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COME INFLUISCE IL VENTO SULLA PESCA A CARPFISHING
Partiamo dal presupposto che per ogni situazione non esiste una scienza perfetta e ogni spot ha le proprie caratteristiche, che solo con l’esperienza si possono capire al meglio e personalmente voglio spendere due parole sul fattore vento. Esistono ambienti in cui il vento è praticamente perenne ed a mio avviso gioca un ruolo molto importante per l’attività delle carpe in base a stagione e direzione. Per citare un esempio, un lago con queste caratteristiche è sicuramente quello di Bolsena.
Una regola fissa, come detto, non esiste ma in linea di massima un vento frontale tende a portare il pesce verso riva, mentre un vento che soffia dalle spalle verso il largo tende ad allontanarlo o comunque a bloccarlo.
Uno dei motivi che portano a questo è dettato dalle onde che sbattendo contro le rive creano rigiro di sabbia e fondale e portano al movimento di nutrienti. E’ anche molto importante valutare attentamente anche la tipologia di vento presente ed ovviamente la stagione.
Un vento caldo nel periodo invernale, situazione abbastanza rara ma comunque che può accadere, aumenta l’attività del pesce, mentre viceversa la diminuisce. Tutto questo per quanto concerne i luoghi con vento quasi perenne.
E’ invece più raro trovare del vento costante nei luoghi che frequento personalmente al Nord Italia. Ho notato che quando inizia a soffiare disturba praticamente sempre l’azione di pesca, rallentando le carpe. Unica eccezione quando si tratta di vento fresco frontale nelle calde giornate estive o se si parla di vento caldo nelle giornate invernali.
Un piccolo consiglio che do quando si pesca nelle giornate di vento è di tenere le canne più basse possibile e, se possibile, addirittura con il filo in acqua. Il nylon in tensione trasmette molto facilmente le vibrazioni ed il vento che si infrange contro, facendolo quasi fischiare come una corda di chitarra trasmettendo le vibrazioni anche sott’acqua, infastidisce il pesce.
DOMANDE:
Quindi nei grandi laghi il pesce migra verso altre zone in presenza di vento?
Grandi distese d’acqua bisogna suddividerle sempre in “settori” e relazionare l’influenza del vento in esso. Non cadiamo erroneamente nel concludere che se ad esempio a Bolsena il vento spira da sud le carpe migrino a nord; questo comporterebbe un grosso spreco di energie e le carpe, spinte dai propri istinti, ne sono consapevoli.
Quindi queste si limiteranno esclusivamente a rallentare la propria attività fino al variare delle condizioni. Viceversa nei settori nord, in queste condizioni, l’attività del pesce sarà superiore. Da considerare sempre in queste situazioni anche le anse protette dove le carpe potrebbero rifugiarsi e mantenere la propria attività costante.
Invece negli specchi d’acqua di piccola e media dimensione?
Spesso le carpe in ambienti di medie dimensioni tendono a seguire il vento quindi è opportuno cercare di pescare sulla sponda in cui il vento soffia frontalmente, ma negli ambienti piccoli c’è da considerare un fattore in più cioè la temperatura dell’acqua che varia al soffiare del vento.
Com’è facilmente capibile, minore è la massa d’acqua maggiori saranno le variazioni di temperatura al cambiare del clima; ecco che ad esempio un vento di Fohn in tardo autunno/inverno aumenterà notevolmente l’attività delle carpe in quanto la temperatura dell’acqua si modificherà in brevissimo tempo. Ovviamente per rientrare in questi parametri il vento dovrà spirare per almeno 24h.
Se mi trovo a pescare in condizioni di forte vento cosa posso fare?
A seconda degli ambienti descritti sopra il pesce modificherà la propria attività e se il pesce dovesse rallentare non resta altro che pescare in maniera meno invasiva possibile con poca pastura ed inneschi piccoli, in modo che il pesce che non si è spostato dallo spot non venga bloccato del tutto.
Quali sono i venti che influiscono maggiormente l’azione di pesca?
