Fabio Santori parla del Sei Nazioni

INTERVISTA A FABIO SANTORI SUL SEI NAZIONI VINTO DAL PC TERAMO MILO

Fabio Santori è la vera e propria anima del PC Teramo Milo ed è stato il primo a macchinare l’idea di aggiungere alla propria squadra vincitrice della Coppa Italia un agonista di esperienza internazionale come Milo. Mai però si sarebbe sognato di poter avere sulla sponda come capitano uno come Steve Gardener. La sera stessa della premiazione, nell’intervallo di Italia – Germania dell’Euro 2016, abbiamo preso da parte Fabio per farci raccontare la sua esperienza in terra olandese, che ha portato alla vittoria del Sei Nazioni da parte del PC Teramo Milo.

Complimenti per questa vittoria Fabio, conseguita su un campo gara molto difficile che vi ha visti protagonisti fin dalle due giornate di prova. Una settimana dura soprattutto dal punto di vista del meteo che non è stato affatto clemente tra pioggia e, soprattutto, vento. L’arrivo di Steve è stato fondamentale per tutta l’organizzazione. Partiamo da qua. Steve Gardener come commissario tecnico è un’esperienza unica.

Innanzitutto è un sogno perché mai avrei pensato di trovarmi un idolo fin da bambino come capitano nella mia società, nella mia squadra e nella mia casa, visto che abbiamo passato una settimana a stretto contatto. E’ il massimo che si può avere, non si potrebbe sperare di nulla. Steve, nonostante i problemi di lingua, riuscivamo comunque a capirci con lo sguardo. Una persona umile e splendida ed anzi, due erano qua. Il primo in assoluto sicuramente Milo che non è stato fantastico, di più. Ormai grazie alla mia attività sono più di diciotto anni che collaboriamo assieme. Ci ha sempre aiutato per tutto. E’ stata una scelta personale mia di metterlo in squadra, non per approfittare della sponsorizzazione ma proprio perché ci faceva piacere averlo con noi visto che è prima di tutto un amico, più che uno sponsor. In particolare per me è stato davvero tanto. Un grazie non basta. Abbiamo passato una settimana che sicuramente ci porteremo dietro per tutta la vita, vista anche la conclusione.

Torniamo indietro. Mercoledì vi siete subito messi in pesca. Come avete preparato la gara?

Fin dall’inizio abbiamo effettuato diverse prove, tutte redatte da Steve Gardener, con risultati mediocri. E poi giovedì mattina, dopo un briefing della sera con lui, credo che abbiamo azzeccato diverse cose, limando tutte le difficoltà del mercoledì. Chiaramente il campo gara non è stato uniforme visto che oltre a trovare quei pochi pesciolini, serviva anche catturare un pesce di taglia. La difficoltà era di scegliere il momento in cui allungarsi alla ricerca del pesce di taglia lasciando da parte la pesca dei pesciolini oppure viceversa. Naturalmente un po’ di fortuna è stata una costante importante. Nella prima manche, sicuramente con quattro breme su otto e tre primi su cinque, credo che abbiamo azzeccato l’impostazione giusta sia in termini di pasturazione, sia di momenti decisivi per cercare il pesce di taglia.

Alla fine la stessa cosa è avvenuta la domenica, con un pelo in più di sfortuna in questo caso visto che abbiamo perso due grosse breme che hanno tenuto tutto in sospeso. Per fortuna abbiamo anche noi il nostro Messi, Alberto Italiani, che si è ripetuto anche la domenica con una breme da quasi tre chilogrammi sufficiente per vincere il proprio settore e portare a casa il Sei Nazioni e vincere la classifica individuale. Alberto è un ragazzo che adoro come pescatore.

Proprio sui giovani c’è da dire qualcosa di più visto che avevate in squadra oltre ad Alberto, anche Andrea che ha passato le trafila delle nazionali giovanili con delle soddisfazioni e ben si stanno comportando anche al CIS Colpo.

Assolutamente. Forse meriterebbero di più a livello societario, aspirando a società più forti. Però io non potrei mai sopportare di non averli più con me.

Avete vinto una competizione internazionale di prestigio come il Sei Nazioni, che forse è un po’ sottovalutata da tanti e che diverse società italiane non sono riuscite a vincere tra cui chi è venuto prima di voi lo scorso anno. Non ricordiamo da quanti anni l’Italia non vinceva il Sei Nazioni e se non sbagliamo, dovreste essere la società con la sede più a sud d’Italia che ha vinto un evento internazionale. Per preparare al meglio questa gara avete dovuto però abbandonare provvisoriamente l’impegno del CIS Colpo.

Sicuramente con questa euforia di partecipare a questo campionato abbiamo mollato un po’ l’ultimo impegno del CIS Colpo sullo Scolmatore, dove siamo arrivati il sabato con la gara alla domenica. Purtroppo questo è un mondo dove o si lavora e si va a pesca quindi abbiamo dovuto sacrificare la gara nazionale.

Due battute veloci sulle tue gare, che purtroppo non sono state fortunate.

Nella gara del venerdì purtroppo ho preso un picchetto brutto, dove lo stesso Milo in prova aveva portato a casa poco o nulla. Ho recuperato per fortuna tre pesciolini alla fine che mi permettono di fare quarto invece di sesto, recuperando quindi due posizioni. Nella gara del sabato faccio ancora sabato perdendo un pesce che mi avrebbe permesso di vincere il settore, ma va bene lo stesso.

Una piccola menzione anche per Alban Bonato ci sta?

Come no! Alban è stato, non saprei, un pazzo in senso buono. Ha iniziato a setacciare terra dal lunedì. Ha fatto un lavoro colossale sia durante le prove, sia come vice ct di Steve. Ma è stato tutto bello, un gruppo fantastico. Abbiamo anche portato per le prime volte le moglie e le mamme che hanno aiutato dal punto di vista culinario. Io ringrazio tutti, compresi quelli della società che tramite i vari messaggi online hanno sostenuto la squadra tartassando Gianluigi in diretta. E’ stata una bella cosa che ha coinvolto tutti.

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