EVENTO MILO GRANDUCATO DI TOSCANA – QUANTO PESCE IN ARNO!
Due giorni di gara, venti concorrenti. Pesato una tonnellata di pesce tra sabato e domenica, per una media di venticinque chilogrammi per pescatore nei due giorni di gara. Andando nel dettaglio di questo evento Milo 2018 di pesca al colpo, nella giornata di domenica la resa è stata superiore alla prima prova. Non tantissimi i partecipanti a causa di diverse manifestazioni concomitanti, ma che Fiume Arno! Il corso d’acqua più importante della Toscana ancora una volta si è dimostrato uno dei posti più pescosi d’Italia. Dati alla mano, nemmeno uno stupendo posto come il Lago di Corbara può reggere al paragone.
ARNO, CASA MILO
E non è un caso se Milo spinge sempre per portare qualche proprio evento sui campi gara pisani. Purtroppo a causa di impegni di uno dei campi gara, nel periodo del primo maggio non fu possibile organizzare il classico Red Tetragon. Red Tetragon che si farà anche quest’anno, ma ad inizio novembre e proprio al Lago di Corbara. Nonostante ciò, Milo e Massimiliano Marinari del negozio Centro Pesca Sport di Ponsacco sono riusciti a mettere in piedi un nuovo evento sul campo gara di Calcinaia Nuova. Denominazione prescelta : 1° Gran Ducato di Toscana Cup. Un nome un po’ particolare, è vero, ma che si distingue dalle classiche “Coppa Milo” o “Trofeo Pisano”, giusto per dire due nomi a caso.
RISCHIO ANNULLAMENTO
Innegabile dire che c’è stato il rischio che potesse saltare anche questa manifestazione. A causa delle forti piogge della prima metà di maggio nell’area di Firenze e sulle colline pisane/senesi, il fiume si è alzato aumentando la corrente. Colorazione leggermente più torbida del normale, ma fortunatamente non si è trattato di fango. Una condizione che ha portato alla decisione, nella giornata di giovedì, di annullare alcune manifestazioni a Castelfranco di Sotto e Calcinaia Vecchia. Una decisione affrettata, visto che per questo evento Milo si è deciso di andare avanti. Scelta azzeccata.
Già dal venerdì il fiume era in buone condizioni ed i presenti si sono divertiti. Sabato situazione ancora migliore e livello in calo, oltre che la velocità della corrente in continua diminuzione. Toscani, lombardi, emiliani e campani. Questi gli agonisti presenti alla manifestazione, con partecipazioni anche da parte di società locali non sponsorizzate Milo. Considerati i due giorni, la scelta dell’organizzazione, sempre presente e precisa in tutto, è stata di far scattare la prima prova per le ore 12. Cinque ore di gara e termine per le 17.
LA PESCA IN ARNO
Il sorteggio iniziale ha voluto che agli esterni di campo gara capitassero due agonisti della Cannisti Cesanesi Milo. A monte Jacopo Capozza ed a valle Daniele Minorini, il quinto assoluto dell’ultimo Merida Master. Terzo picchetto di gara per Milo. Due le impostazioni tattiche di base: pesca ad undici metri, oppure pesca corta con sette pezzi. Considerate le condizioni del fiume, erano necessarie grammature tra i sei ed i venti grammi. Sia classici galleggianti a goccia, sia galleggianti a vela. Ecco quindi che sono sbucati diversi galleggianti Michelle e Redvolution, oltre che diverse “vele” Milo ABS e Milo Heart.
Fiume più alto del normale, colorazione torbida, ma il pesce mai assente. Questa è una delle fortune dell’Arno pisano. Un tratto di fiume, che parte a monte del campo gara di Castelfranco di Sotto che è letteralmente impestato di pesce. In particolare pesci gatto americani, i cosiddetti clarius, presenti davvero in quantità industriale. Pesci di tutte le taglie, da poche decine di grammi ad oltre tre – quattro chilogrammi, con esemplari anche più grossi. Nell’Arno poi non mancano cefali, carpe, breme, siluri ed anche cavedani, ma il periodo di maggio è quello che vede una risposta maggiore da parte del pesce gatto.
Fin dai primi secondi di gara il pesce ha iniziato a rispondere bene, con una taglia media abbastanza bassa. I grossi esemplari di clarius che si prendevano anni fa, ancora non sono in movimento a causa dell’acqua fredda ed all’altissima presenza di minutaglia. La media delle catture è stata infatti attorno ai duecento grammi, o poco meno. Una pescata di concentrazione e velocità, che con questa specie ittica non è mai facile da fare vista la presenza dei tre, dolorosi, pungiglioni sulle pinne laterali e dorsale. Il gioco è sempre lo stesso da vent’anni a questa parte : tanta pastura, tanti bigattini incollati e costanza di pasturazione. Una/due palle di pasture ogni giro, praticamente ogni minuto.
QUANTITATIVI DI PASTURA
Passano gli anni, ma i quantitativi da utilizzare sono sempre quelli. Almeno una ventina di litri, se non addirittura di più, tanto il litraggio era libero. Pastura maggiormente utilizzata è stata la Special Carpa, una pastura rossa, mischiata con la Halibut di Bait-Tech. Per quanti riguarda i bigattini, massimo consentito tre chilogrammi, da incollare con un quantitativo di ghiaia tra sette e dieci chili. Praticamente un vero e proprio lavoro, altro che pesca.
