BRACCONAGGIO – FERMATI BRACCONIERI CON QUASI UNA TONNELLATA DI PESCE
Nel tardo pomeriggio di martedì, i carabinieri di Scandolara Ravara, durante un servizio di controllo nell’area golenale del vicino comune di Motta Baluffi, hanno intercettato un gruppo composto da sei pescatori di origini romene impegnati in una vera e propria attività di bracconaggio ittico nelle acque del Po.
Predoni dei fiumi presi a Casalmaggiore, recuperata quasi una tonnellata di pesceFermati i predoni del Po con quasi una tonnellate di pesce appena pescato. Nel tardo pomeriggio di martedì 8 marzo, i carabinieri di Scandolara Ravara, durante un servizio di controllo nell’area golenale del vicino comune di Motta Baluffi, hanno intercettato un gruppo composto da sei pescatori di origini romene.
I pescatori, muniti di reti, gommoni, canne da pesca, cavi elettrici e batterie per stordire il pesce, erano riusciti a pescare illegalmente un numero impressionante tra carpe e pesci siluro, buona parte dei quali momentaneamente stoccati nei locali di una cascina a Cingia de’ Botti. I bracconieri, 20 anni il più giovane, 40 il più anziano, erano pronti per tornare nel proprio Paese dove avrebbero venduto il pesce pescato nel Po.
I pescatori, muniti di reti, gommoni, canne da pesca, cavi elettrici e batterie per stordire il pesce, erano riusciti a pescare illegalmente un numero impressionante tra carpe e pesci siluro, buona parte dei quali momentaneamente stoccati nei locali di una cascina a Cingia de’ Botti, utilizzata dai bracconieri anche come luogo di bivacco. I bracconieri, 20 anni il più giovane, 40 il più anziano, alcuni dei quali già con precedenti specifici, erano pronti per tornare nel proprio Paese dove avrebbero venduto il pesce pescato nel Po. Una delle tante bande di predoni che sempre più frequentemente prendono d’assalto il fiume.
I carabinieri cremonesi, coordinati dal maggiore Cristiano Spadano, sono riusciti però a fermarli e a porre sotto sequestro tutto il pescato, più di 870 chilogrammi. I sei rumeni sono stati quindi denunciati per le violazioni previste dall’art. 40 della legge 154 del 2016. I carabinieri hanno sequestrato anche tutto il materiale utilizzato dai bracconieri per lo svolgimento della pesca illegale, tra cui anche un furgone Hyundai. Il pesce pescato, trattandosi di materiale deperibile, è stato quindi smaltito da un’apposita azienda.
Fonte – Gazzetta di Mantova