Negli ultimi anni, il Lago di Viverone è stato teatro di numerosi episodi di pesca di frodo, una pratica illegale che mette a rischio l’ecosistema lacustre e la fauna ittica locale. Le autorità locali e le associazioni di pesca hanno intensificato i controlli per contrastare questo fenomeno, ottenendo risultati significativi.
Negli ultimi giorni però, le grosse carpe del lago sono state di nuovo bersaglio dei pescatori di frodo. Probabilmente una pratica che prevede la commercializzazione illegale delle carpe a bacini di pesca sportiva privata.
E’ importante ricordare alcuni episodi significativi del passato che hanno evidenziato la gravità del fenomeno.
Nel 2017, un gruppo di volontari composto da Franco Nicolotti, Dario Riconda, Carlo Lena e Renzo Stievano ha denunciato la presenza di pescatori di frodo, principalmente di origine moldava, lungo le sponde del lago, in particolare nella zona di Azeglio. Questi bracconieri danneggiavano le attrezzature dei pescatori locali, tagliando le reti utilizzate per la pesca del coregone e del luccio, causando perdite economiche rilevanti. Grazie all’intervento delle Guardie Ecologiche Volontarie della Città Metropolitana, la situazione è migliorata, con pattugliamenti notturni lungo le sponde del lago per garantire il rispetto delle regole.
Nel 2019, ulteriori controlli notturni effettuati dalle guardie giurate ittiche e ambientali dell’Arci Pesca Fisa hanno portato alla sanzione di dodici persone: nove di nazionalità cinese e tre rumene. Questi pescatori erano sprovvisti della licenza di pesca governativa e del buono obbligatorio per pescare nel lago di Viverone. Le multe inflitte sono state molto salate, in alcuni casi raggiungendo importi di 350 euro. I controlli sono stati eseguiti di notte, oltre l’orario stabilito dal regolamento provinciale per la pesca.
Per poter pescare legalmente nel lago di Viverone, è necessario essere in possesso della Licenza di Pesca Governativa e del Buono Pesca del Comune di Viverone. Dal 2022, l’acquisto dei buoni per la pesca sportiva avviene online attraverso il sistema PagoPA. È sufficiente compilare tutti i campi dell’istanza, scegliere il buono pesca desiderato, confermare l’istanza e pagare attraverso PagoPA. In caso di controlli, oltre alla domanda compilata, deve essere mostrata la ricevuta di pagamento effettuata con PagoPA, sia in formato cartaceo che digitale.
Le autorità locali e le associazioni di pesca continuano a monitorare attentamente la situazione, promuovendo la pesca responsabile e il rispetto delle normative vigenti per preservare l’ecosistema del lago e garantire una fruizione sostenibile delle sue risorse.
1 commento
I rumeni non tagliano le reti, eventualmente le rubano, in un post di fb un italiano si vanta di tagliare le reti dei pescatori e il suo amico incita ad affondare la barca…..