2° Open Milo Match al Lac du Monteynard

Open Milo Match al Lago di Monteynard

Possono esistere dei piccoli angoli di paradiso in mezzo alle Alpi? La risposta è una sola: assolutamente si. E non sarebbe nemmeno la prima volta che ce lo domandiamo, considerando che negli ultimi anni abbiamo avuto modo di scoprire nuovi posti in Val Chiavenna e Valtellina. In questo particolare caso però, il riferimento non è rivolto ad un posto ubicato nel territorio italiano. Questa volta dobbiamo spostarci verso ovest, al di la del confine, in territorio transalpino. È infatti la Francia ad essere la protagonista di questo articolo. O meglio il vero protagonista è un lago, il Lac du Monteynard.

Un meraviglioso specchio d’acqua incastonato tra le Alpi dell’Isère, un dipartimento francese della regione Alvernia-Rodano-Alpi. Per molti l’Isère vi ricorderà una famosa valle, protagonista di diverse tappe del Tour de France e della Coppa del Mondo di Sci alpino. Pochi sanno che si tratta di un’area ricca di acqua. Inevitabile quando ci si trova attorno a delle vette oltre i tremila metri, che presentano neve anche in pieno luglio.

Tabella dei Contenuti

IL LAGO DI MONTEYNARD

Ma torniamo al lago. Come già detto, un posto spettacolare, creato artificialmente sul fiume Drac per la realizzazione di una centrale elettrica. Presenta le classiche caratteristiche di un bacino prealpino: sponde per la maggior parte rocciose e ripide, profondità massima fino a cento metri, acqua limpida e dal colore azzurro – verde. Questo è il Lac du Monteynard, ma attorno all’arco alpino sono diversi i laghi con questi dettagli. Inoltre, aggiungiamoci che si trova ad un’altitudine di oltre seicento metri, ben 630 mt per la precisione. In parole povere, un posto dove la maggior parte di voi non andrebbe a pescarci se non con la canna da spinning.

Ed invece, il bello dei laghi francesi è che anche a queste altitudini ci sono diversi ciprinidi. In particolare breme e gardon, che si possono considerare autoctoni in Francia, insieme ad un’altissima quantità di alborella

EVENTO MILO

Ma perché vi parliamo di questo lago francese. Perché lo scorso anno gli agenti francesi del brand Milo hanno organizzato una manifestazione. L’Open Milo Match Monteynard. Un evento di pesca a coppie, aperto a tutti ed a tutte le tecniche della pesca al colpo e feeder. Due giorni di gara, sei ore di competizione a prova, trentadue coppie complessive. In palio un bel montepremi. Insomma, le classiche gare europee dove viene data maggiore importanza al premio finale piuttosto che ai premi di settore.

L’evento 2020 inizialmente era previsto per giugno, ma a causa dei vari problemi per la pandemia da Covid-19 è stato spostato a settembre. Quest’anno, con la situazione in netto miglioramento, è stata confermata la data di inizio giugno.

La Presenza di Milo

In quell’occasione lo stesso Milo aveva avuto modo di parteciparvi. E proprio in quel frangente è rimasto colpito del posto. E per rimanere positivamente sorpreso lui, che ha girato l’Europa, è davvero significativo. Per questo motivo ha voluto tornare e ci ha tenuto in maniera particolare a far si che fossimo presenti per mostrare questa perla delle Alpi francesi e naturalmente dare importanza all’evento. Cosa di cui gli siamo naturalmente grati. Inoltre, per Milo andare in territorio francese a gareggiare è prima di tutto un piacere, piuttosto che un dovere. Non solo a livello commerciale, ma soprattutto a livello umano Milo ha un particolare legame con i pescatori francesi ed i pescatori francesi lo vorrebbero tutti i week end in pesca con loro.

