La marmorata ( Salmo trutta marmoratus ) tra miti e superstizioni, è sicuramente una delle specie più ricercate dai pescatori sportivi.
Inizialmente considerata una sottospecie di “trota fario”, studi recenti hanno potuto riscontrare che, invece è una specie di trota europea assestante. La caratteristiche più evidenti di questa specie sono sicuramente la taglia e la livrea indentificata come “marmorizzatura”.
La marmorata è simbolo dei nostri fondovalle alpini, un specie totalmente autoctona che va tutelata e protetta. Le varie leggi e regolamenti locali, fortunatamente stanno propendendo sempre più verso l’obbligo del release di questo gioiello dei nostri fiumi.
Le abitudini della marmorata
La marmorata, come detto, è una specie di salmonide che vive per lo più in fiumi montati e pedemontani con portate d’acqua medie e importanti con correnti sostenute e importanti.
Non è raro trovare le marmorate in ambienti lacustri di alta montagna, dove per lo più sono stanziali.
Le temperature massime nei periodi estivi sopportabili da questi salmonidi sono tra i 16 e i 18 °C. Le marmorate raggiungono la maturità sessuale tra il terzo e il quarto anno di età. Sono una specie che ha un ritmo di accrescimento molto rapido rispetto ad altre specie: 9 – 14 cm già dal primo anno.
Si tratta di un pesce di grande taglia che, può raggiungere tranquillamente il metro di lunghezza e i 10 kg di peso.
Cosa mangia la marmorata?
Come molte altre specie di pesce, l’alimentazione varia a seconda dell’età e quindi della taglia. Durante lo stadio giovanile la dieta è composta soprattutto larve e insetti acquatici, mentre con l’aumentare della taglia passa a una dieta ittiofaga ma non escludendo totalmente quella di invertebrati.
Una specie che non ama la luce
La marmorata per lo più è una specie lucifuga. Questo vuol dire che in situazioni di fiumi con acqua limpida, è decisamente consigliabile insidiarla nelle prime ore del mattino o della sera quando la luce appunto è più tenue.
La situazione cambia se ci troviamo in spot dove abbiamo acqua velata o sporca, spesso dovuta a temporali che portano in piena i fiumi. In queste situazioni possiamo avere grandi soddisfazioni anche durante tutto l’arco della giornata.
L’attrezzatura
Le canne per la pesca alla marmorata
Per insidiare le grosse marmorate, pesce molto energico e forte serve utilizzare un ‘attrezzatura adeguata. Oltre alla forza e al peso del pesce c’è da considerare anche la zona dove si rintana questo pesce; solitamente fiumi con una portata medio/grande e caratterizzati come sopra riportato da una forte corrente.
Le canne ideali per la pesca a spinning vanno da una lunghezza tra i 2,50 m e i 3,00 m con capacità di lancio tra i 20 e i 60 grammi.
L’azione della canna dipende molto dalle preferenze del pescatore ma, sicuramente, dobbiamo indirizzare il nostro acquisto su una canna con un’azione fast o extrafast e una buona schiena in modo da riuscire a ferrare bene il pesce e a forzarlo senza permettergli grandi fughe.
La forzatura del pesce ed il combattimento breve permettono di ottenere un rilascio ideale. La presenza di corrente sostenuta, può causare forti danni ad un pesce esausto che si “lascia andare” senza forze dopo il rilascio.
Filo e mulinello da marmorata
Le marmorate hanno una forza notevole, vivendo in correnti molto forti non possono permettersi certo di essere “molli”. Un mulinello potente e affidabile è indispensabile per insidiare questa specie.
Un buon mulinello di dimensione sui 4000 con una capacità di recupero medio veloce è indispensabile per la pesca a spinning.
Come filo madre meglio optare su trecciati tra lo 0,23 mm e 0,28 mm, da abbinare a uno spezzone finale di 40 – 60 cm di fluoro-carbon dello 0,35 mm – 0,40 mm.
Alcuni marmoratisti, addirittura utilizzano il finale con filo d’acciaio usato solitamente nella pesca al luccio.
Le esche per insidiare la marmorata
Hard Bait – Lipless
Come dice il termine inglese “Lipless” sono artificiali privi di paletta. Sono esche che negli ultimi anni stanno prendendo molto piede anche nella pesca nelle acque dolci, e per quanto concerne la pesca alla marmorata potrebbe risultare l’esca che cambia la giornata.
