Quando si parla di posti “magici” a livello paesaggistico, inizia ad accendersi una lotta infinita tra pescatori di tutte le tecniche. Spesso chi pratica spinning/mosca o pesca in mare pensa di poter prevalere su tutti gli altri, ma non è così. Esistono spot che possono risultare fantastici anche per chi pratica altre tecniche, come carpfishingm pesca al colpo e feeder. In questo particolare caso abbiamo trovato un ambiente che mette d’accordo non una, ma ben quattro tecniche di pesca. Di che posto stiamo parlando lo avete già letto nel titolo naturalmente: il Lago d’Endine.
Lago d’Endine
Sulla strada che da Bergamo porta alla Valle Camonica e la punta settentrionale del Lago d’Iseo, dopo circa una ventina di minuti, come per incanto sulla destra sbuca questo incredibile bacino incastonato nelle Prealpi bergamasche. D’inverno completamente ghiacciato, in primavera avvolto dagli alberi in fiore, in estate dai prati verdi delle montagne circostanti ed in autunno caratterizzato dal magico giallo/arancio/rosso degli alberi che si preparano alla stagione fredda e, in alcuni punti, a non vedere più la luce del sole per qualche mese. Sei chilometri di acqua cristallina, che si distendono verticalmente da nord verso sud con un unico piccolo emissario che scarica il lago quando è troppo alto. Riuscire a descrivere un posto come questo è quasi impossibile se non si ha avuto modo di visionarlo con i propri occhi.
Lo Spinning Regna..
E’ infatti una delle mete più ambite dagli amanti dello spinning al luccio. La presenza del re del lago è veramente altissima, con esemplari magari non di taglia grossa, ma comunque presenti in quantità. Certo, non mancano anche black bass e persici reali, ma è il luccio che la fa padrone. Ma non è questo il caso in cui entreremo nel dettaglio di questa pesca. Anche perchè, lo abbiamo già fatto un paio di anni fa!
..ma quanto Foraggio!
Ma se ci sono così tanti predatori, deve esserci anche una importante popolazione di pesce foraggio. Scardole in particolare, ma anche persici sole, carassi, cavedani e carpe. Tutti pesci facilmente insidiabili pescando con le classiche tecniche della pesca al colpo come inglese e canna fissa, oltre che il feeder, grazie alla profondità del lago che difficilmente scende oltre i cinque metri nei pressi della riva.
Attenzione allo Spot
Ed è proprio questo uno dei punti fondamentali della pesca da riva al Lago d’Endine: trovare la giusta postazione, con il giusto fondale. A seconda della stagione, infatti, è preferibile “battere” alcune zone piuttosto che altre, tenendo sempre in considerazione che con l’arrivo della stagione calda aumenta la quantità di vegetazione subacquea che potrebbe creare delle problematiche nell’azione di pesca. In particolare, se poi stiamo pescando sul fondo o, meglio, a fondo!
Il Regno della Tinca
Chi è abituato a dilettarsi quasi esclusivamente nei canali, sui fiumi della bassa Pianura Padana oppure praticare esclusivamente agonismo, spesso ci viene a dire che un pesce ormai scomparso è la tinca. Ci permettiamo di dissentire, perchè cercando bene, la tinca è ancora ben presente in molte acque della Lombardia. Sicuramente uno degli spot più famosi per la pesca di questo meraviglioso ciprinide è l’Adda nell’area di Lecco, ma anche ad Endine c’è poco da scherzare! In questo lago le tinche sono presenti al pari delle carpe. L’unico problema è che non è facile individuarle ed insidiarle! Serve un pizzico di fortuna ed il giusto assetto.
Individuare lo Spot
Facile a dirsi, difficile a farsi. Più che lo spot, dovete trovare anche la stagione giusta in cui le tinche tendono ad avvicinarsi verso riva. Il consiglio è di restare in zone con profondità tra tre e cinque metri, con presenza di gronda. Le tinche tendono a stazionare in queste aree dove possono trovare del nutrimento. Inoltre, se siete in prossimità di qualche erbaio, è più facile che queste escano dallo stesso attirate dall’aroma della pastura e dell’esca.
Sicurezza Method Feeder
Partiamo dal presupposto che le classiche montature a feeder sono sempre funzionali, ma se volete fare la differenza dovete andare sul Method Feeder. Flat Method o pellet feeder, poco cambia.
