Francia, Inghilterra, Germania, Italia. Questa è la classifica finale del Campionato del Mondo di pesca a feeder, categoria Master che si è svolto nel primo week end di dicembre. Una manifestazione giunta alla sua seconda edizione e che inizialmente si sarebbe dovuta svolgere in Sudafrica, ma successivamente è stata dirottata in Italia.
Sudafrica? Non si può!
Ma perchè dicembre? Parliamo di una data assolutamente inusuale ed altresì rischiosa per una disciplina come questa. Beh, in teoria il calendario prevedeva il mondiale in Sudafrica, nel cui emisfero australe adesso si entra nella stagione estiva ma, come ampiamente prevedibile, si trattava di una scelta deleteria. Il Sudafrica è letteralmente dall’altra parte del mondo ed i costi da sostenere sono a dir poco esorbitanti solo per mandare una squadra con staff di almeno 7 persone (per stare bassi). Una spesa che in questo momento di difficoltà economica è insostenibile per moltissime federazioni europee. A settembre, solamente tre squadre aveva confermato la partecipazione: oltre ai padroni di casa, l’Ungheria e, ovviamente, l’Italia.
Alternativa Italia
Alla luce dell’insuccesso sulla scelta sudafricana, la Fipsed ha rimediato cambiando la location all’inizio del mese di settembre. Una sorta di toppa da mettere per evitare che il campionato 2023 saltasse. Scelta che è ricaduta sull’Italia, con la Fipsas che si è messa a disposizione per “salvare” l’evento optando per il Canale Navigabile di Migliarino, nel medesimo periodo previsto per lo svolgimento del campionato del mondo. Sicuramente la scelta migliore considerando la pescosità inesistente nel 99% dei campi gara italiani.
Però….Che Peccato
Eh si, perchè un campo gara come quello di Fiscaglia / Migliarino avrebbe meritato di più. Che fosse un possibile campo gara iridato si sapeva, ma probabilmente nessuno avrebbe pensato che lo sarebbe stato per il mese di dicembre. Inevitabile che non ha potuto rendere come avrebbe potuto farlo nei mesi caldi. Siamo passati da un probabile campionato del mondo con una media pescator di almeno 10 chili per concorrente, a miseri 3 chilogrammi. Media che, tra l’altro, è risultata tale solo grazie alla cattura di alcune carpe, altrimenti staremmo parlando di pesi nettamente inferiori. Insomma, Migliarino si meritava un mondiale diverso, ma non è colpa di nessuno. O meglio si, la colpa è di chi ha voluto scegliere il Sudafrica come prima nazione ospitante.
Plauso alla Fipsas
Alla nostra federazione si possono dire tante cose negative tra cui, non ci nascondiamo, la pessima gestione di molte acque oppure un sito internet davvero mal gestito ed assolutamente non aggiornato sui risultati delle manifestazioni agonistiche (provare per credere), ma per quel che riguarda l’organizzazione dei campionati del mondo è sempre al top. Organizzare un evento come questo con una decina di nazionali, in pochissimi mesi, non è assolutamente facile. La Fipsas ce l’ha fatta grazie anche all’aiuto della sezione di Ferrara ed ovviamente all’appoggio della giunta comunale del luogo. Organizzare un evento iridato non è mai facile, ma bisogna complimentarsi con la Fipsas per l’immenso lavoro effettuato.
Non Parlate della Gara?
Tranquilli, della gara parliamo anche se avete avuto modo di seguirla tramite i canali social. Ormai, tutti possono postare video, video in diretta e foto della manifestazione. Noi stessi siamo stati presenti durante la seconda prova di sabato 2 dicembre. E com’è andata, lo sapete già tutti.
Francia Corsara
La Francia è stata sicuramente la squadra che più ha capito come interpretare un difficile campo gara come Migliarino. C’è da dire che se la gara si fosse svolta in un altro periodo, non siamo sicuri che i transalpini avrebbero conquistato il campionato. Con i pesci gatto, sicuramente le cose sarebbero andate diversamente. Però, i pesci gatto non ci sono stati (salvo rarissimi esemplari) e la pescata è stata principalmente sulle breme. Il team francese ha capito come impostare la pescata e sopratutto su cosa non eccedere (la pasturazione iniziale). Undici punti il primo giorno, undici punti il secondo giorno. Ora direte: eh, ma anche l’Inghilterra ha fatto undici punti. Vero, ma gli inglesi hanno pescato anche un jolly con una carpa, che ha cambiato completamente il proprio settore. Francia che quindi ha strameritato la vittoria, aggiungendo anche l’argento individuale di Elie Monatlik.
Carpe Determinanti
La seconda prova, caratterizzata da un meteo ballerino ed un fortissimo vento che ha veramente influito sull’andamento della pescata, ha visto una gara in difesa per tutti e 40 i pescatori. Per almeno 3h30 tutti si sono “coperti” insistendo sulla linea tra 15 e 20 metri alla ricerca delle placchette e cercando di portare in nassa qualche pezzo da 150 – 300 grammi. Nell’ultima ora, è iniziato il tutto per tutto per tutti, Francia esclusa. Gli inglesi in particolare hanno spostato la loro pescata sulla sponda opposta alla ricerca di quelle carpe necessarie per cambiare completamente la classifica progressiva. Non è andata bene per tutti, ad eccezione di Simon Fry che ha rotto gli equilibri del settore D portando alla pesa ben quattro carpe che gli hanno permesso di vincere il settore e, conseguentemente ai risultati incrociati, anche il titolo individuale.
