GARA A FEEDER AL LAGO D’ORTA
Una delle imprese quasi impossibile dell’agonismo italiano sembra essere quella di trovare nuovi campi gara da usare. In particolare campi gara di capienza moderata per soddisfare le esigenze di carattere provinciale. In particolare per le province piemontesi e della Lombardia occidentale, costrette a cercare “rifugio” ad almeno 150 – 200 km di distanza. Tanti chilometri che comportano anche spese importanti.
Fortunatamente abbiamo detto che si tratta di imprese quasi impossibili, perchè fortunatamente qualche posto da valorizzare c’è. Certo, molto dipende dalla forza di volontà da parte delle sezioni provinciali Fipsas e dai pescatori stessi nello sposare un progetto. L’esempio più recente è sicuramente quello dell’Idroscalo di Milano. Un progetto sbandierato ai quattro venti come rivoluzionario e purtroppo finito in un nulla di fatto per ragioni amministrativo – politiche.
Lago d’Orta – Impegno Con.Pe.Di.Ver.
Un bel lavoro si sta invece muovendo in direzione nord – ovest. Più precisamente in Provincia di Verbania. Si tratta del Lago d’Orta e del campo gara di Omegna. Situato a circa ottanta chilometri dalla metropoli lombarda, è in grado di contenere una settantina di concorrenti. Un campo gara decisamente diverso dai classici a cui siamo abituati. Niente pianura sconfinata oppure stradine di campagna infangate.
Acqua limpida, sponda in erba ben curata, passeggiata alle spalle e parcheggio a 6 metri dalla postazione. Una perla incastonata tra le Prealpi piemontesi che lo dividono dal Lago Maggiore. Popolazione predominante costituita da gardon di taglia fino a 500 grammi. Non mancano poi grossi cavedani, carpe di taglia XXL, tinche e persici reali.
Memorial Caretti – Bolamperti – Berto
Da anni la Con.Pe.Di.Ver. Tubertini organizza delle manifestazioni di pesca al colpo sul campo gara di Omegna. Domenica 19 maggio, per il secondo anno consecutivo, si è svolta la manifestazione di pesca a feeder Memorial Caretti – Bolamperti – Berto. Una gara a feeder al Lago d’Orta è sicuramente una manifestazione che può creare interesse tra i pescatori della zona. Che vada bene o vada male, c’è la possibilità di provare la pesca in uno dei grandi laghi prealpini.
In passato era all’ordine del giorno per pescatori piemontesi, milanesi ed insubrici. Lago Maggiore, Lago di Lugano e Lago di Como vedevano ogni domenica decine e decine di agonisti a “caccia” di alborelle, triotti e cavedani. Purtroppo i tempi sono cambiati ed i campi di Porto Ceresio, Como ed Arona sono definitivamente morti.
Trentuno i concorrenti presenti per questa gara a feeder al Lago d’Orta. Un numero che doveva essere quasi del doppio se non fosse stato per una concomitanza dell’ultimo minuto. Purtroppo in diversi hanno rinunciato facendo scendere il numero di partecipanti. Un vero peccato.
Pioggia, pioggia….ed ancora pioggia
Quest’anno la pesca ha una costante fissa: la pioggia. Anche ad Omegna il meteo non è stato affatto clemente. Nonostante una preparazione all’asciutto, alle 9.15, orario di inizio gara, le nuvole hanno aperto i cancelli. Per quattro ore non ha mai smesso di cadere pioggia, prima leggera, poi battente.
Chi conosce la pesca nei laghi sa che questa condizione non è favorevole per la pesca. Per motivi sconosciuti il pesce difficilmente tende ad avvicinarsi a riva. In più bisogna considerare che la pesca si è svolta su un bacino davvero immenso. Il pesce per entrare sul campo gara ha bisogno di tempo. A volte ci mette un’ora, a volte tre ore, a volte non entra proprio. Ma nel momento in cui entra, staziona per ore.
Inevitabile se si considera la quantità di pastura lasciata sul fondale dai pescatori. Se poi si parla di trenta persone che per ore effettuano una pasturazione ingente, di cibo ce n’è davvero tanto da finire.
Gardon in Zona Cesarini
Insomma, per farla breve, tre ore e 45 minuti di assoluta tranquilla, 30 minuti di agitazione. Questo perchè il pesce improvvisamente si è fatto vivo a partire dai numeri alti. Un pesce, due pesci, tre pesci e di colpo i guadini hanno iniziato ad entrare in acque. Peccato però che ormai la gara era finita ed il pesce non è arrivato fino ad inizio campo gara.
Purtroppo il primo settore ha visto solo cappotti. Il secondo settore è stato vinto da Matteo Maggi della Longobardi Milo con 3 gardon catturati negli ultimi dieci minuti. Il terzo settore vinto da Fabio Mosele della Lenza Azzurra Maver con 3 gardon negli ultimi dieci minuti. Il quarto settore da Alfredo Zavagnin della Montanarese Preston Innovations con 1070 grammi di gardon catturati negli ultimi 20 minuti. Il quinto settore vinto da Lorenzo Fioravante della Lenza Azzurra Maver con oltre 1600 grammi.
Fallimento? Assolutamente no
Sulla base di queste classifiche si potrebbe pensare ad un totale fallimento come evento di feeder al Lago d’Orta. Non siamo d’accordo. Come già detto, il Lago d’Orta è un lago naturale e come tale, molto difficile da affrontare. Gli agonisti più esperti ed anziani ricorderanno che anche con le alborelle la pescata era molto simile. Si effettuava una pasturazione consistente, in attesa dell’ingresso del branco. Nel momento in cui entrava il branco, bisognava essere prima di tutto fortunati di essere dalla parte di ingresso e poi abili nello sfruttare la loro presenza.
Al Lago d’Orta è la stessa cosa. Il feeder al Lago d’Orta non è affatto semplice. La profondità è davvero importante, con oltre 10 metri fin da pochi metri da riva. In più, ovviamente, man mano che ci si allontana i metri di fondale aumentano sempre di più. Basti pensare che alla distanza di trenta metri un piombo da 30 grammi impiega qualcosa come 33 secondi.
In questo particolare caso la pioggia è stata un fattore avverso. Nel momento in cui ha smesso il pesce ha iniziato a mangiare e si è sparso uniformemente sul campo gara. Difatti nonostante la fine della gara qualcuno ha continuato a pescare ed ha avuto un ritmo di un pesce ogni 10-15 secondi dopo l’arrivo sul fondo del pasturatore. Il tutto per le successive 2 ore e mezza di pesca. Da aggiungere anche che nelle precedenti manifestazioni di feeder al Lago d’Orta si sono raggiunti anche pesi fino a quasi dieci chilogrammi.
Il potenziale c’è, bisogna solo essere consapevoli del fatto di trovarsi in un ambiente molto più naturale e diverso dai classici canali della bassa mantovana o emiliani.
Complimenti alla Con.Pe.Di.Ver.
Inevitabili i complimenti alla Con.Pe.Di.Ver. Tubertini che sta cercando di dare un valore a questo campo gara. Un impegno per cercare di dare un senso anche all’agonismo piemontese, ormai rifugiato esclusivamente nelle acque commerciali. Sicuramente insieme ai ragazzi di Verbania Fishingmania cercherà di dare spazio a queste iniziative di valorizzazione di nuovi possibili campi gara. Il campo gara di Omegna è una realtà importante, sia per la pesca al colpo, sia per il feeder al Lago d’Orta.
Seguirà anche un articolo dettagliato di presentazione del campo gara nella sezione itinerari Piemonte di Fishingmania.
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