RILASCIO SENZA DANNO
Fortunatamente un’abitudine che sta prendendo sempre più piede tra i pescatori, giovani e meno giovani. Rilasciare la cattura cercando di arrecare il meno danno possibile. Prenderla in mano con le mani bagnate, evitare gli stracci e sopratutto evitare prese con dita nelle branchie e negli occhi. Ad aiutarci, tanto per cambiare, ci sono i social network che sono vigili su ogni comportamento errato.
Il tutto si può riassumere nei due termini inglesi che fanno da titolo all’articolo: no kill e catch & release. Termini che vogliono indicare il comportamento sportivo ed incline al concetto di salvaguardia della natura.
ED IN PASSATO?
In passato non esistevano queste terminologie. Fino a circa trent’anni fa anche le manifestazioni agonistiche vedevano il pesce in morta. Cosa significa? Che la maggior parte delle catture veniva trattenuto. Per i più anziani poi, era quasi impensabile rilasciare il pescato e ci si limitava alle disposizioni legislative che prevedevano misure minime e limiti.
MA OGGI…
Non è più così per i motivi prima citati. Noi di Piscor.com lo sappiamo che fortunatamente esistono i social ed alcuni siti specializzati come Fishingmania che promuovono il catch & release. La maggior parte dei pescatori lo pratica in tutte le tecniche. Per i più giovani è diventato quasi un obbligo, consci anche della continua diminuzione delle specie ittiche, in particolare quelle autoctone. In aggiunta, c’è una crescente considerazione nei confronti dell’ecologia, della salvaguardia dell’ambiente e delle specie viventi che lo popolano. Infine, se in passato la pesca era una forma di sostentamento per le famiglie, ora non lo è più.
BACINI NO KILL
Esistono ad oggi sempre più porzioni di fiumi, laghi e bacini idrici italiani dedicate esclusivamente alla pesca No Kill. Si pesca, si realizza una foto e poi si rilascia con le dovute cure. Nonostante la presenza di queste oasi, la pratica del Catch & Release rimane una scelta legata alla sensibilità personale del pescatore.
NO KILL
Non esiste tecnica in cui non si faccia il no kill. Dallo spinning al carpfishing, passando per pesca al colpo e feeder. Qualunque sia la tecnica praticata, ormai tutti praticano No Kill. Il tutto aiutato naturalmente da particolare articoli da pesca che presenta determinate caratteristiche.
Carpfishing
E’ forse una delle tecniche in cui esiste maggiore rispetto del pesce. Materassini, lettini appositi ed addirittura dei disinfettanti per curare le ferite provocate dagli ami o da fattori esterni al pescatore. La gamma di prodotti è davvero ampia e sono diverse le opzioni che Piscor.com propone.
Feeder / Specialist
Una tecnica molto vicina alla filosofia del carpfishing. Anche chi pratica specialist o feeder in ambiente libero tende ad utilizzare materassini per appoggiare il pesce durante la slamatura. Inoltre, la maggior parte delle teste di guadino sono in materiale gommato per evitare che la cute del pesce si rovini.
Per quanto riguarda il feeder classico invece, sono diversi gli ami senza ardiglione che Piscor.com presenta in catalogo di diversi brand.
Spinning
Un’altra tecnica che è cresciuta molto sotto l’aspetto del No Kill e Catch & Release. Motivo? L’età media sempre più bassa. Spesso si preferisce utilizzare esche con amo singolo e senza ardiglione, anche nella pesca in mare e non solo in acque dolci.
MANOVRE DI RILASCIO
Cosa fare per un corretto rilascio della cattura.
- Utilizzare prevalentemente guadini gommati
- Cercare di tenere il pesce fuori dall’acqua il minor tempo possibile. Meglio ancora se la slamatura avviene in acqua.
- Come detto prima, l’uso di ami senza ardiglioni è preferibile per evitare che le lacerazioni siano di minore entità.
- Prima di maneggiare il pesce bagnarsi accuratamente le mani
- Utilizzare dei materassini per adagiare il pesce ed evitare di appoggiarlo su terra o sabbia.
CATCH & RELEASE
Se il termine No Kill significa proprio Non Uccidere, diverso è il discorso del Catch & Release. In questo caso è a discrezione del pescatore il rilascio della cattura. Volendo, un pescatore può scegliere e catturare e tenere, ma da sempre più parti viene scelto il rilascio. Una sorta di rispetto verso l’avversario che ha combattuto valorosamente e che ora merita la libertà, dopo il combattimento.
Ma rilasciare è importante perchè evitando il prelievo, si può evitare anche che i fiumi si impoveriscano di pesci fino a giungere a situazioni di carenza in popolazione irreversibili. E poi, diciamocelo, non esiste soddisfazione più grande per il pescatore che restituire al suo elemento naturale una trota, un luccio, una spigola o qualunque specie vogliate. In questo modo, anche qualcun altro potrà avere il piacere di incontrarla.