Doveva piovere e ha piovuto. Forse un po’ troppo, in troppo poco tempo considerati gli eventi in Piemonte ed Emilia Romagna, ma nel resto del Nord Italia è stato un toccasana. I laghi in particolare hanno risentito positivamente di queste precipitazioni e, conseguentemente, anche i fiumi come Ticino, Adda ed Oglio. Una situazione che è perfetta per lo svolgimento di una particolare tecnica di pesca che vi abbiamo presentato in una diretta lo scorso anno ed ora ve la ricordiamo con questo articolo. Di cosa stiamo parlando? Continuate a leggere!
Feeder, Statico a Chi?!
Quando dieci anni fa il feeder si affacciò ufficialmente al mondo dell’agonismo, in tanti furono scettici sul futuro di questa tecnica. Troppo statica per poter essere considerata una pesca divertente. Con il passare del tempo molti si sono però ricreduti, al punto che c’è stata una vera e propria esplosione di interesse attorno a questa particolare specialità. Non solo, si sono scoperte varie sfaccettature del feeder, le quali vanno oltre la classica attesa e staticità della tecnica. Potremmo citare il grande mondo della pesca a method, in ambienti commerciali e liberi; oppure il feeder di velocità con assetto ultralight; o ancora tutto ciò che gravita attorno al Feeder Specialist. Ma ci sono tanti altri esempi che potremmo citare. D’altronde ogni ambiente ed ogni specie ittica ha la sua storia. E sei vi parlassimo di feeder a scarroccio?
Parliamo di Scarroccio
Ma partiamo facendoci una domanda molto banale, che significa scarrocciare? Semplicemente lanciare un pasturatore leggero in condizioni di corrente molto sostenuta, lasciando che venga trascinato verso valle. In pratica, una sorta di pesca in passata utilizzando un pasturatore al posto del classico galleggiante. È una pesca dinamica e davvero divertente quando l’attività dei pesci è alta. Si può praticare ovunque ci sia corrente, senza distinzione di specie ittiche, adottando due assetti differenti che andremo a spiegare tra poco.
Fiume o Canale?
Non c’è distinzione, lo scarroccio si può effettuare in ogni ambiente che presenti della corrente sostenuta o medio – veloce. Dal Po al Tevere, tutti i principali fiumi italiani con una portata di una certa entità presentano ambienti adatti per questa particolare tipologia di pesca. Lo stesso si può dire anche dei canali; per rimanere nella zona di Milano, il Naviglio Grande ed il Canale Muzza. Due esempi che presentano non solo una corrente adatta alla causa, ma anche una certa profondità. La profondità è infatti un elemento da tenere in considerazione nello “scarroccio”. Con poca acqua, si avrebbero dei problemi a distendere la lenza e soprattutto rischieremmo di essere visti dal pesce. Ecco perchè l’aumento di portata dei fiumi che escono dai Grandi Laghi Prealpini è un toccasana per lo svolgimento di questa pesca. In particolare se poi consideriamo che proprio ad inizio giugno terminava questa pesca per la presenza di troppe alghe sul fondale e corrente troppo poco sostenuta.
Quali Pesci si Insidiano?
Non esiste in realtà una specie in particolare che si insidia pescando a scarroccio. Tecnicamente tutti i pesci si potrebbero prendere, sia che stazionino in prossimità del fondale, sia che si muovano a mezz’acqua. Certamente può facilitare le catture di cavedani, scardole, pighi ed aspi, ma anche barbi e, perchè no, carpe. E’ il bello dello scarroccio, tutto può arrivare a guadino!
Cosa Serve
Attrezzatura e montatura. Poca roba e ben selezionata per una comoda pescata di una mattinata o un pomeriggio.
Attrezzatura Minimal
Se nella pesca a feeder normalmente serve poca attrezzatura, in uno scarroccio come quello che si effettua in Ticino, Oglio, Po o Adda, ne serve ancora meno. Il motivo? Semplicemente perché il vero feeder a scarroccio è quello che si effettua in acqua. Certamente stiamo parlando di una sessione estiva, con la temperatura dell’acqua abbastanza alta. In inverno, è sconsigliato a meno che non utilizziate degli waders con uno spesso strato di neoprene. Ma comunque è la stagione estiva quella più indicata per questa pescata, in quanto regala un maggior numero di catture. Come si diceva, serve ancora meno attrezzatura di una classica sessione a feeder perché pescando in acqua bisogna ridurre il tutto al minimo. Quindi ecco cosa dovete assolutamente avere con voi:
- Un paio di waders, sempre preferiti ai cosciali per una migliore azione di pesca;
- Un palo in acciaio, in grado di avere un allungamento tra 150 e 200 cm;
- Una sacca di bigattini da mettere al collo
- Una canna corredata di mulinello
- Pasturatori, ami e fili
Se volete potete anche munirvi di un classico guadino per lo spinning in torrente, ma non è poi così indispensabile. Potete raddoppiare la canna, in caso di eventuali rotture ed una borsa per la minuteria da tenere sulla riva ma, oltre al materiale citato, fidatevi che non avete bisogno d’altro.