PRIMA PROVA
La giornata del sabato ha visto un ottimo numero di catture per tutti i concorrenti. L’assoluto di giornata è stato realizzato proprio da Milo, che in Arno ha sempre un’ottima media nelle prime posizioni. In passato pescava in coppia con Steve Gardener, quest’anno da solo, ma la solfa non cambia. Per lui oltre trentasette chili, grazie anche ad una seconda parte di gara con un ritmo di catture più elevato e di taglia maggiore. All sue spalle, vincitore del settore B, Alessio Giannini della Lenza Aglianese Colmic con poco meno di trentasette chili. Per il toscano della Aglianese una bella pescata a sette pezzi. Secondi nei rispettivi settori sono invece risultati Lorenzi della Lenza Montecatinese Colmic e Giovanni Marranzano della Cannisti Cesanesi Milo. Trentaquattro chili per il primo, ventotto circa per il secondo.
SECONDA PROVA
Come da previsione, fiume in ulteriore miglioramento per la gara della domenica. Livello poco più di basso di pochi centimetri, ma corrente decisamente più lenta. Naturalmente sono sempre servite delle grammature fino ad una quindicina di grammi, ma non sono mancate anche le canne fisse corte. Sempre cinque ore di gara, ma questa volta l’inizio è stato dato per le ore 10. Una scelta dettata dai tanti chilometri che molti li separavano per arrivare a casa. Ed alla fine è stato anche un bene che fosse finita alle 15 in quanto solamente due ore dopo si sarebbe abbattuto un forte temporale nell’area di Calcinaia.
Nessuna inversione di picchetto, ma si è evitato che potessero capitare allo stesso picchetto gli esterni e vice esterni del sabato. Settori diversi per i due capoclassifica, con Alessio Giannini secondo di campo gara e Milo nel settore B. Che la taglia dei gatti fosse aumentata si è notata subito. Diversi gli esemplari attorno ai 300 – 400 grammi, di peso maggiore anche grazie alla pastura e bigatti buttati la giornata precedente. Si è visto anche qualche pesce da chilo ed oltre, cosa assai rara in prima prova. La pescata è risultata leggermente più lenta per qualcuno, ma proprio per una presenza inferiore di minutaglia.
Stessa impostazione di gara del sabato per quanto riguarda le lunghezze, ma con la differenza che sono variate le profondità delle lenze. Da una parte c’è stato chi ha pescato appoggiato sul fondo, dall’altra chi invece ha cambiato tutto pescando staccato. Questa è stata la scelta di Alessio Giannini, che ben conosce il campo gara di Calcinaia Nuova. Considerate le condizioni dell’acqua e la tanta profondità, non è raro pescare sollevati dal fondo per cercare i pesci di taglia maggiore. Alla fine l’atleta della Lenza Aglianese Colmic ha chiuso con oltre cinquanta chilogrammi, andando a vincere meritatamente il proprio settore con una pescata davvero superlativa.
RISULTATI SECONDA PROVA
Nessuno è riuscito a contrastarlo, anche se Cristian Di Brindisi ci ha provato con una costante e veloce pescata con la tre metri fissa. Una pescata alternativa, che però risulta essere più veloce rispetto alla classica roubaisienne con quattro o cinque pezzi di canna. Per lui ben quaranta chilogrammi, tanti ma non sufficienti per avvicinarsi al toscano vincitore del suo settore.
Niente da fare per Milo nel settore B che non riesce a ripetersi dopo l’assoluto della prima prova. Solamente quinto posto, con la vittoria andata a Lorenzi nel picchetto terminale con ben quarantadue chilogrammi. Poco più dietro, con quattro chili in meno, Marco Frigerio.
CLASSIFICA FINALE
Dominio assoluto per Alessio Giannini, che chiude con quasi novanta chilogrammi di pescato complessivo e due penalità. Alle sue spalle sale al secondo posto Lorenzi della Lenza Montecatinese Colmic con tre penalità. Terzo Marco Frigerio con cinque punti, davanti a Cristian Di Brindisi grazie ad un peso maggiore.
Si chiude anche quest’anno la trasferta in terra pisana per Milo. L’Arno ancora una volta ha regalato un’altissima pescosità, garantendo un altro evento Milo ricco di pesce. Peccato per la poca partecipazione a causa di altre concomitanze, ma da un certo punto di vista ha sicuramente giovato alla alta pescosità. Si chiude questa 1° Gran Ducato di Toscana Cup, ma il prossimo anno l’obiettivo è di tornare ad organizzare il Red Tetragon nell’Arno pisano. Una manifestazione nata sulle sponde di questo fiume e che merita di continuare a vivere tra Fornacette e Calcinaia.
Un doveroso plauso a Massimiliano Marinari del negozio Centro Pesca Sport di Ponsacco che ci ha messo l’anima, ancora una volta, per permettere che tutto si svolgesse nelle migliori condizioni possibili.
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