Verso la metà degli anni ’80 il mercato delle esche artificiali in Italia è stato stravolto dall’avvento delle esche siliconiche. Già fortemente radicate da circa un ventennio negli Stati Uniti, in Italia hanno preso piede velocemente nel campo del bass fishing. Una volta capito il potenziale di questo materiale per la costruzione degli artificiali, dopo poco tempo i brand più famosi hanno iniziato a produrre artificiali siliconici espressamente dedicati al luccio. E questa tipologia di esche ha trovato pane per i suoi denti anche nelle nostre acque.
Fino ad allora la pesca al luccio offriva una limitata scelta di esche: per lo più rotanti, ondulanti e qualche minnow. Sono stati i primi pionieri della pesca al luccio italiana a bagnare le prime softbaits di importazione nord-europea nelle nostre acque, in tempi in cui lanciare artificiali da 30 cm sembrava utopia. Consapevoli delle capacità predatorie dei nostri esocidi, hanno quindi adattato tutta l’attrezzatura per gettare le basi di quello che è ad oggi il moderno pike fishing.
LE TIPOLOGIE DI SOFTBAIT
Shad
Utilizzo
In linea di massima le situazioni che si possono coprire con questa tipologia di esche sono innumerevoli. Sicuramente nella pesca di ricerca sondando profondità importanti o appunto trainando, sono una scelta vincente. Consiglio in queste situazioni di usare canne lunghe, potenti e ad azione moderate per stancarsi poco e fare lanci lunghi. Non sempre “grosso è meglio” con questi artificiali, attenzione quindi a non cadere nelo stereotipo moderno di lanciare sempre e comunque esche gigantesche.
C’è un tempo e un luogo per tutto, e molte volte ridurre la taglia può salvarci la giornata. In questo caso (soprattutto in condizioni di apatia, pressione di pesca o temperature elevate) è sempre meglio avere con se qualche shad più piccolo dai colori naturali, da innescare con una semplice jig head e fatto lavorare in caduta fino a raggiungere il fondo. Spesso la semplicità paga.
Grub
Utilizzo
Prediligo questa tipologia di esche per presentazioni di precisione dove l’artificiale deve entrare immediatamente in pesca appena entra in acqua. Come detto precedentemente: la semplicità spesso paga. Personalmente uso frequentemente queste softbaits semplicemente innescate con una jig head o addirittura con un grosso amo offset per pescare nella vegetazione dove si insinuano facilmente e piombandole poco sono ottime per pescare lentamente e nei primi strati d’acqua.
Soft Swimbait
Utilizzo
Nonostante ciò sono imitazioni che se usate in determinate circostanze si rivelano letali: recuperi lenti e sangue freddo seguiti da brevi pause dove queste esche rimangono sospese e spesso l’attacco avviene sulla ripartenza. È una categoria che prediligo usare in acqua molto chiara imitando più fedelmente possibile il foraggio del luogo. Nelle misure più esagerate sono un’ottima scelta nel periodo invernale dove il luccio rallenta di molto il metabolismo ed è poco propenso a lunghi inseguimenti ed attacchi violenti, prediligendo prede grosse e lente.