“Il 4 Maggio sarà possibile effettuare attività sportiva, senza limiti di distanza dalla propria abitazione“. Cit. Giuseppe Conte.
“La pesca è considerata come attività sportiva a rischio 0“. Cit. CONI
Insomma, dal 4 Maggio si potrà andare a pescare. Bene. Anzi, no. Non si potrà andare. Ma insomma, SI PUO’ o NON SI PUO’?
Sta diventando più avvincente di una soap opera questa situazione, quasi surreale. Il vero problema è che ormai non riusciamo più a capirlo nemmeno noi. Anzi, nemmeno le regioni sanno più cosa stanno emanando e scrivendo. E sapete perchè? La Regione Emilia Romagna dice che ci si può spostare nella propria provincia, ma non utilizzando la propria autovettura. Stessa cosa anche la Regione Lombardia, che ha consentito la pesca dal 4 maggio, ma non chiarendo il nodo legato allo spostamento extra comune, con proprio automezzo.
Ultimamente c’è un’altra regione che ci lascia perplessi e parliamo delle Marche. Perché? Semplicemente perché dall’ordinanza regionale del punto C, in merito alla pesca sportiva in acque interne si parla che il decreto sarà in deroga dal giorno 10 maggi 2020. Di conseguenza non partirà dal 4 maggio, come abbiamo visto essere scritto in altri canali di comunicazione. Questo ipotizza che la pesca in mare, invece, si possa praticare da lunedì 4 maggio. Questo ulteriore punto non è specificato nel sopracitato Punto C.
Si ritiene pertanto che siano acconsentite le seguenti attività, come spostamento individuale per attività motoria e attività all’aria aperta, anche con bicicletta, unità da diporto o altro mezzo, in tutto il territorio comunale di residenza o dimora. Il tutto, naturalmente, evitando assembramenti e con l’obbligo della distanza di due metri dalle persone.
C’è un problema e vi poniamo questa domanda. IL TERRITORIO COMUNALE SI ESTENDE ANCHE IN MARE? E SE SI, PER QUANTO?
Qualcuno può darci informazioni in merito?
Se così non fosse, tecnicamente non sarebbe possibile nemmeno uscire in barca per pescare. Ed eccoci di nuovo punto a capo.