In base alla profondità, è importante utilizzare la giusta grammatura di pasturatore. Non deve essere troppo leggero, quindi per circa tre metri di profondità il consiglio è di restare attorno ai trenta grammi, mentre se il fondo è maggiore non abbiate paura a scegliere una grammatura tra quaranta e cinquanta grammi. “Assetto da Method” significa anche terminali molto corti. La tinca è un pesce grufolatore, che non va cercare bigattini, mais o pellet in più zone, come potrebbero fare altri ciprinidi come cavedani o pighi. Mette la testa sul fondo ed inizia a grufolare; quando trova la palla di pastura si ferma ed aspira tutto quello che trova nelle vicinanze, tra cui anche l’esca posizionata vicinissimo al pasturatore.
Quali Esche Utilizzare?
Molto dipende dalla stagione, come dopo vi diremo. Sicuramente ci sono esche che possono aiutare a selezionare la taglia nei mesi caldi ed esche che invece hanno più valenza da ottobre ad aprile. Quali? Scopritelo proseguendo con l’articolo.
Bigattino?
Sempre catturante, se vi accontentate di qualunque cattura. Scardole o carassi risponderanno senza problemi, se sarete nella stagione giusta. Se invece cercate la taglia, allora meglio cambiare esca.
Esche Dure tra Primavera e Autunno
Tra maggio ed ottobre, con il target di cattura incentrato sulla tinca, è preferibile dirottarsi su altri lidi. Ecco, quindi, che la scelta più sensata non può che essere l’esca dura. Pellet, dumbells, band’um, mini boilies. Scegliete voi quello che volete, ma state certi che con questa soluzione la selezione è assicurata. Naturalmente esche che non potete apporre direttamente sull’amo senza l’ausilio di anellini hair-rig, Quick stop o baionette. Una soluzione che vi permette di essere in pesca in pochissimi secondi.
Attenzione all’Aroma
L’esca è fondamentale che abbia un aroma molto dolce. Dal fruttato al cioccolato, passando per la vaniglia. Tinche, Carpe, Carassi e Scardole ne vanno ghiotte. Come è anche fondamentale che il colore sia acceso. Dal giallo al rosso, passando per l’arancione ed anche il violetto. Devono contrastare con il colore del fondo ed essere visibili, oltre che con un forte sapore.
Specialist o Feeder?
Dipende tutto da voi. Partiamo dal presupposto che nessuna postazione in questo lago permette di arrivare in prossimità dell’acqua con la macchina. Avrete sempre da fare almeno un centinaio di metri a piedi. Se volete utilizzare il paniere, problemi non ce ne sono. La riva è comoda ed in erba. Se invece volete muovervi più leggeri è sufficiente un semplice Rod Pod con posizionamento lineare delle canne.
Tipologia di Canne
Ecco, le canne. Nonostante non sia difficile imbattersi in pesci di grossa taglia, il consiglio è quello di andare su qualcosa indicato più per il light feeder. Specialmente ad inizio e fine stagione la presenza di vegetazione subacquea non è eccessiva e vi permetterà di gestire senza problemi qualunque cattura decida di mangiare la vostra esca.
.Con canne di casting fino ad 80 grammi ed azione progressiva di punta vi divertirete molto di più rispetto a canne da specialist con oltre una libbra e mezzo di casting. Diverso il discorso nei mesi estivi, con tante alghe e ninfee nel sottoriva. In quel caso meglio attrezzi più “da tiro” per poter sforzare senza problemi il pesce.
Periodi Migliori
Se il vostro target sono le tinche e le carpe, da marzo fino ad ottobre ogni mese è buono. Attenzione però al periodo di chiusura per la frega tra maggio e giugno.
Se invece cercate scardole e carassi, il consiglio è di attendere il mese di luglio, quando si scalda il lago e tendono ad avvicinarsi nelle zone con meno profondità.
Attenzione al Tesserino!
Oltre alla classica licenza governativa ed alla tessera Fipsas, fate molta attenzione che dovete essere in possesso anche di un tesserino segnapesci. Parliamo di un tesserino gratuito, ma che dovete avere per segnare ogni cattura effettuata, anche se viene rilasciata. Lo potete reperire nei negozi della zona.