare.
Attraverso le regole del distanziamento sociale e degli ingressi contigentati ovunque può essere
garantita sia la sicurezza massima per il personale addetto, sia la sicurezza dei clienti e e dei fruitori dei servizi.
Per quanto sopra esposto la FIPSAS Abruzzo, a cui siamo certi possano unirsi le altre Associazioni di pescasportivi riconosciute in ambito regionale, ribadisce che l’esercizio della pesca sportiva e delle attività di produzione e vendita di articoli ad esso destinati, e di tutte le attività economiche collaterali siano tra tra quelle che possano ripartire nella primissima parte della Fase 2 post emer-
genza Covid-19 nella nostra Regione.
E’ notizia di queste ore della riapertura della pesca sportiva da parte della Regione Liguria a partire da lunedì 27 c.m., e che anche la Regione Veneto si sta attrezzando in tal senso.
Rimaniamo a vostra disposizione per qualsiasi supporto di carattere tecnico a riguardo che riteniate
possa avere una qualsivoglia utilità.
Sicuri di un positivo riscontro, salutiamo cordialmente.
F.to
Il Presidente FIPSAS Abruzzo
Dott. Carlo Paolini
Il FIle – modello comitato (38)lettera regione covid-19