Coppa Fisheries 2018 – Meravigliosamente De Pascalis

COPPA FISHERIES 2018 – PESCA A FEEDER

Ed al quinto tentativo il titolo arrivò. Tanto ci ha messo Angelo De Pascalis a conquistare uno dei pochi titoli che gli mancavano in bacheca. Dopo la conquista del Memorial Pasinetti Feeder, è stato il turno della Coppa Fisheries di pesca a feeder. Una manifestazione che può essere considerata come una sua creazione, cresciuta negli anni grazie all’aiuto della Fipsas e di un gruppo di persone che ogni anno si impegnano ad organizzare le varie selettive.

L’edizione di quest’anno è stata l’edizione dei record. Sfiorate le seicento partecipazioni, con un totale di 594 concorrenti complessivi, dal Piemonte al Molise. Una manifestazione che si è articolata in tre fasi ben distinte. La prima riguardava la selettiva locale, con più prove dislocate su tutta Italia. La seconda, con l’ingresso della Fipsas, riguardante la fase di semifinale. Ed infine la terza, la due giorni di finale.

Tanti partecipanti che hanno aderito con entusiasmo, anche se non sono mancate alcune polemiche riguardanti sia la formula adottata, sia alcuni cavilli del regolamento. A seconda della zona d’Italia c’è stato più o meno appoggio a determinate scelte. Se in alcune parti è stata mal digerita la decisione del settore unico per la semifinale, in altre si è preferita questa scelta. Come opinione personale, ci schieriamo con i primi, ma verranno fatte delle valutazioni da parte del gruppo di lavoro in merito. A tal proposito al termine della gara del sabato il delegato federale Gianni Breda ha incontrato alcuni degli organizzatori dei turni eliminatori. Un’ottima idea per avere maggiore confronto e più partecipazione alle scelte.

LA FINALE

Ma torniamo alle gare. Torniamo alla finalissima della Coppa Fisheries di pesca a feeder. Dopo aver girato parte del Centro Italia, con le finali ai Laghi di Faldo, Lago Borghese e Lago di Molinella, la finale è giunta al nord. Una scelta giusta per dare ciclicità. Il prossimo anno è già certo che la gara si svolgerà a Roma. Teatro di quest’anno è stato il Lago Segugio. Un impianto che dalla sua apertura, due anni fa, è diventato il punto di riferimento per moltissime manifestazioni. Non a caso ogni week end c’è qualche manifestazione in atto.

Dopo una settimana caratterizzata dal maltempo, fortunatamente i 36 iscritti alla finale hanno pescato in buone condizioni meteo. Assenza di vento e temperature decisamente primaverili. Il lago ha risposto molto bene, nonostante la pressione dei giorni precedenti alla due giorni di gara. Inevitabilmente la cattura di carpe di taglia ha fatto la differenza e la diversità di pescosità tra le due sponde è stata netta. A tal proposito, la gara si è svolta nel lago del misto, quello dietro al bar. Ad avvantaggiarne di più della maggiore pescosità sono stati i concorrenti posizionati nella sponda stretta, quella con l’altro lago alle spalle. Qua si sono registrati i pesi maggiori.

Buona anche la sponda opposta, ma per tentare gli assoluti non c’è stata davvero storia. Se da una parte era semplice superare i 35 – 40 chilogrammi, sull’altra sponda a fatica quelli bravi potevano superare i venti chili. La pescata si è comunque sviluppata su più linee, con quella corta che ha fatto la differenza in molti casi.

L’ENNESIMA VITTORIA PER ANGELO

Come già abbiamo scritto all’inizio, alla fine il titolo 2018 è stato conquistato da Angelo De Pascalis. Un titolo che molti si aspettavano, considerando che l’atleta del Team LBF Italia Preston Innovations è quasi di casa in questo impianto. Quasi obbligatorio per lui tentare l’assalto al tricolore da laghetto, ma comunque non una impresa facile. Sicuramente avrebbe dato filo da torcere ovunque, ma il picchetto del sabato ha fatto la differenza. Non un caso che il terzo, quarto e quinto assoluto di giornata siano usciti nei picchetti vicini. De Pascalis ha sfruttato sia la conoscenza del lago, sia le sue consocenze tecniche e la capacità di “ammazzare” la gara per vincere di forza con oltre 55 chilogrammi.

Una formalità per il giorno successivo? Si e no. In realtà è stata più dura del previsto in quanto le cose sono un po’ cambiate la domenica. Il pesce si è mosso maggiormente anche sulla sponda opposta, dal picchetto 1 al picchetto 18. Alla fine sono stati sufficienti diciotto chilogrammi per amministrare il vantaggio e vincere con un gran margine.

Dopo i due titoli individuali, la Coppa Italia Feeder a squadre, il titolo italiano a squadre dello scorso anno ed il Memorial Pasinetti, arriva la Coppa Fisheries Feeder 2018. Sul podio anche Roberto Cassa della Falchi Azzurri Preston di Ravenna e Simone Vignati, sempre del Team LBF Italia. Tra questi due un distacco di soli duecento grammi.

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