Inoltre, il Lac du Monteynard è un campo gara non convenzionale agli standard italiani. Simile in parte ai laghi del Centro Italia come Corbara, Salto e Turano, ma comunque differente dai campi gara che siamo abituati a frequentare.

I PARTECIPANTI

Come detto, l’evento organizzato da Gerard Trinquier e Sebastien Thomas del Team Milo France, era aperto a tutti. Diversi i partecipanti provenienti da diverse zone della Francia, di qualunque colore in termini di sponsor, tra cui anche dei nazionali francesi di pesca a feeder. 

Gare Italiane e Gare Europee

C’è molta differenza tra le manifestazioni che si svolgono all’estero, rispetto a quelle italiane. Non solo per l’importanza che viene data al montepremi, con cospicui premi in denaro, ma anche per la mentalità con cui si affrontano gli eventi. All’estero, non solo in Francia, si possono trovare tutte le tipologie di pescatori. Dai più bravi a meno esperti, tutti hanno possibilità di partecipare. Inoltre, è significativo il fatto che al raduno c’è rispetto per tutti e soprattutto ci si trova in un clima di totale cordialità ed amicizia. Ogni pescatore, all’arrivo al raduno, va a salutare tutti, pescatori ed accompagnatori, qualunque sia il loro sponsor o società di appartenenza. In Italia, purtroppo, la mentalità è completamente differente. Il clima è decisamente diverso, molto meno amichevole. Qualcuno potrà non essere d’accordo, ma questa è la realtà dei fatti.

Inoltre, ci si trova spesso a dover parcheggiare la macchina fuori dal campo gara e farsi dei tratti medio – lunghi a piedi. Nel Belpaese per una situazione del genere si arriverebbe ad annullare una gara. In parole povere quello che cambia tra l’Europa e l’Italia è la mentalità.

LA PESCATA

Come detto, sei settori dislocati in tre parti distinte di sponda. Per prima cosa è importante sottolineare come molto sia cambiato dalla precedente edizione. A settembre 2020 il lago si è presentato con un livello idrometrico decisamente basso. A giugno 2021 si è pescato all’incirca una cinquantina di metri indietro, con l’acqua che ha continuato a salire fino al sabato mattina, per poi ricominciare a scendere durante la prima prova fino all’inizio della seconda.

Questa situazione ha creato non pochi grattacapi ai presenti, specialmente per coloro che hanno pescato a feeder. Posizionandosi molto più in alto rispetto alla prima edizione, è stato problematico trovare l’esatto fondale di pesca. In molte occasioni la pescata si è effettuata in zona rocciose, con importanti attacchi che rendevano difficoltoso il recupero non solo del pesce, ma anche dello stesso pasturatore.

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Tecniche Utilizzate

Feeder, canna fissa, inglese e roubaisienne. Queste in ordine di importanza ed utilizzo le tecniche di pesca. Il feeder, come già detto, è stata la tecnica predominante per la maggior parte dei concorrenti. Una scelta dettata dall’assenza del pesce di taglia a corta distanza, che ha obbligato una pescata a medio – lunga distanza. Pertanto pasturatori bullet a partire da 40 grammi, sia aperti che chiusi, per essere più precisi nel lancio. Per quanto riguarda le canne, predominanti sono state le lunghezze da 12 e 13 piedi. Inevitabile per cercare di portare il più veloce possibile in superficie il pasturatore e l’eventuale cattura. La presenza di una gronda a circa una quarantina di metri, ha creato non pochi problemi a tutti i presenti. Tanti i pasturatori persi e le catture lasciate in acqua. Una situazione che nel settembre 2020 non si era riscontrata proprio per il livello idrometrico nettamente più basso.

In pochi ci hanno creduto, ma la canna fissa è stata determinante in questa edizione dell’Open Milo Match. Con la penuria di pesce nei primi due settori, portare in nassa qualche centinaio di pesci avrebbe significato molto. Milo, come leggerete poco più avanti, ci ha creduto e ha pagato in entrambe le giornate. Per lui è stata l’occasione per rispolverare delle fisse storiche e galleggianti da 2-3 grammi come gli storici Texier.

