Un problema che, ormai sembra toccare molti paesi europei. Negli ultimi anni l’incremento della popolazione di cormorani non ha cessato di fermarsi, e questo, ha portato a danni duraturi alle imprese di acquacoltura, agli stock ittici, nonché alla pesca sportiva.
I coordinatori della commissione Pesca del Parlamento Europeo hanno incaricato il Segretariato di elaborare una nota alla CE, richiedendo azioni di intervento per ridurre al minimo l’impatto della specie nei confronti della fauna ittica.
Ne dà notizia l’Eurodeputato della Lega Marco Dreosto, assieme ai colleghi Massimo Casanova, Annalisa Tardino e Rosanna Conte, titolari in commissione PESCH.
“Con un consumo giornaliero di 400-600 g di pesce, é stato calcolato che i cormorani prelevino più di 300.000 tonnellate di pesce dalle acque europee ogni anno; questa quantità corrisponde a più doppio del volume di pesce commestibile prodotto dai pescatori professionisti delle acque interne e dagli acquacoltori di molti Stati membri” evidenzia Dreosto – che aggiunge – “La popolazione totale di cormorani in Europa è stimata in almeno 1,8 milioni di uccelli e sta avendo un impatto diretto particolarmente grave su specie ittiche in difficoltà come l’anguilla e il temolo”.
L’Eurodeputato Casanova ha sottolineato che la Commissione aveva già aperto alla via dell’abbattimento, suggerendo di sparare ad un piccolo quantitativo di uccelli a livello locale e di ridurre il numero complessivo di cormorani in un’area più ampia, ostacolando la creazione di nuove colonie e riducendo l’efficienza riproduttiva degli uccelli impedendo la schiusa delle uova.
La CE nell’anno corrente si era recentemente espressa, ritenendo che gli Stati membri abbiano ad oggi gli strumenti necessari per affrontare i conflitti legati alla specie, applicando le deroghe di cui all’art. 9 della Direttiva Uccelli, sulla base delle linee guida contenute nel documento orientativo