Adriatic Master Colpo 2020

Il Tour de Force si è concluso. L’agosto targato Adriatic Master ha chiuso i battenti ufficialmente alla mezzanotte di domenica 23 agosto. Una chiusura degna della manifestazione più bella del Centro Italia. Un evento, un week end di pesca e passione, una festa in piena stile Overfish Teramo.

Vi avevamo raccontato l’Adriatic Master Feeder, mostrandovi con le nostre dirette quanto ci tenessero gli organizzatori Fabio Santori e Sergio Procacci nel presentare all’Italia ed all’Europa l’organizzazione teramano. Lo hanno fatto attraverso le nostre dirette che hanno avuto un seguito a dir poco eccezionale.

E sull’onda di questo successo, nonostante i vari impegni lavorativi e personali, siamo tornati per raccontare anche l’Adriatic Master Colpo. Questo si che è stato un evento internazionale. In passato c’erano già state presenze dalla Spagna e dall’Inghilterra, ma mai come in questo caso.

Europa & Africa

Il 2020 è un anno davvero particolare per quello che sta succedendo nel mondo, ma nonostante ciò è stato possibile garantire lo svolgimento della manifestazione. Dopo un anno di assenza, è tornato Tomas Romera, organizzatore del Merida Master e distributore Milo per la Spagna. Assieme a lui, il vincitore del Merida Master 2019, il fortissimo Sito Pardo.

Grazie all’intervento di Milo, main sponsor dell’Adriatic Master fin dalla prima edizione, è giunta in terra abruzzese una nutrita truppa di pescatori francesi. A capitanarli, naturalmente, Gerard Trinquier con il franco algerino Nasradine Hidra. In aggiunta al Team Milo France, presente anche Alban Bonato in rappresentanza del Team Rive.

Presente anche un esponente della vicina Svizzera, Antonio Minoretti, da un anno nel gruppo Milo, insieme alla sua società Lenza Paradiso.

Infine rappresentato anche il Marocco con Jalil, in pianta stabile in Abruzzo da così tanto tempo che è considerato ormai di casa allo Stadio Overfish

Le Fatiche dell’Adriatic

Ancora più del settore Feeder, le gare di questo week end sono state ancora più impegnative. Impegnative per i pescatori, impegnative per noi ed impegnative per l’organizzazione.

Gli Agonisti

Partiamo dai partecipanti, che quest’anno sono stati ben 64. Un numero più alto rispetto al passato che non ha sicuramente aiutato il pesce. L’inizio delle prove a partire dal mercoledì non sono state proprio una mossa molto azzeccata per evitare di stressare il pesce. Aggiungiamoci in più le temperature in continua salita di giorno in giorno ed il quadro è chiuso. Come ci si aspettava, la risposta del pesce al sabato mattina non è stata delle migliori.

L’Organizzazione

Sessantaquattro concorrenti significa tante cose. Picchettare nuovamente il campo gara. Disporre in maniera sensata i quattro settori per cercare di sfruttare al meglio le sponde. Prendere le ordinazioni delle esche. Distribuire per quattro volte in soli trenta minuti le esche di oltre sessanta persone. Infine, l’impegno dei sorteggi, delle pesature e della premiazione finale. Le fatidiche sette fatiche dell’Overfish.

La Comunicazione

Questa volta ci citiamo da soli. Presenziare per la seconda volta in quindici giorni, sobbarcandoci un totale di oltre duemila chilometri per realizzare foto, dirette e video di presentazione, non è cosa da poco. Oltre dodici ore sul campo gara, dalla mattina alla sera, con quasi 40 gradi, mette a dura prova anche noi. Per qualcuno potrà sembrare che il nostro sia un lavoro facile, di poco impegno. Non è affatto così. Ricordiamoci che noi siamo sempre coloro che guardano gli altri pescare. E pescare, che si tratti di gara oppure no, è sempre un divertimento.

Stadio Overfish

Lo abbiamo detto poco sopra. Lo Stadio ha aperto i battenti il mercoledì. Pensare di potersi avvicinare ai pesi realizzati nel feeder era pressochè impossibile. E difatti così è stato.