L’inglese in condizioni normali avrebbe avuto maggiore importanza, ma a causa di un forte vento laterale, era pressoché impossibile riuscire a governare facilmente la lenza. Stesso problema anche per la roubaisienne. Oltre alla bassa presenza di pesce nell’immediato sottoriva, con onde e vento laterale è stato già un successo riuscire a pescare a sette – otto pezzi. Solamente nei primi due settori, coperti dal vento in entrambe le giornate, è stato possibile praticare le ultime due tecniche citate.

PRIMA PROVA OPEN MATCH

Prima prova nella giornata di sabato 5 giugno. Inizio gara alle 10.20 con la pasturazione pesante, seguita da sei ore di competizione. Giornata soleggiata e calda per tutti nelle prime due ore di gara. Molto ventosa per 4/6 del campo gara a partire dal primo pomeriggio.

Come ci si aspettava, la pescata è stata molto lenta. Essendo un posto poco frequentato dai pescatori per le problematiche legate alla sponda ed all’impossibilità di entrare in macchina, il pesce ci mette davvero tanto ad entrare in zona. Un problema comune ai laghi di queste dimensioni e che ricorda le gare svolte al Lago d’Orta nel 2019. Sono stati pochi infatti i pescatori presenti sul campo gara nella giornata di venerdì e questo ha influito negativamente sulla risposta di breme e gardon.

Per questo motivo la pescata nei primi due settori è stata davvero molto, molto difficile. I vincitori di questi settori hanno svoltato la gara solamente nell’ultima ora pescando all’inglese ed a feeder. Nota di merito per la coppia Milo – Mantovani che ha preferito puntare sul numero di catture in cinque ore di pescata. Per loro la svolta è stata quella di puntare tutto sull’alborella dopo 35 minuti di gara. Qualcosa come quattrocento pesci hanno garantito ben 3570 grammi complessivi ed un buon secondo posto di settore.

Diverso il discorso per i restanti settori. Sia sulla spiaggia, che nei settori all’interno del camping che ha ospitato tutti i concorrenti, la pescata è stata a senso unico. D’altronde il feeder era l’unica alternativa considerando il fortissimo vento laterale e le onde che hanno caratterizzato due terzi di gara. Le breme, di taglia mediamente attorno ai 400 grammi, hanno iniziato a rispondere alle pasture dei presenti dopo la metà gara. Fondamentale è stato l’utilizzo di vermi tagliati, più che del fouilles. Un’esca da sempre micidiale per questo ciprinide, insieme ai caster affondanti. Chi ha saputo interpretare al meglio la pescata, riuscendo a districarsi tra i tanti ostacoli presenti sul fondo, ha portato a casa la vittoria. Per vincere sono serviti dai quindici ai venti tre chilogrammi.

SECONDA PROVA OPEN MATCH

Come ampiamente previsto dal meteo, domenica la situazione è cambiata drasticamente. Il lago è sceso di circa un metro ed il cielo si è presentato molto nuvoloso, con il vento già presente e fastidioso. Memori della gara svoltasi nove mesi prima, ci si aspettava una giornata ricca di catture. Purtroppo però, qualcosa è andato storto. In particolare i primi quattro settori, quelli ubicati nel tratto più a valle, hanno decisamente sofferto. Le breme ed i gardon non sono entrati come si sperava e la media pescato ha avuto un netto calo.

Primo settore vinto con 8 chilogrammi. Secondo settore vinto con nove chilogrammi. Terzo settore vinto con sei chilogrammi e quarta settore vinto con quattro chilogrammi. La costante? Naturalmente la tecnica a feeder. La scelta più semplice in condizioni di fortissimo vento ed onde alte.

