Su Fishingmania negli ultimi anni abbiamo avuto modo di presentarvi ogni anno dei piccoli angoli di paradiso. Piccole vallate (e non solo), dove scorrono dei corsi d’acqua di portata normalmente limitata. Degli spot conosciuti da pochi o pochissimi, che regalano meravigliosi scorci e colpi d’occhio. Personalmente siamo sempre rimasti nella zona dell’arco alpino o al massimo l’appennino ligure ed emiliano. Mai ci eravamo spinti più a sud per problematiche di logistica, non per volontà. Questa volta però abbiamo avuto l’occasione di scoprire ciò che riguarda l’Appennino Centrale. Un’area ricca di piccoli torrenti, decine e decine, che non sappiamo quanto tempo servirebbe per andare a scoprirli tutti.
IL PARCO DELLA MAJELLA
Quando si parla di Appennino e di Abruzzo nello specifico, si pensa sempre al Parco Nazionale del Gran Sasso. Un’area importantissima, un bene culturale e naturale a livello non solo italiano ma anche europeo. Ma non è questo il parco di cui vi vogliamo parlare. Dobbiamo spostarci un pochino più a sud, di poche decine di chilometri. Più precisamente andiamo a focalizzare l’attenzione sul Parco della Majella. Il secondo massiccio montuoso più alto di tutta la catena appenninica. Anch’esso di considerazione nazionale, al suo interno scorrono tra i boschi dei piccoli torrenti che vanno a sfociare nei principali fiumi abruzzesi. E’ il caso dell’Orfento, il nostro protagonista di giornata.
TORRENTE ORFENTO
Lunghezza risicata, appena quindici chilometri, ma un percorso da “Mille e una notte”. Il letto del fiume scorre in una sorta di canyon, una vallata molto stretta che porta a scorci unici. In molti punti, nel periodo estivo, la luce del sole filtra quasi a fatica tra le fronde degli alberi. Per raggiungere l’acqua, nel territorio di Caramanico Terme, è necessario scendere di diverse decine di metri. Per farvi capire quanto è infrascato questo torrente, tenete conto che se non conoscete la zona, non saprete mai che il ponte che state attraversando per entrare nel paese, passa sull’Orfento.
Il Torrente
Specie Ittiche
TECNICHE DI PESCA
Non esiste nemmeno la pesca al tocco in questo posto. Considerando anche la larghezza limitata del torrente, una canna da tre metri è probabilmente scomoda nel 90% del percorso. Le tecniche di pesca praticabili sono sostanzialmente due: spinning e mosca. Quest’ultima magari con la variante della Tenkara.
Spinning
Partiamo dallo spinning, anche perché è una delle tecniche che maggiormente trattiamo su Fishingmania. L’assetto è tra ultra light e light. Bassa profondità e portata comunque limitata, permettono la pesca con gli spoon nelle zone di corrente più lenta. Non deve ovviamente mai mancare il classico rotante, nelle misure del 3, del 4 e del 6. Si può azzardare una misura più pesante solo in caso di maggiore portata d’acqua.
Infine, assolutamente da non sottovalutare l’opzione siliconica. Una testa piombata di grammatura compresa tra 1.5 e 4 grammi, un po’ di piccole esche siliconiche da 50 mm ed il gioco è fatto. Ovvio, tanto per la pesca a gomma, quanto per le esche dure, servono canne apposite. Nel primo caso, potete valutare l’utilizzo di una canna da dropshot, molto sensibile in punta. Nel secondo bastano canne con casting da 0.5 a 7 grammi. Il resto è superfluo.