L’inizio del sabato mattina non è stato dei più esaltanti. L’assoluto di Tomas Romera da 38 chili era significativo. Ancora di più, lo erano i pesi attorno ai dieci chilogrammi di molti dei presenti.

Ancora una volta i picchetti esterni non hanno reso ma, vista la disposizione dei settori, era prevedibile. Il vero errore, forse, è stato quello di accontentare più persone a partecipare, tralasciando l’effetto negativo che avrebbe portato alla pescosità. Sempre meglio puntare sulla qualità, piuttosto che alla quantità. Ma questo è stato un piccolo errore di un week end perfetto.

Fortuna vuole che le carpe dello Stadio Overfish sono dei turbo diesel. Difatti ogni turno ha regalato qualcosa di più in termini di pescosità, fino all’exploit della quarta prova.

Lotta al Vertice

Dopo la prima prova era impossibile fare pronostici. Dopo la seconda prova, lo è stato ancora di più. Il motivo? Semplicemente perchè i nuovi capo classifica dopo la prima prova avevano solo undici chilogrammi. Al termine delle successive quattro ore, il peso complessiva diceva 60 chilogrammi. Un dato che ha mostrato quanto determinati fossero alcuni picchetti.

La terza manche della domenica mattina ha riconfermato le problematiche di alcuni picchetti esterni ed i vantaggi di alcuni posti centrali. E’ stata la gara che ha mostrato a tutti i pretendenti alla vittoria finale. Alberto Italiani in primis, uno che allo Stadio di gare ne ha vinte diverse e quasi ci parla con queste carpe. Alberto, inoltre, è uno che nell’agonismo ha portato qualche risultato importante. Non solo partecipazioni, con medaglie, ai campionati del mondo giovanili, ma anche diversi Trofei di Serie A4, la Coppa Italia a squadre ed il Sei Nazioni di pesca al colpo. Tutto con la maglia del PC Teramo.

Dopo una magistrale prova da quasi cinquanta chili, era lui al comando della classifica all’inizio dell’ultima e decisiva gara. Il vantaggio sui secondi? Quasi dieci chilogrammi. Non poco, certo, ma pescando sulla sponda della Casa Vecchia, non proprio una garanzia di alta pescosità.

Outsiders

Proprio come accaduto nel feeder, ti aspetti la vittoria di uno dei primi cinque e poi saltano fuori le sorprese. Le sponde lunghe sono le più pescose nel pomeriggio ed ancora una volta hanno fatto la differenza. Mentre alcuni dei primi cinque (Italiani, Manè-Malizia, Romera) cercavano di difendersi sulle sponde corte, dal basso salivano in cattedra due pescatori.

Nella sponda del Cancello Marco Corsi, umbro di Perugia, ha sfoggiato una prestazione incredibile catturando carpe su carpe. Partiva da 64 chili, ben trenta in meno del capo classifica italiani. Dall’altra parte, al Fosso, Stefano Calvaresi ha sfruttato quanto meglio poteva uno dei migliori picchetti del lago. Si partiva da 70 chili complessivi. Il risultato finale? Per lui una pescata da paura mista galla / fondo per portare alla pesa ben sessanta chilogrammi.

129.730 Calvaresi. 116.980 Italiani. 117.460 Corsi. Primo, terzo e secondo, con solo mezzo chilo a dividere i due restanti gradini del podio.

Trionfo Pc Teramo

Era quello che voleva l’organizzazione. Riconquistare dopo tre anni l’Adriatic Master Colpo. Un favoloso primo di Stefano Calvaresi ed un eccezionale terzo di Alberto Italiani, a cui aggiungere il quarto di De Sante.

Party Mode

La conclusione è degna di casa Overfish. Arrosticini e, sopratutto, porchetta. Una cena di gala in stile rustico, come piace a tutti noi. Ringraziamenti a tutti i partecipanti e chi ha dato una mano per l’organizzazione e la divulgazione della manifestazione, fino alla premiazione condita da fuochi artificiali.

Alla fine, quando c’è di mezzo Fabio Santori, lo show è assicurato.

AM VIP

Adriatic Master Vip. Questa è l’anticipazione per l’edizione 2021, che festeggia i vent’anni dalla fondazione di questa gara. Si prospetta un grande, grandissimo evento.