Per la coppia della Longobardi Milo, un terzo posto finale in condizioni davvero difficili. Milo ancora una volta ha pensato a cercare di portare in nassa più peso possibile, andando ai ripari con la canna fissa. La pescata non è stata la stessa del giorno precedente, ma quel centinaio di pesci  portati in nassa hanno garantito il terzo di settore. Senza, sarebbe stata solamente quarta piazza grazie all’unica breme e quei pochi gardon presi tra inglese e feeder.

Ancora una volta è andata meglio a chi è capitato nel camping. O meglio, a chi è capitato nel quinto settore. Ben 18 chilogrammi di media pescato, con il picco ad oltre ventisettemila punti. Una gran bella pescata, sempre svoltasi esclusivamente a feeder. Meno di dieci chili invece per vincere nell’ultimo settore.

RISULTATI FINALI

A vincere il 2° Open Milo Match è stata la coppia Bonnefoy – Marchepoil con due penalità e 19500 grammi complessivi. Seconda piazza per la coppia Becerra – Bussiere, con sette chilogrammi in meno, a parità di penalità. Terza la coppia Nasradine – Monatlik con tre penalità e 25 chilogrammi complessivi. Classifica comunque molto corta, con ben 7 coppie a cinque penalità che si sono giocate la Top Ten ed i premi finali.

Per Milo un tredicesimo posto finale con cinque penalità. Fare di meglio, con i picchetti avuti, sarebbe stato molto difficile se non impossibile. Una buona prova insomma.

CONSIDERAZIONI FINALI

L’Open Milo Match Monteynard è sicuramente un evento molto interessante e particolare. Purtroppo però ha pagato lo scotto di svolgersi ad inizio stagione, all’apertura del camping. Sicuramente in un periodo più avanzato, come accaduto lo scorso anno, ci sarebbe stata un’altra pescosità. Non a caso lo stesso organizzatore Gerard ha convenuto a fine gara che potrebbe esserci qualche cambiamento dal prossimo anno.

Detto ciò, il posto merita assolutamente una visita. Sia che vogliate pescare a feeder, che all’inglese o con la canna fissa, l’ambiente è davvero unico. In più se siete appassionati di spinning, in questo lago non mancano i predatori come lucci, perca, persici e meravigliose trote lacustri. Qualche bel persico oltre il mezzo chilo è stato catturato anche a feeder. In più questo periodo il contrasto tra il verde dei boschi, l’azzurro dell’acqua e del cielo, crea uno scenario da cartolina. E’ sufficiente dare uno sguardo alle foto!

Inoltre, al di là dell’esito finale della gara che non ha visto un’alta pescosità, l’evento merita sicuramente di essere ripetuto. Il clima che si respira, la possibilità di provare un’esperienza all’estero, l’ambiente in cui ci si trova, ne vale davvero la pena.

Nel caso siate interessati a partecipare alla prossima edizione, non fatevi problemi se non appartenete ai colori Milo. Come detto è un evento aperto a tutti. Ricordatevi solamente che non ci si trova in Italia e la cordialità è di casa. Fa strano dirlo, ma se lo specifichiamo un motivo ci dovrà pur essere. Non credete?

REGOLAMENTI & INDICAZIONI

Volete andare a pescare al Lac du Monteynard? Sappiate che al Camping de Savel, il camping in cui potrete alloggiare, vendono i permessi giornalieri, settimanali ed annuali.

Il lago non si trova molto distante dall’Italia. Da Milano sono circa 400 chilometri e da Torino 280 km. La strada più veloce è quella di percorrere il Traforo del Frejus, seguire prima per Grenoble e poi per lo stesso lago. Ma non serve che vi scriviamo noi le indicazioni, utilizzate Google Maps o Waze ed arriverete senza problemi.

FOTO

Guarda tutte le foto dell’evento dalla pagina Facebook Fishingmania : CLICCA QUI

Guarda tutti i video dell’evento dalla pagina Milo Fishing International: CLICCA QUI

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