Che ci fossero gravi problemi di siccità nel Nord Italia era risaputo, ma addirittura vedere il Po in centro a Torino praticamente trasformato in un rigagnolo, ci sembra qualcosa di veramente incredibile. Ma il vero problema è un altro. Il problema è che il Po, in centro città nella zona dei Murazzi, è stato praticamente asciugato in maniera artificiale, pertanto volutamente, con l’obiettivo di pulire il fondale dalle alghe.
Da quanto abbiamo saputo dai nostri contatti a Torino, purtroppo non si tratterebbe nemmeno del primo caso. Già in passato erano accaduti avvenimenti del genere, probabilmente richiesti dalle associazioni di canottaggio.
Un’operazione che, come sempre, non ha tenuto conto di ciò che vive sotto la superficie dell’acqua ovvero quei pesci che, come ci è stato detto dal Senatore Bossi, non sono patrimonio dello Stato e pertanto non hanno un interesse rilevante. In parole povere, a parte i pescatori, nessun altro ha “interessi” per la salvaguardia di questi animali acquatici.
E’ veramente impressionante vedere le immagini di pesci agonizzanti e morti nel letto del fiume più importante d’Italia. Sempre da quanto abbiamo appreso dalle nostre fonti, non si tratta di molti esemplari. Una nota che, seppur positiva, ci mostra la grave situazione della popolazione ittica del Po a Torino; bassa, molto bassa.
Ad ogni modo troviamo davvero assurdo che nel 2022 continui ad esserci una totale indifferenza e superficialità nei confronti dei pesci. Lo vediamo ogni anno nell’area milanese, con l’asciutta dei Navigli ed ora lo vediamo anche in un’altra grande città italiana. Fortunatamente c’è sempre qualche pescatore che cerca di salvare il salvabile, come potete vedere dalle foto. Ma davvero ne vale la pena distruggere un ecosistema, solo per pulire il fondale dalle alghe? Rimaniamo sempre più basiti alla visione di questi veri e propri scempi.