E’ un esca che può essere utilizzata in diversi modi ma, risulta decisamente catturante se lanciata a monte e lasciata scorrere lungo la corrente a modi “passata” contro ai sassi. Questo approccio, fa sembrare l’esca un piccolo pesce ferito che sta facendosi trasportare inerme dalla corrente.
Inoltre il lipless permette effettuare lanci molto lunghi ed è adatto anche per pescare nelle buche profonde anche diversi metri.
Hard Bait – Jerk Snodati
Forse l’esca principe per insidiare la regina dei fiumi di montagna. Snodati voluminosi che variano in dimensioni tra i 11 cm e i 17 cm, con pesi che variano tra i 20 e i 40 gr sono decisamente le esche per tentare il pesce della vita.
Questi artificiali sono adatti sia all’utilizzo nelle acque lente e profonde, ed anche per le zone di forte corrente. Possono essere tranquillamente utilizzati in trattenuta recuperando e jerkando lentamente anche contro corrente.
Colorazioni naturali sono sempre le più ricercate da avere sempre nella tackle box ma, in particolari condizioni, colorazioni in forte contrasto con l’ambiente circostante posso fare la differenza.
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Hard bait – ondulanti
Sicuramente tra le esche sempre efficaci con i salmonidi, rientrano gli ondulanti. Spesso sottovalutati da tutti i pescatori di trote, è sicuramente l’esca più versatile che ci sia.
Alcuni vanno semplicemente recuperati linearmente con piccole pause, altri invece devono essere magistralmente animati dalla mano del pescatore. il loro rapporto dimensione peso, generalmente elevato, permette di pescare sia nella corrente che nei grossi buconi dove si nascondono le nostre prede.
Streamer da spinning
Negli ultimi anni un’esca innovativa che sta prendendo sempre più piede è lo streamer piombato da spinning. Questa definizione fa storcere il naso a più di una persona sia dal lato mosca che da quello dello spinning.
La sua costruzione è uguale a quella dello streamer classico ma con una testina piombata che gli permette di essere manovrato con una canna da spinning e di affondare velocemente.
Per utilizzare questa esca, però occorre conoscerne bene il suo movimento ed avere una sensibilità che si guadagna dopo parecchie uscite. E’ un’esca molto complicata da utilizzare ma che regala catture di rilievo se saputa manovrare correttamente.
Alcuni vanno semplicemente recuperati linearmente con piccole pause, altri invece devono essere magistralmente animati dalla mano del pescatore. Il loro rapporto dimensione peso, generalmente elevato, permette di pescare sia nella corrente che nei grossi buconi dove si nascondono le nostre prede.
Hard bait – jerk
Un’esca che l’estate non può assolutamente mancare è il jerk. Il classico jerk in misure anche fino a 20 cm si è rivelato negli anni eccezionale sulle trote attive.
Il recupero è per definizione a jerkate con frequenti stop. La trota generalmente attacca l’artificiale proprio durante le pause. Sono preferibili dunque dei jerk a lento affondamento o suspending.
Si possono tranquillamente usare i jerk di derivazione dalla pesca marittima.
Quando sono i momenti migliori per insidiare la marmorata?
Le ore migliori per pescare la marmorata sono sicuramente quelle con il cambio luce come detto sopra.
Ad inizio stagione, con l’acqua fredda e le temperature rigide, occorre cercare di insidiare la trota stando il più aderenti possibile al fondale e facendo passare la nostra esca in prossimità delle tane e dei rigiri dove il salmonide è solito stazionare.
In questo periodo, è più frequente trovare in attività le marmorate anche durante le ore centrali della giornata. Questo perchè le temperature ancora rigide portano il pesce a muoversi quando il tepore del sole riesce a riscaldare leggermente le acque.
Le esche da utilizzare con il freddo e i livelli bassi, sono sicuramente gli ondulanti, i lipless o gli streamer.
All’inizio della stagione non avremo sicuramente gli spettacolari inseguimenti che vedremo invece nei periodi più caldi.
Con l’alzarsi delle temperature il discorso cambia. Le trote si attivano e prediligono cacciare l’esca in movimento sostenuto. In genere la marmorata preferisce rincorrere l’esca da monte verso valle. Proprio per questo motivo, l’azione di pesca è da prediligere a risalire il fiume con lanci a monte. In queste condizioni prediligiamo esche più grosse e voluminose come jerk, snodati e grossi ondulanti.