Italia da Rivedere
Manuel Marchese, Angelo Cantoni, Domenico Nizzoli, Matteo Rizzetto, Massimo Guidetti e Maurizio Setti al comando. Una squadra “giovane” dal punto di vista internazionale con i soli Marchese e Cantoni reduci dalla medaglia conquistata in Spagna nel 2022. La più forte possibile? Ci permettiamo di affermare che non era la migliore possibile su cui affidarci, ma la nazionale viene formata sulla base dei primi del campionato italiano.
Terzi dopo la prima prova a tre penalità dai primi, il ct Setti alla luce del settimo posto della prima prova ha cambiato Marchese con la riserva Guidetti. Un settimo posto che però valeva oro considerando che l’alfiere della Lenza Emiliana pescava al picchetto nove del primo settore di gara. Giustamente la decisione è stata quella di far pescare tutti, con un risultato pesante, ma forse non è stata la scelta più azzeccata. Per Guidetti prima esperienza internazionale al picchetto numero due dell’ultimo settore. Non proprio il massimo come esordio e qui, la tensione ha giocato un ruolo fondamentale. Il pescatore del Gambero Milord ha pagato le difficoltà di un campionato internazionale, chiudendo con un pesantissimo decimo posto. Stessa sorte anche per Matteo Rizzetto, obbligato alla ricerca di una carpa (mai arrivata) per sollevare un settore critico, il primo. Due decimi posti che alla fine hanno pagato carissimo alla nostra nazionale, sorpassata anche dalla Germania che era dietro di due penalità dopo la prima prova.
Acque Italiane Indigeste
Monte Molino, Ostellato, Adria ed ora Migliarino. Quattro campionati del mondo di feeder in Italia, zero medaglie a squadre. E’ incredibile come le squadre italiane non riescano a conquistare una medaglia in Italia. Motivazioni? Forse la troppa pressione, forse alcune convinzioni che in ambito nazionale pagano ma che alla fine, quando ci sono pescatori stranieri, non sono così redditizie.
Nizzoli e Cantoni, la Luce nel Buio
Di questo mondiale però ricorderemo le ottime prestazioni di due nostri uomini: Domenico Nizzoli ed Angelo Cantoni. Due agonisti che hanno fatto carriera nella pesca al colpo e che, una volta giunti nel feeder, hanno dimostrato tutte le loro capacità tecniche e di lettura delle situazioni. Due pescatori che hanno chiuso con le stesse penalità, ma con sorti differenti ai fini della classifica progressiva. Il primo ha trovato non solo la carpa che gli ha permesso di vincere il settore, ma anche di portare un peso alto fondamentale per salire sul podio individuale e ricevere la medaglia di bronzo. Il secondo invece ha regalato una prestazione monstre su una pescata a lui molto congeniale, ovvero quella di ricerca con pasturatori leggeri, ami piccoli e terminali fini. Oltre cinque chilogrammi di breme che gli hanno regalato la vittoria di settore e la soddisfazione di letteralmente annichilire un pescatore che risponde al nome di Tom Pickering (per la seconda volta in due giorni). Purtroppo per lui, però, nessuno ha fatto i conti con il francese Monatlik che lo ha relegato al quarto posto finale a livello individuale. Un vero peccato per il neo campione italiano master feeder in carica, che si meritava quel podio individuale. Siamo certi che però di occasioni per Angelo ce ne saranno altre in futuro.
Cosa non è andato?
Difficile dire cosa si sia sbagliato, ma di sicuro degli errori ci sono stati. Certo, un quarto posto non è da buttare, ma quello che pesano sono i due ultimi posti di settore della domenica. In casa, onestamente, non è ammissibile. Secondo considerazioni captate sul campo gara, l’errore italiano potrebbe essere dipeso da un’eccessiva pasturazione pesante, cosa che i francesi non hanno fatto. Un altro fattore, sicuramente, è dettato dalle condizioni meteo. In Italia in questo periodo di solito i campi gara vengono totalmente abbandonati, a favore dei laghetti. Di sicuro vi starete dicendo: si, ma anche gli inglesi vanno nei laghetti. Beh, non è proprio la stessa cosa. Le vere fisheries inglesi sono popolate non solo da carpe, ma anche breme, gardon, tinche e carassi. Noi invece abbiamo acque commerciali popolate solo da carpe e carassi.
Inoltre, ad un campionato del mondo ci si aspetta anche un certo comportamento da parte degli atleti. Vedere qualcuno, a mezz’ora dalla fine, applaudire e chiedere scherzosamente un pesce al concorrente vicino per salvare il proprio risultato, non è proprio il massimo da vedere. Non si trattava della gara domenicale con in palio il prosciutto, ma di un campionato del mondo in cui ci si gioca titolo e podio.
Insomma, diciamo che bisogna lavorare su