Come si bagna il Pellet per il Method Feeder?

Come bagnare il Pellet

Uno dei grandi dilemmi che costantemente creano non pochi problemi ai pescatori riguarda l’incollaggio dei bigattini. Quale colla utilizzare, quanto bagnare i bigatti, come mescolarli, quanto lasciarli riposare. Insomma, un’operazione che dava e continua a dare diversi grattacapi. Basta veramente poco, per sbagliare e compromettere l’incollaggio. Potremmo definirlo un problema prevalentemente da colpisti, ma anche chi pesca a feeder deve incollare i bigattini. Ma questi ultimi, hanno un ulteriore problema. Quale? Scopriamolo insieme.

Tabella dei Contenuti

Il Pellet

Ebbene si, il nemico numero uno di coloro che praticano feeder è il pellet. Al pari della colla, bagnare questo prodotto può portare qualche problematica se non si ha la minima idea dei passaggi da seguire. Quanta acqua utilizzare? Quanto tempo lasciarlo a bagno? Quando scolare? Quale diametro usare? Quanto lasciarlo a riposo?

Domande lecite per chi è alle prime armi. Ma se invece vi dicessimo che è molto più semplice di quello che sembra? Partiamo da un presupposto: esistono due modalità di bagnatura del pellet.

Bagnatura Classica

La prima bagnatura è forse quella più conosciuta, essendo tra le più famose e “pubblicizzate”. Si mette il pellet in un contenitore e lo si ricopre di acqua. Successivamente si lascia a bagno per un tempo di minuti variabile a seconda del diametro. Due minuti per il 2 millimetri, tre per il 3 millimetri e così via. Ovviamente questo è un ragionamento da tenere in considerazione nel periodo mite, quando l’acqua non è fredda. In inverno ovviamene i tempi devono essere raddoppiati in quanto l’assorbimento di acqua da parte del pellet è più lenta con acqua fredda. Dopo la scolatura si lascia una ventina di minuti a riposo ed il gioco è fatto. Questa potrebbe essere definita la bagnatura classica.

Bagnatura in Sacchetto

Una bagnatura che si può tenere in considerazione solo nel caso si utilizzino determinati sacchetti con chiusura ermetica. Si inserisce l’acqua all’interno ed ogni 5 minuti si effettua una semplice mischiata capovolgendo il sacchetto per tre quattro volte. In questo modo l’acqua andrà a distribuirsi uniformemente, permettendo a tutto il pellet di assorbire l’acqua gradualmente.

Il “Metodo Casale”

Quest’ultimo potremmo definirlo simpaticamente il “Metodo Casale”, in quanto ce lo ha mostrato Mario Casale, agonista e uomo immagine per il feeder di casa Tubertini con il quale abbiamo realizzato un video esplicativo sulla bagnatura del pellet.

L’operazione di bagnare il pellet direttamente in busta è resa possibile grazie alle confezioni di T-Pro Pellet di casa Tubertini. Delle buste che hanno la comodità di poter essere chiuse ermeticamente con una chiusura stagna a clip. 

Quando Preparare il Pellet

Il pellet si prepara o la sera prima la gara, oppure la mattina quindi almeno un tre ore prima dell’inizio della manifestazione. In questo modo l’acqua verrà assorbita nella giusta percentuale da tutto il contenuto del sacchetto.

Cosa Serve

Oltre al pellet? Semplicemente un misurino graduato fino a 500 ml. Niente di più.

Quantità

Su una busta da 750 grammi di 2 millimetri, si aggiungono totalmente i 300 ml di acqua. Si chiude con la zip il sacchetto ed ogni tanto si mescola fin quando l’acqua è stata assorbita completamente. Attenzione però. In inverno il quantitativo di acqua deve essere inferiore rispetto al periodo estivo, che può essere di qualche decina di millilitro in più. 

Per quanto riguarda invece il micro pellet da 1.5 millimetri in buste da 900 grammi, si aggiungono 200 ml di acqua. Perchè meno acqua? Semplicemente perchè il micro pellet è più delicato ed aumenta il rischio di sbagliare qualcosa nella fase di bagnatura. Ovviamente nulla vieta prima di iniziare la pescata (o durante la pescata) di ritoccarlo con uno spruzzino. Ma questo è più un discorso estivo, quando con il caldo il pellet tende ad asciugarsi. In questo caso è bene avere sempre a disposizione uno spruzzino per bagnarlo continuamente.

Quale Acqua Utilizzare

Non è di fondamentale importanza. Se andate il giorno prima della pescata sul posto o sapete che comunque avete un paio di ore prima di iniziare la pescata, potete utilizzare quella dello spot di pesca. In caso contrario quella del rubinetto di casa va bene lo stesso. Se fosse anche calda, velocizzerebbe i tempi di bagnatura.

Grani e non Agglomerato

E’ fondamentale che una volta trasferito il pellet dal sacchetto alla scatola, risulti a grani. In questo modo quando arriverà sul fondo andrà a staccarsi gradualmente dal method feeder o pellet feeder, senza creare una nuvola come la pastura. 

Il T-Pro Pellet Tubertini

In questo particolare caso abbiamo avuto modo di scoprire la gamma dei pellet da pasturazione di casa Tubertini. Parliamo della linea T-Pro Pellet. Un prodotto realizzato recentemente, creato in collaborazione con gli esperti pescatori di feeder del brand bolognese. Nasce naturalmente per le acque commerciali, ma anche in libera ha dato eccezionali risultati.

Composto da ingredienti assolutamente naturali, è perfetto per un utilizzo sia in acque profonde, che per pescate a lunga distanza. Naturalmente bagnandolo correttamente, cosa decisamente semplice grazie ai sacchetti con chiusura ermetica come avete letto e potete vedere dal video. E’ un prodotto che nasce per il mondo del feeder fishing, ma che si può utilizzare con ottimi risultati anche fiondandolo nelle pescate a roubaisienne o canna fissa, per richiamare nell’area di pesca carpe, carassi, breme e quant’altro. 

Modelli

Il T-Pro Pellet è disponibile in tre versioni:

900 grammi – 1.5 mm di diametro

750 grammi – 2 mm di diametro

750 grammi – 4 mm di diametro

Video

Ma per vedere con i vostri occhi come bagnare il pellet ed utilizzarlo correttamente sul method feeder, datevi un’occhiata al video realizzato insieme all’amico Mario Casale della Lenza Emiliana Tubertini.

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