Nel carpfishing il terminale costituisce, probabilmente ancor più che nelle altre pesche, un importantissimo ruolo per una corretta allamata ed una buona azione pescante.
I terminali da carpfishing proprio per la fondamentale importanza che rivestono possono essere costruiti in svariati modi e con l’utilizzo di materiali differenti. Per ogni situazione di pesca, tipo di fondale e presentazione di un innesco vi sono tipologie di terminali più o meno adatte al contesto.
Come già accennato un terminale può essere costruito con materiali differenti; per quanto riguarda il filato ad esempio è possibile costruire un terminale da carpfishing sia con un monofilo, nylon o fluorocarbon, sia con un trecciato.
La scelta di un filato piuttosto che dell’altro è determinata oltre che dalla preferenza del carpista dalle caratteristiche che il filato scelto offre.
La maggior parte dei terminali vengono costruiti utilizzando fili trecciati in quanti essi vantino estrema morbidezza e dunque una buona adattabilità ad ogni tipo di fondale e garantiscano inoltre una buona affondabilità;
un terminale in treccia ha peró anche i suoi svantaggi quali il rischio di rottura in presenza di fondali taglienti quali i fondali rocciosi. Il fondale roccioso è un ottimo esempio per fare riferimento ad una di quelle situazioni nelle quali il terminale in nylon ha sicuramente la meglio su quello in treccia;
si costruisce infatti, solitamente, un terminale in nylon quando si ha bisogno delle caratteristiche da esso offerte quali una maggior invisibilità rispetto alla treccia ed un maggior elasticità (aspetto fondamentale in presenza di fondali rocciosi o taglienti).
Filati
Come già detto i materiali utilizzati sono sia trecciati che nylon e questi vengono utilizzati nei diametri che possono variare dallo 0.20mm allo 0.45mm o oltre in base all’utilizzo che deve farne poi il pescatore.
Parlando di trecciati è importante conoscere non solo i più comuni trecciati “morbidi” ma anche quelli “rivestiti” che in alcuni casi risultano un buon compromesso tra nylon e treccia morbida.
Per quanto riguarda invece i terminali in nylon si utilizza sia il nylon “classico” sia il fluorocarbon e questi vengono solitamente utilizzati nei diametri compresi tra lo 0.40 e lo 0.60mm.
Consigli lunghezza terminale
Non esistono regole “rigide” per quanto riguarda la lunghezza di un terminale da carpfishing ma solitamente si parla di terminali di lunghezza compresa tra i 15 ed i 25 cm.
Come in ogni tipologia di pesca anche nel carpfishing vi sono situazioni che richiedono terminali più o meno lunghi: pescando per esempio a bombetta è consigliato costruire terminali molto corti ossia di lunghezze comprese tra gli 8 ed i 12 cm mentre vi sono situazioni in cui per lasciare più spazio tra piombo ed innesco si utilizzano terminali lunghi anche 30/40cm.
Così come per quanto riguarda la tipologia di filato e di amo anche per quanto riguarda la lunghezza del terminale quelli descritti sono gli “standard” che si seguono solitamente ma è bene poi che ogni carpista costruisca il terminale nella maniera che ritiene più opportuna e non per forza quindi seguendo quelli che sono gli standard.
Ami
Nell’ambito carpfishing il mercato offre ami di forme differenti per poter costruire al meglio anche tutti quei terminali che vanno oltre al semplice hair rig.
Ami aventi una curvatura più o meno ampia piuttosto che con il gambo più o meno lungo permettono di coprire le esigenze che terminali come spinner, chod o terminali più elaborati possono richiedere.
Di un amo oltre che la forma dev’essere scelta la dimensione e per costruire un buon terminale è bene scegliere la dimensione dell’amo in base all’innesco che si desidera poi realizzare.
Consigli sugli ami
La misura dell’amo è variabile solitamente tra il 2 e l’8 e questa scelta oltre che essere effettuata pensando all’innesco che si vorrà realizzare va effettuata considerando anche tutti gli altri parametri che costituiscono la montatura.
Esempio per la pesca con le boiles:
1/0-1 con terminale 24 / 30 mm
1/2 con terminale 20 / 24 mm
2/4 con terminale 18 / 20 mm
È importante scegliere l’amo anche in relazione al combattimento che ci si aspetta, pescando per esempio in uno specchio d’acqua ricco di erbai che possono presentare per il pesce luogo di riparo è bene utilizzare ami aventi un buon filo e dunque ami resistenti;
se si parla invece di pesca in laghetto si possono utilizzare anche ami a filo più sottile che rispetto a quelli sopracitati hanno il vantaggio di una migliore e più precisa penetrazione.
Testare la bilanciatura
Ricordatevi sempre, una volta preparato il terminale, di controllare che la dimensione del piombo, la lunghezza del terminale e la dimensione dell’amo siano tutte bilanciate.
Una montatura sbilanciata, ad esempio con piombo troppo voluminoso rispetto all’amo, può compromettere la sessione di pesca.
Questa prova può essere fatta testando il finale su un tavolo, se passando il dito verso l’amo non si ha presa allora la bilanciatura non è equilibrata.