L’orata e la spigola sono le principali prede ricercate da chi va in mare da riva, ma ce n’è un’altra molto apprezzata. Una specie ittica caratterizzata da una livrea elegante e quasi unica. Di cosa stiamo parlando? Naturalmente della mormora.
Un pesce che tende a stazionare su fondali sabbiosi, motivo per cui è più facile catturarla pescando dalla spiaggia. In alcuni posti non è rara anche in zone portuali, ma preferisce ambienti più “selvatici”. Ecco perchè quando si parla di pesca alla mormora, si ha subito l’idea di insidiarla a beach ledgering. Ma come pescare le mormore in dettaglio? Ce lo spiega il nostro esperto di pesca in mare, Raffaello Fortini.
Quando
Partiamo dal presupposto che si può pescare in differenti condizioni marine. Quando il mare è formato, situazione ideale per il surf casting, oppure quando il mare è in scaduta o montante.
Dove
Come già detto, è importante la presenza di sabbia. Per il resto ci si può trovare sia dagli scogli, sia da antemurali di porto che proteggono la battigia e gli stabilimenti.
Nella zona che frequento, cioè il Lazio e principalmente nella provincia di Roma, la presenza di frangiflutti artificiali a forma di T presenti sul litorale è vastissima. Pertanto li prediligo anche per evitare di riempire di sabbia la mia attrezzatura. Inoltre sfrutto il fatto di trovarmi già ad una distanza di 50(80 metri dalla costa.
Pesca a Fondo
Cercando le spigole in bolognese può capitare di attaccare qualche mormora, ma la tecnica principale è la pesca a fondo. Chiamatelo feeder di mare, chiamatelo beach ledgering, ma comunque è pesca a fondo.
Attrezzatura
Scopriamo l’essenziale in termini di attrezzatura per una battuta di pesca alla mormore.
Canna
Tendo normalmente a posizionare tre canne per la ricerca delle mormore. Tutte con casting tra 100 e 120 grammi, con lunghezza non inferiore ai 4.20 mt. Di solito utilizzo anche delle 4.50 mt in quanto mi permettono di avere una leva migliore e lanciare anche a distanze maggiori.
Mulinello
Ogni canna monta un mulinello di taglia 4500-5000, caricato con filo da 0.22 – 0.28 mm a cui aggiungere uno spezzone di shock leader oppure 0.33 – 0.35 mm se non utilizzo lo shock leader.
Fili
I terminali sono i classici: long arm, scorrevole o pater noster. Molto dipende dalle preferenze del pescatore e come si trova meglio. La dimensione del fluoro carbon in terminale è di circa 0.22 – 0.23 mm, con lunghezza fino ad un 1.80 mt. Mai utilizzare dei terminali troppo corti in quando aumenterebbe il rischio di ingarbugliare la lenza durante il lancio o durante le fasi in pesca. In particolare se il mare è mosso, meglio un terminale lungo.
Ami
Infine, gli ami. in questo caso la scelta ricade su un amo a gambo corto e soprattutto con filo d’acciaio fine. Un amo che vada bene per l’innesco dell’arenicola. Attenzione però, sceglietene uno che sia anche robusto in quanto nella pesca in mare è possibile effettuare altre catture. Le orate, sono sempre in movimento. Misura? Tra n.6 e n.10.
Inneschi
Abbiamo parlato di arenicola, ma possiamo valutare anche altri inneschi. Per esempio altri anellidi, come koreano o americano. Da non sottovalutare anche l’utilizzo del tentacolo di seppia, innescato proprio come i vermi sopra citati. Per recuperare questo innesco è molto semplice. Munitevi di totanara ed andata in cerca di qualche seppia!
Come Sondare
La mormora tende a stazionare in branchi, quindi se ne catturerete una avrete maggiore successo di trovarne altre. Come fare a trovare l’area di pascolo? Semplice.
Lanciate il più lontano possibile. Successivamente ogni 5 minuti recuperato il filo per circa dieci giri di manovella, equivalenti a circa una decina di metri. Fate così finchè non trovare l’area di pascolo. Una tecnica di ricerca a mio avviso molto producente.
Ultima Esperienza
L’ultima pescata di qualche settimana fa, fu molto particolare. Arrivai sullo spot verso le 21.00, un orario abbastanza tardo, ma non potevo fare altrimenti. Un amico già si trovava sullo spot dalle 17, senza grandi catture. Solamente due catture in quattro ore.
Attorno a mezzanotte lui decide di chiudere, mentre io decido di restare un’altra mezz’ora. Non era una notte particolarmente calda, con un abbassamento di temperatura dettato da una notevole tramontana.
Come deciso, alle 00.30 smonto lo prima canna, quando improvvisamente alzo gli occhi e vedo una starata della 100 grammi. Da quel momento in poi è cambiata completamente la nottata. Le catture si sono ripetute di continuo, al punto che è diventata un’impresa mettere in pesca la terza canna che avevo appena chiuso.
È stato un susseguirsi di mangiate, con mormore di bella taglia e molto combattive. Come detto prima, la fortuna è stata quella di trovare il pascolo a lunga distanza. Mi trovavo infatti ben oltre i cento metri. Da precisare che chi è arrivato all’alba, lanciando attorno ai 70-80 metri non ha visto nemmeno una mangiata.