Come ogni anno, nel mese di febbraio il Consorzio Villoresi procede con l’abbassamento dei Navigli milanesi. Dal Naviglio Grande al Naviglio Pavese, passando per Villoresi e Naviglio di Bereguardo. Un’operazione che viene giustificata per lo svolgimento di lavori alle sponde che, a quanto pare, non possono svolgersi se non in periodo di asciutta.
Le asciutte programmate durante l’anno sono sempre due. La prima, definita autunnale, avviene tra settembre e novembre. La seconda, chiamata primaverile, tra febbraio e fine marzo. Quest’anno però la “prima” asciutta dell’anno è stata anticipata di diverse settimane, al punto che il flusso d’acqua in entrata dalla chiusa di Turbigo è stato bloccato verso la fine di gennaio.
Asciutta = Moria
Il problema principale che portano queste asciutte lo conosciamo tutti: ingenti danni alla fauna ittica. Per anni sono state denunciate morie sui canali milanesi a causa dell’assenza di acqua, con pesci intrappolati in poche pozze. Inoltre, non molti anni fa, il problema principale di febbraio era le gelate notturne che ghiacciavano quei pochi centimetri di acqua, lasciando intrappolato il pesce in agonia.
Da quando è stata inaugurata la nuova Darsena di Milano nel 2015, il problema principale per la città è sempre stato quello di regalare un impatto visivo soddisfacente. Pertanto, se negli ultimi anni il livello della Darsena è rimasto abbastanza simile al normale, ciò non era dettato dalla volontà di salvaguardare la fauna ittica. Quest’anno però le cose saranno leggermente diverse.
Abbassamento anticipato
Proprio per l’anticipo dell’asciutta “primaverile”, il Consorzio Villoresi ha comunicato che negli ultimi giorni di marzo, con l’asciutta ancora in atto, il livello idrometrico della Darsena tenderà a diminuire fino alla quasi completa asciugatura. Bene, c’è tempo per organizzarsi…forse. Ma se da un certo punto di vista è stata mantenuta dell’acqua nelle parti cittadine dei Navigli, Darsena inclusa, altri corsi d’acqua che fuoriescono dalla Darsena non sono stati salvaguardati.
Il fattaccio di lunedì 11 febbraio
E’ il caso dell’area compresa tra la semichiusa posta in prossimità del mercato comunale di Porta ticinese e l’interramento del Cavo Ticinello. Una zona che è stata colpita da un’ improvvisa asciutta che nel giro di pochi giorni si è rivelata totale e, chiaramente, letale per la fauna ittica presente in quel piccolo tratto. Diversi ragazzi, pescatori della zona, sono intervenuti per documentare l’accaduto (tra cui Fishingmania con il video che vi postiamo sotto l’articolo). L’obiettivo era di quello di cercare di salvare il salvabile.
Tra le specie presenti è stata segnalata un’alta presenza di pesce bianco oltre a persici, carassi, cavedani, luciperca, barbi e siluri. In seguito al recupero “fai da te” dei ragazzi sopra citati, sono nate sui vari social diverse polemiche che hanno scaturito allo stesso tempo un ulteriore diffondersi della notizia sperando che essa sia arrivata anche a chi di dovere.
Prima la sicurezza
Bisogna riconoscere l’intraprendenza di questi ragazzi che si sono mossi per contenere nei limiti la moria. Certo è che questa azione è sicuramente stata un po’ avventata in quanto è importante effettuare questi recuperi in totale sicurezza. Per questo motivo nei prossimi giorni avremo un incontro con una guardia ittica che ci spiegherà dettagliatamente come funzionano i recuperi dei pesci nei canali durante le asciutte.
Puliamo i nostri Navigli
Nota a margine, è importante mettere in evidenza anche lo stato degli alvei dei navigli. Una volta asciugati vengono alla luce tutte le bottiglie, lattine e quant’altro. In pratica i letti dei navigli milanesi sono delle vere e proprie discariche. Sarebbe utile se si approfittasse di questi momenti di asciutta per effettuare un po’ di pulizia invece di far finta di niente. Come al solito aggiungeremmo.
Si ringrazia per i contenuti fotografici Paolo Ortica