Come detto in precedenza un vento caldo come il Fohn in inverno aumenterà l’attività del pesce mentre uno freddo come la Tramontana la rallenterà.
In fiumi e canali invece quale effetto ha il vento?
In acque correnti nella maggioranza dei casi il vento rallenta l’attività del pesce
Nei mesi più caldi una giornata ventosa come può influire positivamente sui movimenti delle carpe in grandi specchi d’acqua?
L’ossigeno disciolto in acqua nei mesi più caldi dell’anno, come luglio ed agosto, a causa della scarsità di precipitazioni e delle temperature elevate che caratterizzano questo periodo cala drasticamente ed ecco perché troviamo le carpe spesso a profondità maggiori o in fase alimentare in orari ben precisi e delineati come quelle che precedono l’alba.
Il metabolismo delle carpe è certamente determinato e influenzato principalmente dalla temperatura dell’acqua ,ma l’ossigeno gioca un ruolo determinante soprattutto in estate. Sappiamo bene che il metabolismo della carpa si mette in moto in modo efficiente quando la temperatura dell’acqua supera i 10°c e man mano che sale la carpa si alimenta sempre di più.
La domanda allora sorge spontanea: perchè spesso in giornate con temperature dell’acqua intorno ai 28°c il pesce sembra cadere in lunghi periodi di inattività alimentare e bloccarsi?
La risposta è più semplice di quanto si pensi: c’è molto meno ossigeno disciolto in acqua. Temperatura ed ossigeno sono due elementi dipendenti l’uno dall’altro. Per fare un esempio banale immaginate una bilancia con alle due estremità Ossigeno e Temperatura: se la bilancia pende troppo da un lato (non importa quale) si avrà poca attività alimentare, mentre più i due elementi si bilanceranno e si livelleranno tra loro, più l’attività alimentare delle carpe sarà importante.
Ecco perchè un temporale estivo o un forte vento che favorisce l’aumento repentino del tasso di “ossigeno” in una massa d’acqua calda in agosto o un forte vento caldo che innalza la “temperatura” (di 2/3°c) in un piccolo specchio d’acqua in Febbraio, spesso portano a fare delle pescate memorabili.
Come mai le carpe nei piccoli laghi si comportano in maniera diversa che nei grossi specchi d’acqua e spesso le troviamo a galla in estate?
Nella stagione calda (periodo di frega ormai passato e scorta alimentare preinvernale ancora lontana) le carpe hanno bisogno e ricercano due cose soltanto: alimento ed ossigeno.
In Estate con il proliferare di alghe e animaletti di ogni genere capiamo subito che non stanno a galla per bisogno alimentare per ovvie ragioni; escluderei anche l’effetto radiante e benefico che le carpe ricercano dal sole, come nel periodo post invernale (Marzo/Aprile) per cui resta solo da analizzare la questione ossigeno.
Nei periodi di grande caldo nei laghi di medio/grandi dimensioni le carpe tendono a stazionare a profondità elevate e precisamente nello strato d’acqua chiamato “Metalimnio”(subito sotto la linea di Termoclino) perchè trovano acqua più fresca e leggermente più ossigenata. Nei bacini di piccole dimensioni invece questo fenomeno della stratificazione non avviene per via dei fondali bassi(inferiori ai 10m)con conseguente assenza del termoclino, ugual temperatura e grado di ossigenazione su tutta la colonna d’acqua.
Per tanto sarà possibile avere maggior numero di catture, magari a galla rispetto a fondo in quanto il pesce staziona in quella parte. Ecco spiegato il motivo per cui le carpe in piccoli laghi si comportano in maniera diversa che dalle sorelle di grandi ambienti.
Riuscire ad intercettare lo strato d’acqua più fresco e ossigenato (Metalimnio) può essere la chiave di volta per catturare nei lunghi periodi di calura estiva (privi di vento e rovesci) caratterizzati da una vasta area.
Testo dei Tester Golden Line Carp
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