Montatura
Sono due gli assetti che si possono adottare per la pesca a scarroccio. Eccoli in dettaglio.
La Vecchia Camolera
. Il più performante e catturante è sicuramente quello che prevede una lenza con tre ami. Parliamo della storica montatura a camolera, vietata da utilizzare nei periodi di chiusura del temolo. Come si costruisce? Non c’è davvero niente di più semplice: pasturatore terminale, con piombo in posizione inferiore e tre ami posizionati in uno spezzone di lenza madre da almeno centocinquanta centimetri. Abbiamo scritto almeno, perché nulla ci vieta di posizionarli più distanti tra loro. Maggiore sarà la distanza tra gli ami, maggiori saranno gli strati d’acqua battuti. Naturalmente tutto dipende dalla profondità dello spot che andremo ad affrontare, ma il consiglio è di tenerli sempre abbastanza distanziati. Come si legano gli ami in una lenza di questo tipo? Anche in questo caso non c’è nulla di complicato. Per prima cosa realizzate dei terminali da circa 5-6 cm di lunghezza; ad un centimetro dall’estremità, create un piccolo nodo; prendete a questo punto la lenza madre e create un piccolo cappio in cui inserirete il terminale fino al nodino; tirate e vi troverete il terminale perfettamente agganciato alla lenza madre. Una soluzione semplice e molto pratica.
Scarroccio ad Amo Singolo
Anche la seconda montatura non risulta difficile da realizzare. Diversamente dalla lenza a camolera, si utilizza un solo amo e la cosiddetta montatura helicopter rig: il pasturatore si presenta terminale alla lenza madre e circa una trentina di centimetri sopra viene posizionato il terminale che, in questo caso, sarà lungo almeno un metro e mezzo. Il consiglio è comunque quello di adottare il primo assetto, in quanto garantisce sempre delle catture, specialmente quando l’attività del pesce non è molto alta.
Pasturatori ed Ami
Necessario fare un piccolo focus su questi due articoli di minuteria. Il pasturatore più adatto per la pesca a scarroccio è quello che presenta il piombo in posizione inferiore. In questo modo salterà sul fondo più facilmente rispetto a quelli con il piombo in posizione laterale. Essendo una pesca che si effettua in movimento, deve essere un pasturatore da bigattino sfuso. Il nostro consiglio è di adottarne uno il più allungato possibile. Per quanto riguarda gli ami, tenete in considerazione le specie ittiche che andrete ad insidiare. In Ticino il barbo comune la fa da padrone insieme all’aspio. E’ importante utilizzare ami a gambo medio lungo, molto resistenti e possibilmente con la punta leggermente ricurva verso l’interno. Occhiello o paletta decidete voi, come meglio preferite.
Scegliete Canne Lunghe
Trovandovi in acqua, non potete contare sulla leva della vostra altezza per lanciare il più lontano possibile. La misura minima è pertanto una tredici piedi, abbastanza sensibile in punta, con azione progressiva ed una importante riserva di potenza per pesci molto combattivi. Anche se utilizzerete dei pasturatori non oltre i trenta grammi, considerate che il casting ideale è di almeno una novantina di grammi. Ma come si effettua l’azione di pesca. Anche in questo caso, davvero niente di più semplice. Lanciate all’interno del flusso di corrente a monte di almeno una decina di metri ed appoggiate la canna sull’apposito appoggia canna attaccato al palo. La lenza andrà in pesca da sola, seguendo la corrente; vedrete la punta saltellare e questo è quello che deve accadere. Quando avverrà la mangiata, la vetta potrà alzarsi di botto oppure presenterà un comportamento molto più irregolare del normale. In quel caso recuperate il filo ed il pesce si sarà praticamente auto allamato da solo.
Attenzione, Crea Dipendenza!
Il feeder a scarroccio è davvero una pesca unica nel suo genere, che può davvero creare dipendenza. Non solo perché si effettua in acqua, ma perché non richiede grande attrezzatura ed è molto dinamica, quasi come se si stesse pescando in bolognese. Unica differenza? Potete effettuare un fondo preventivo di pastura, ma se vi presentate con soli 500 grammi di bigattini, i pesci li prenderete lo stesso!