CONSIDERAZIONI SU COPPA FISHERIES FEEDER ZONA 5
Si è da pochi giorni conclusa la semifinale della Coppa Fisheries di pesca a feeder per la zona 5. Una manifestazione che ha visto la partecipazione di ben 66 concorrenti. Teatro dell’ultimo atto, prima della finalissima dei Laghi di Molinella, sono stati i Laghi di Faldo. Uno splendido impianto situato ad Umbertide, nell’Umbria. Le premesse che il week end potesse essere una festa per il feeder c’erano tutte. L’impegno profuso dall’organizzazione, in particolare dal fact totum Riccardo Sisani, facevano sperare in qualcosa di strepitoso.
Sin dalla pool di prova si erano però evidenziati alcuni piccoli problemi. In particolare quello della distanza tra i picchetti. A mio parere l’idea di posizionare i concorrenti su unica sponda con ben 8 stopper era la migliore possibile per rendere il campo omogeneo e lineare. Nello stesso venerdì però abbiamo tutti sottovalutato ciò che poi sarebbe successo nelle due gare di semifinale. Il tutto dettato dall’invasione dei pioppini sulla superficie, i quali hanno reso quasi impossibili i lanci a lunga distanza.
Con tutti i concorrenti su una sponda, molti sapevano che il pesce si sarebbe spostato sulla sponda esterna. Già ad inizio gara sono infatti iniziati i problemi. Le difficoltà legate anche dal poco spazio dei box, si sono amplificate quando tutti si sono spinti coi lanci agli oltre 50 metri. Distanza necessaria per raggiungere la sponda opposta.
Ma cosa è successo pescando a questa distanza? Semplicemente quello che ci si può aspettare. Pasturatori lanciati in ogni direzione. Continui intrecci tra concorrenti sia durante i lanci, sia durante il recupero del pesce. Insomma, cinque ore, anzi no dieci ore di gara in questa direzione.
Sempre per il fatto che si doveva spingere nei lanci molti hanno pensato bene di usare canne di 13′ piedi, quasi quattro metri. Canne che se incrociate con quelle del vicino creavano ulteriori problemi. Con sei metri di distanza gli uni dagli altri era inevitabile.
A tale situazione ognuno di noi ha reagito in maniera diversa. C’è chi come me ha sorvolato, perchè ha partecipato solo per passare un week end tra amici con pochissimo spirito competitivo e chi invece ci teneva di più ed ha fatto notare in maniera forte questi disagi all’organizzazione.
Parlando con gli altri concorrenti e con Riccardo mi è stato detto che, da circolare normativa, se un campo è provvisto di pedane la distanza tra i picchetti è obbligata dalle stesse e per evitare problemi di sicurezza l’articolo del regolamento che prevedeva almeno 8 metri sia automaticamente superato. Sinceramente, malgrado avessi con me i regolamenti stampati, dando una rapida occhiata questa cosa non l’ho letta.
In mezzo a tutto ciò bisogna dare atto ai finalisti di aver interpretato la gara al meglio. Detto ciò, non si può negare che le difficoltà ci sono state. L’organizzazione tutta avrebbe dovuto apprezzare che le lamentele sono state solo verbali e ridotte a sterili polemiche. In più tutti, compresi i più facinorosi, hanno evitato ricorsi e contestazioni ufficiali solo per non rovinare la manifestazione.
Bisognerebbe solo pensare ai pesci messi in nassa, ma palesemente non validi. C’è stato infatti chi, in barba al regolamento, ha ignorato il fatto che se si intreccia il concorrente vicino il pesce non deve essere considerato valido. Se si fossero contestate tutte queste catture come sarebbe andata a finire? Se qualcuno avesse fatto ricorso per la distanza come sarebbe andata a finire?
In conclusione, c’è un motivo ben chiaro se ho deciso di esternare queste mie considerazioni. Non ritengo corretto e serio che alcuni personaggi, presenti e soprattutto non presenti, si siano prodigati sui vari social a commentare quanto successo. Sono il primo a ridere sugli sfottò e le prese in giro del post gara, ma non in questo caso. Giustamente alcuni concorrenti hanno espresso il proprio parere e la propria delusione. Delusione per una bella manifestazione che però deve essere ritoccata in alcuni punti del regolamento e non solo.
Sono dell’idea che sia molto importante analizzare l’accaduto, scusarsi per i disagi e fare un po’ mea culpa. Mettere in piedi ed organizzare una manifestazione di questa portata so per certo non essere affatto facile. Sono però ormai tre anni che si organizza, ma nonostante l’esperienza accumulata continuano ad esserci delle falle.
Sarebbe un vero peccato perdere una manifestazione di questo tipo che vede un’altissima partecipazione nelle selettive in tutta Italia.