L’utilizzo delle esche siliconiche può rivelarsi davvero micidiale nelle sessioni di pesca in mare dalle scogliere. Esche che hanno determinate caratteristiche che, rispetto alle acque dolci, in mare possono essere limitanti.
Per esempio, vi è mai capitato di pescare in corrente e faticare a restare in pesca? Oppure, durante il recupero molte specie pelagiche rincorrono l’esca senza dare l’attacco finale? O ancora, volete pescare a rockfishing, ma vi trovate su fondali da venti metri?
Bene, la soluzione si chiama Darting. Una particolare tecnica, nata naturalmente in Giappone ed ancora poco conosciuta in Europa. Solamente in Spagna e Francia viene praticata e sta iniziando a regalare interessanti frutti.
COME FUNZIONA
Consiste nel far saltellare la nostra testina piombata, ottenendo un movimento molto rapido in salita ed una planata con zig zag durante la caduta. Pelagici molto veloci come lampughe e ricciole amano questo tipo di accelerazioni inducendole all’attacco.
Ma dare un particolare target di catture a questa tecnica non è semplice. A seconda della dimensione della gomma e del peso della testa piombata, possiamo ottenere movimenti più o meno lenti. In questo modo si va ad adattare la tecnica a svariate specie presenti nello spot di pesca.
Possiamo dire senza ombra di dubbio che si tratta di un’evoluzione del Light Rock Fishing.
Le Esche da Darting
Sono particolari artificiali siliconici, creati appositamente per ottenere il movimento richiesto.
Presenta una coda piatta ed una sezione triangolare, ponendo lo spigolo verso l’altro ed il piatto verso il basso. In questo modo è possibile tagliare l’acqua in salita, evitando una maggiore resistenza alla caduta.
La mescola della gomma è tipicamente dura, sia per resistere agli attacchi dei predatori, sia per imprimere un movimento più a scatti.
Come sempre sono diverse le colorazioni disponibili, ma le più redditizie sono il bianco ed il rosa. Diversamente dalle acque dolci, i pesci di mare sono molto più istintivi e curiosi, al punto da attaccare qualsiasi cosa si trovino davanti.
E’ estremamente importante però che l’innesco sia perfetto sulla testa piombata. Gomma e testa devono essere assolutamente allineate tra loro.
Testa Piombata
La forma è quella di una lancia. Deve permettere lanci lunghi e tagliare perfettamente l’acqua durante il recupero verso l’alto.
Rispetto alle classiche jig head, è realizzata con un piombo a mescola più dura. In questo modo non si rovina andando contro le rocce della scogliera.
Solitamente sulla parte inferiore si trova un gancio che permette di aggiungere un’ulteriore ancoretta per rendere più robusta e sicura la presa sui duri palati dei predatori marini.
In pratica, con questo assetto potete capire come non sia possibile utilizzare un approccio classico da light rock fishing o da acque interne.
Quale Canna Utilizzare
La canna dedicata a questa tecnica deve sempre avere una lunghezza non inferiore agli 8 piedi. Una misura più corta non ci permetterebbe di imprimere con facilità il movimento verticale pescando su profondità oltre i 20 metri. L’azione deve essere medium ed abbastanza rigida, con un’ottima sensibilità di punta per avere costantemente il contatto diretto con la testa piombata.
Azione di Pesca
Il recupero di questi artificiale non è semplice e si basa su recuperi cadenzati, con colpi di punta e accelerate di mulinello. Questo per far alzare la testina e dargli tempo di planare a zig zag.
Nella pesca dei piccoli tunnidi e delle lampughe il recupero deve essere veloce con pause lunghe. L’attacco avverrà sempre tra la paura e la ripartenza veloce, proprio come se fosse un pesciolino in fuga. Se invece si cerano cerni e scorfani, il movimento dovrà essere stretto ed a recupero lento. Sarà così che avrete la maggior parte degli attacchi.
In pratica il Darting è una tecnica che si adatta molto alle condizioni dello spot che stiamo affrontando. Non è limitante ed è forse questo il segreto del suo successo nei paesi in cui viene praticata.
Per Fishingmania: Mirko Fornaro di FishProject