Pesca sopraffina, corrente praticamente sempre molto morbida ed una quantità esagerata di cavedani. Per certi versi, potreste pensare che stiamo parlando del Tevere ad Umbertide. In realtà non siamo in Umbria, ci troviamo in Toscana ed il posto in questione potremmo quasi chiamarlo Piccola Umbertide. La georeferenziazione ci porta a Certaldo, in provincia di Firenze ed il fiume di cui vi parliamo è l’Elsa.
Il Paradiso Elsa
Se parlate con tutti gli amanti della pesca al colpo in Toscana, l’Elsa è probabilmente il fiume di cui tutti vi parleranno con gli occhi luccicanti. Un corso d’acqua bello e dannato, amato da tutti, ma che allo stesso tempo spaventa tanti. Perchè mai? Quando di mezzo ci sono i cavedani, non c’è mai nulla di scontato.
Il Tratto di Certaldo
Granaiolo e Certaldo. Sono questi i due campi gara presenti su questo affluente di sinistra dell’Arno, ma nello specifico ci soffermiamo sul secondo posto citato: Certaldo. Il tratto più capiente, in grado di contenere un centinaio di pescatori e ben gestito dalla società locale APS Certaldo, che ne cura le sponde, la pulizia ed ovviamente gestisce la maggior parte delle gare in calendario.
Trattandosi di un fiume e non di un canale, ovviamente la sponda non è regolare per tutti i picchetti. In alcuni punti più a monte può essere stretto attorno ai 13-15 metri, mentre nel tratto centrale ed a valle può raggiungere i venti metri di larghezza. Anche la profondità non è regolare e può variare tra un metro e 150 cm a seconda dei posti, motivo per cui è estremamente importante sondare molto bene prima di iniziare la pescata, in caso anche di buche da un paio di metri.
Infine, la corrente. In condizioni normali risulta molto morbida e lenta. L’acqua non è mai trasparente, ma presenta la classica colorazione chiara dei fiumi appenninici. In caso di piogge, può cambiare velocemente sia la velocità, che il colore e la portata.
Patria del Cavedano
Lo abbiamo già detto prima che il cavedano la fa da padrone. Il più nobile delle nostre specie autoctone che si può insidiare in ogni mese dell’anno ed in particolare nel periodo freddo. Sono presenti esemplari di tutte le taglie, fino ad un massimo attorno ai due chilogrammi.
Non mancano però le carpe, anche se sono più presenti nei tratti più a valle, verso Castelfiorentino. Anche i barbi sono presenti nell’Elsa, di taglia massima non superiore al chilogrammo, dei carassi e naturalmente alborelle che nel periodo estivo creano non pochi problemi alla pescata.
Bigattino..ma non solo
La classica larva di mosca carnaria è sempre la scelta più indicata quando si parla di cavedani, carpe e barbi. Normalmente la pescata si effettua con la fionda in mano, ma non è da escludere anche qualche lancio di incollati.
Quando però l’acqua inizia a scaldarsi, l’utilizzo del bigatto può essere un problema per l’aumentare della minutaglia. Ecco allora che la scelta può spostarsi sull’orsetto, magari su un verme o meglio ancora il mais. La scelta di queste esche è dettata, lo ripetiamo, dal fastidio che può portare il pesce piccolo.
Pastura? Si, ma non fondamentale
Siam sempre al solito discorso. La pastura può portare nella propria zona di pesca un aumento del pescetto, quindi non è proprio consigliatissima. Diverso il discorso per la pesca a feeder, magari utilizzando la tecnica del method feeder ed una pastura che ben si amalgama sul pasturatore e si scioglie molto lentamente, scoraggiando il pesce piccolo e richiamando i pesci di fondo.
Lenze Morbide e Galleggianti Leggeri
Cercate i cavedani? Restate molto leggeri con le grammature. La lenza, meglio prepararla una volta sul picchetto, leggendo l’acqua. E’ bene avere a disposizione grammature da 4×8 fino al grammo, ma il cavedano si pesca cercando di far andare la lenza il più lento possibile. La lenza non deve essere troppo chiusa, in quanto deve permettere all’esca di risultare il più naturale possibile nei movimenti.
E se usassimo una Veletta?
Non escludiamola come ipotesi. Una piccola vela può regalare delle interessanti sorprese ed aumentare non solo la taglia della cattura, ma anche la possibilità di incappare in qualche carpotta.
Ami e Fili
In Elsa, si potrebbe arrivare a non superare gli 010 mm di terminale ed una misura di amo non più del 21. Il cavedano è estremamente diffidente sotto questo punto di vista, anche se possono capitare casi in cui diametri maggiori non siano affatto un problema in caso di frenesia alimentare. Ovviamente se andate in cerca delle carpe e dei barbi, meglio non rischiare troppo ed andare subito “cattivi” sull’obiettivo.
Il VIDEO di MILO
Milo alla fine di gennaio di è recato sull’Elsa a Certaldo e ha fatto una pescata molto interessante, anche se non di tanti pesci. Le sue indicazioni, sopratutto per quel che riguarda la sua scelta di galleggianti ed elastici per un posto così tecnico come Certaldo.
Proviamo a Feeder
Come già detto prima, il method feeder è sicuramente un’opzione interessante per cercare le carpe. La pesca si effettua ovviamente più verso la sponda opposta, rischiando nelle zone più infrascate. Assetto poco light e mano sulla canna, perchè le partenze sono fulminee.
Per quel che riguarda il light feeder, l’Elsa è il posto perfetto per una pescata di questo tipo. Canne con vette sensibili ed azione progressivo parabolico, con semplici pasturatori da bigatto di piccola dimensione e lunghi terminali sono l’assetto più indicato. Provare per credere.